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C'era una volta il cinema (e l'arena): le sale storiche di Palermo tra Frank Capra e Totò

Tante sale cinematografiche hanno chiuso i battenti: qualcuna oggi è diventata teatro, altre negozi. Dagli Excelsior al Finocchiaro: un breve (e parziale) viaggio in città

  • 30 aprile 2018

Il cinema Archimede di Palermo

C’è stato un tempo in cui nelle sale cinematografiche si poteva fumare e gli spettatori si portavano la sedia da casa. Era il tempo in cui la sala era luogo di incontro e di socializzazione e andare al cinema era considerato un evento mondano.

Le immagini erano in bianco e nero, ovviamente, e il pubblico in sala (che spesso non era un cinema) assisteva a proiezioni di scene di guerra o eventi storici. Poi le cose sono cambiate. Sono arrivate le pellicole, film, anche i colori e i veri e propri cinema.

Negli ultimi anni, complice una crisi economica globale, l’avvento del digitale, la pay Tv, gli incassi dei cinema sono crollati drasticamente, anche a Palermo.

E la scelta per molti proprietari è stata obbligatoria: abbassare la saracinesca, lasciando spazio a esercizi commerciali più remunerativi, come il Ciak di via Calvi che funzionava come discoteca per giovani, fino al sequestro di febbraio scorso per lavori abusivi, o il Nazionale di via Amari oggi sala bingo.
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A qualcuno, appunto, è andata bene reinventandosi: da cinema è diventato teatro come il Jolly di via Domenico Costantino o il Golden di via Terrasanta. Ci ha provato anche il Dante ma non ha avuto la stessa fortuna.

Di altri invece oggi non c’è più traccia, solo una vecchia insegna e la memoria di qualcuno confermano l’esistenza di una sala che non c’è più.

Sono diverse le sale che in tempi abbastanza recenti hanno chiuso i battenti: il cinema Astoria di via Magliocco, l’Adams di piazza Turba, il cinema Royal di via Luigi Manfredi (oggi supermercato) e il Fiamma in largo degli Abeti.

Attivo per 60 anni ha chiuso nel 2013: dalla sua sala è passato anche il regista, originario di Bisacquino, Frank Capra, vincitore più volte della statuetta più famosa di Hollywood. Ai tempi del Cinestudio di Mario Bellone in sala venivano proiettati anche film in inglese e francese, senza sottotitoli.

Il Cineteatro Finocchiaro di via Roma (ma con ingressi anche in via Firenze, Genova e degli Schioppettieri) progettato da Baolo Bonci viene inaugurato come teatro nel 1923, solo nel 1950 diventa cinema: come anche il cinema Massimo, si ricorda per la singolare apertura ottagonale sul tetto.

Dopo una prima chiusura, tenta il rilancio alla fine degli anni Novanta ma ha breve vita: 2004 chiude definitivamente come cinema dando dunque l’addio alle pellicole western, ai film di arti marziali e a quelli a luci rosse.

L’edificio in stile liberty, usato in passato come rifugio antiaereo durante la guerra, nelle vesti di teatro brillò delle luci dei riflettori che si accendevano sul cabaret, sulla rivista, sulla prosa, sul cafè chantant e persino la lirica.

Sul suo palcoscenico di 180 metri, sotto lo sguardo di coloro che si accomodavano negli oltre mille posti (tra palco e platea) si esibirono personaggi del calibro di Totò. Nel 2015 riapre come teatro ma per appena due stagioni.

C’è però chi, per fortuna, è in controtendenza e riapre al pubblico. È il caso del Tiffany di viale Piemonte che, chiuso dal 2011, adesso si rinnova con quattro sale per un totale di 500 posti e un'innovativa tecnologia audio surround.

Ma questo è l’elenco (parziale) di sale cinematografiche che hanno chiuso negli ultimi anni. Se si va indietro nel tempo la lista si allunga: tutti i cinema Excelsior della città non ne esistono più.

C’era l’Excelsior, poi Moderinissimo, di Via Mariano Stabile vicino palazzo Tagliavia inaugurato col nome di Cinorkestron nel 1914: abbattuto nel 1970 è diventato sede di negozi e uffici.

In via Cavour c’era l’Excelsior Supercinema: oggi ci sono una libreria e un mercato alimentare. Iniziato a costruire nel 1922 su progetto dell’ingegnere Salvatore Caronia Roberti il cinema, poteva ospitare fino a 1800 spettatori a sedere, viene inaugurato nel ’24.

Nello stesso stabile del cinema, a pochi passi dal teatro Massimo, c’era anche un foyer che fu utilizzato come sala da ballo e nel piano intermedio invece vennero allestiti un caffè e un night dancing per gli spettacoli notturni. Era, davvero, un supercinema.

Poi c’era l’Excelsior di Via Maqueda al civico 200 nei locali di Palazzo Rudinì. Aperto al pubblico dal 1906 diventa poi Bomboniera fino agli anni Settanta, cioè fino alla chiusura.

All’ex Cinema Edison di piazza Colajanni all’Albergheria oggi si tengono le lezioni della facoltà di Giurisprudenza. Il cinema Gluaco di Partanna Mondello non esiste più, come anche i gemelli Ideal e Floreal, il cine teatro Olympia di via Libertà, il Modernissimo e il Diana di via Ruggero Settimo, il Palermo in corso Vittorio Emanuele, il cine teatro Lorenzo e l’Archimede in via Montalto, l’Italia di via Marco Polo, il Girasole di via Cuba e il Garden di via Stabile.
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