Aree verdi nell'ex stazione Lolli: nasce un nuovo campus universitario a Palermo
Superando la stazione Lolli a Palermo, ci si imbatte in un cantiere che entro l'estate del prossimo anno regalerà agli studenti dell'ateneo un nuovo spazio dedicato a loro
Se passi da via Dante a Palermo non puoi fare a meno di notarlo: superando la stazione Lolli e andando verso piazza Principe di Camporeale, ci si imbatte in un cantiere che entro l'estate del prossimo anno regalerà agli studenti che frequentano l'Università Lumsa un nuovo spazio dedicato a loro.
Così prende forma il nuovo campus firmato "Lumsa" nel cuore della città e disporrà di una biblioteca di oltre 300 metri quadrati, aule, una caffetteria, un auditorium e la risistemazione a verde di un’area abbandonata da tempo che sarà capace di riqualificare un intero quartiere.
Un progetto prestigioso per Palermo che prevede il restauro e la riqualificazione urbana dell'area dell'ex stazione Lolli e la sua rinascita in una vera e propria infrastruttura culturale: da spazi aperti e verdi di circa 7.000 mq, tra cui una piazza coperta da un'antica tettoia in ferro e ghisa.
È un vero e proprio parco che collega via Dante, dove si attesta il sistema dei padiglioni ex ferroviari, con via Parlatore dove si trova la sede storica dell'Università Lumsa del capoluogo, che un tempo era l’ottocentesco ex Monastero del Sacro Cuore di Gesù e poi Collegio Casa Bianca.
Entro l'estate del 2026 è prevista l'apertura del Lumsa Caffè e di uno spazio comune destinato agli studenti e sono stati registrati dei ritardi dovuti al ritrovamento di alcuni reperti durante i lavori che saranno fruibili all'interno del campus stesso. Secondo il "tabellone lavori", gli interventi di riqualificazione sono stati affidati all'impresa "Costruzioni Vitale Srl" e l'impresa subappaltatrice è "Almeida". La fine dei lavori sarebbe prevista intorno all'8 luglio 2026.
Il progetto è stato redatto dall’équipe "Opificio Progetti Architettura" con il capogruppo Sergio Catalano: «Un’operazione culturale di grande spessore – afferma Giampaolo Frezza, direttore del dipartimento GEC (Giurisprudenza, Economia e Comunicazione) della LUMSA – in una città universitaria come Palermo aperta non solo geograficamente, sul Mediterraneo».
L’Aula Magna è stata ricavata dall’ex sala torneria e sarà realizzata con una platea a gradoni a struttura in acciaio e rivestita in legno che ospiterà 250 persone.
Anche la biblioteca (nell’ex sala riparazione delle locomotive) che ospiterà 20 mila volumi, è organizzata intorno a un nuovo "oggetto architettonico" collocato al centro dello spazio interno del padiglione. Si tratta di una gradonata a struttura in acciaio e rivestita in legno perfetta per sedersi e leggere un libro, ma anche per accogliere il pubblico durante gli eventi come presentazioni di libri, seminari.
Quella dell'edificio in via Parlatore è una storia affascinante che risale all'Ottocento: l’attuale sede dell'Università Lumsa un tempo era il monastero del Sacro Cuore di Gesù delle Carmelitane Scalze e una volta affidato dal Cardinale Lavitrano alle Missionarie della Scuola, divenne un vero e proprio centro di promozione di cultura e spiritualità cristiana. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sono state interrotte le attività culturali tenute nell'ex monastero e di conseguenza l'edificio viene chiuso.
Nel 1944 l'edificio viene riaperto come collegio per le studentesse universitarie sotto la denominazione di "Casa Bianca": i locali per le residenze vengono collocati al primo piano, mentre le attività di formazione riprendono nei locali al primo piano. Da quel momento diventa centro per ritiri spirituali e sede di corsi di aggiornamento professionale o di specializzazione.
