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Aerei israeliani a Sigonella mentre salpa la flotta per Gaza: mistero nella base militare

Polemica sui mezzi dell'esercito che hanno sorvolato la Sicilia. L'allarme di Angelo Bonelli di Avs: "Gravissima complicità dell'Italia, il governo dia spiegazioni"

Balarm
La redazione
  • 3 settembre 2025

La base militare di Sigonella

Aerei militari israeliani a Sigonella. Mentre a Catania la flotta della Global Sumud Flotilla si prepara a partire alla volta di Gaza per rompere l'assedio e portare aiuti umanitari al popolo palestinese, scoppia la polemica sui mezzi che hanno sorvolato la Sicilia e sono atterrati nella base militare.

«Chiediamo immediate spiegazioni al governo su quanto accaduto nelle ultime ore», è il grido di allarme di Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde.

Uno di questi velivoli, un KC-130H, è decollato ieri (2 settembre, ndr) dalla base aerea di Nevatim in Israele alle 15:10 ed è atterrato a Sigonella alle 18:40. Identificato con la sigla Iaf (Israeli Air Force) 292, è poi ripartito alle 22.15, per arrivare a Nevatim alle 3.09 ora locale.

«È inaccettabile - aggiunge Bonelli - che basi italiane vengano utilizzate da aerei militari di uno Stato che sta conducendo un massacro contro il popolo palestinese».

E poi il riferimento alla missione per Gaza: «Il governo deve dirci chiaramente: questi aerei sono venuti a spiare la Global Sumud Flotilla», si chiede. «Oppure sono venuti a caricare materiale bellico? In entrambi i casi, saremmo di fronte a una gravissima complicità dell’Italia».

Bonelli annuncia un’interpellanza urgente in Parlamento: «Non è tollerabile che il nostro Paese metta a disposizione il proprio territorio e le proprie basi per operazioni militari che hanno come unico obiettivo quello di prolungare il genocidio a Gaza».

Intanto, la Globus Sumud Flottilla arriva a Catania e Siracusa. Una presenza segnata da manifestazioni a sostegno dell'iniziativa pro Gaza, assediata e bombardata da Israele. A bordo, oltre a generi di conforto e beni alimentari, ci sono medici, avvocati, giornalisti e attivisti.

Mobilitata pure la Fnsi, con la segretaria nazionale Alessandra Costante a Catania. Domani, 4 settembre, insieme ai giornalisti siciliani aderenti alla Fnsi, sarà al porto per la partenza delle imbarcazioni. Sono più di 260 i giornalisti uccisi a Gaza da quando è iniziato il conflitto.

«Quanto sta accadendo nella Striscia - dice Costante - non è solo la mattanza di giornalisti, ma è l'uccisione di un popolo: fra le vittime del massacro ci sono anche migliaia di bambini e per questo è giusta, corretta e necessaria una mobilitazione di tutta la società e non soltanto di una parte».

La Fnsi, sabato 6 settembre, sarà in piazza a Roma con la Cgil per una manifestazione nazionale. L'Associazione siciliana della stampa sarà presente nelle manifestazioni locali che si terranno, nella stessa giornata di sabato 6 settembre, in tutte le province siciliane.

«A Gaza è in atto un massacro di civili inermi contrario a tutte le leggi internazionalmente riconosciute - dice il segretario regionale di Assostampa Giuseppe Rizzuto - una delle vittime di questa guerra è la verità. Chi vuole nasconderla colpisce i giornalisti che hanno il compito di raccontare i fatti».
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