Nel 1999 diviene infine sede distaccata della Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, com'è ancora adesso. Nonostante sia stato sottoposta a un restauro integrale, ha mantenuto i suoi caratteri strutturali, assumendo una connotazione polifunzionale che gli ha consentito di essere fino ad oggi il centro di tutte le attività svolte in ambito universitario.
Così prende forma il nuovo campus firmato "Lumsa" nel cuore della città e disporrà di una biblioteca di oltre 300 metri quadrati, aule, una caffetteria, un auditorium e la risistemazione a verde di un’area abbandonata da tempo che sarà capace di riqualificare un intero quartiere.
Un progetto prestigioso per Palermo che prevede il restauro e la riqualificazione urbana dell'area dell'ex stazione Lolli e la sua rinascita in una vera e propria infrastruttura culturale: da spazi aperti e verdi di circa 7.000 mq, tra cui una piazza coperta da un'antica tettoia in ferro e ghisa.
È un vero e proprio parco che collega via Dante, dove si attesta il sistema dei padiglioni ex ferroviari, con via Parlatore dove si trova la sede storica dell'Università Lumsa del capoluogo, che un tempo era l’ottocentesco ex Monastero del Sacro Cuore di Gesù e poi Collegio Casa Bianca.
Entro l'estate del 2026 è prevista l'apertura del Lumsa Caffè e di uno spazio comune destinato agli studenti e sono stati registrati dei ritardi dovuti al ritrovamento di alcuni reperti durante i lavori che saranno fruibili all'interno del campus stesso. Secondo il "tabellone lavori", gli interventi di riqualificazione sono stati affidati all'impresa "Costruzioni Vitale Srl" e l'impresa subappaltatrice è "Almeida". La fine dei lavori sarebbe prevista intorno all'8 luglio 2026.
Il progetto è stato redatto dall’équipe "Opificio Progetti Architettura" con il capogruppo Sergio Catalano: «Un’operazione culturale di grande spessore – afferma Giampaolo Frezza, direttore del dipartimento GEC (Giurisprudenza, Economia e Comunicazione) della LUMSA – in una città universitaria come Palermo aperta non solo geograficamente, sul Mediterraneo».
L’Aula Magna è stata ricavata dall’ex sala torneria e sarà realizzata con una platea a gradoni a struttura in acciaio e rivestita in legno che ospiterà 250 persone.
Anche la biblioteca (nell’ex sala riparazione delle locomotive) che ospiterà 20 mila volumi, è organizzata intorno a un nuovo "oggetto architettonico" collocato al centro dello spazio interno del padiglione. Si tratta di una gradonata a struttura in acciaio e rivestita in legno perfetta per sedersi e leggere un libro, ma anche per accogliere il pubblico durante gli eventi come presentazioni di libri, seminari.
Quella dell'edificio in via Parlatore è una storia affascinante che risale all'Ottocento: l’attuale sede dell'Università Lumsa un tempo era il monastero del Sacro Cuore di Gesù delle Carmelitane Scalze e una volta affidato dal Cardinale Lavitrano alle Missionarie della Scuola, divenne un vero e proprio centro di promozione di cultura e spiritualità cristiana. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sono state interrotte le attività culturali tenute nell'ex monastero e di conseguenza l'edificio viene chiuso.
Nel 1944 l'edificio viene riaperto come collegio per le studentesse universitarie sotto la denominazione di "Casa Bianca": i locali per le residenze vengono collocati al primo piano, mentre le attività di formazione riprendono nei locali al primo piano. Da quel momento diventa centro per ritiri spirituali e sede di corsi di aggiornamento professionale o di specializzazione.
Nel 1999 diviene infine sede distaccata della Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, com'è ancora adesso. Nonostante sia stato sottoposta a un restauro integrale, ha mantenuto i suoi caratteri strutturali, assumendo una connotazione polifunzionale che gli ha consentito di essere fino ad oggi il centro di tutte le attività svolte in ambito universitario.
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