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Ci arrivi con la scalazza, c'è la chiesetta di Santu Liu: la "piccola Pantalica" in Sicilia

Un piccolo viaggio nel tempo alla scoperta delle radici delle civiltà antiche. Un sito archeologico immerso nel paesaggio delle "cave" iblee. Vi ci portiamo

Federica Puglisi
Giornalista
  • 4 agosto 2025

Le catacombe della Cava Celone

Un sito archeologico immerso nel paesaggio delle "cave" iblee, un luogo che ha una sua storia, testimonianza delle antiche civiltà che lo abitavano.

Ragusa non è solo bella per il suo barocco e per il suo mare, ma anche per i suoi siti archeologici e storici. E infatti a pochi chilometri da Ragusa si trova il sito archeologico di "Cava Celone".

Una breve stradina porta alla "scalazza", via d’accesso alla Cava. Il sito risale ad un’età tardo-romano- bizantina; ha un’ampiezza di circa 1.500 metri quadri, ed è composto da tre vasti ipogei e altri di dimensioni minori; le catacombe, scavate nella roccia, sono organizzate a corridoio con sepolture e loculi nelle pareti.

La necropoli risalgono al IV-VI sec. d.C. La attraversa un sentiero che è in parte scavato nella roccia, probabilmente via di comunicazione tra la città e questa zona periferica.

Inoltre c’è una variegata flora e fauna, un ecosistema tipico per gli animali che vi vivono. L’area, dunque, è di grande interesse sia per il ricercatore naturalista, sia per l’archeologo che per il camminatore occasionale.

Il sito è stato di recente interessato da un progetto finalizzato alla realizzazione di percorsi di accesso alle catacombe e con la realizzazione di una staccionata durante il tragitto, interventi fatti cercando di rispettare la natura e l’ambiente circostante.

Un ipogeo è caratterizzato da tre gallerie quasi parallele e profonde circa 10 metri. I loculi sono disposti lungo le pareti e sul pavimento.

L’ipogeo secondo recenti studi risalirebbe ad un periodo precedente l’editto dell’imperatore Costantino del 313 d.C. Molti i sepolcri presenti, mentre uno un po’ più isolato è una sorta di sarcofago rimaneggiato nella roccia, con incavi e sporgenze, anche sul soffitto.

Verso il fondo delle gallerie dell’ipogeo si trovano delle sepolture che per tipologia costruttiva ricordano l’arcosolio, tipica sepoltura probabilmente realizzata in periodo successivo.

Presenti anche altri due ipogei, di cui uno ha pure un tegurium. C’è poi la chiesetta rupestre di Santu Lio, probabilmente di epoca bizantina e dedicata al culto di Sant’Elia.

Inoltre testimonianza dell’attività contadina sono i terrazzamenti realizzati con muri a secco. Servivano per sostenere il terreno vegetale da coltivare e canalizzazioni che sfruttavano le pendenze del terreno e dunque per irrigarli.

I reperti archeologici ritrovati sono pezzi di lucerne di terracotta che risalirebbero al IV ed il V sec. d.C. in una di essa è raffigurata l’immagine di una donna nuda, forse appartenente ad una divinità venerata in quel tempo.

La Cava è facilmente raggiungibile: basta percorrere la strada provinciale 10 che porta a Ragusa. Prima di arrivare al Viale delle Americhe, uno degli ingressi della cittadina, si trova l’indicazione per raggiungere il sito.

Per chi dunque vuole visitare Ragusa, può scegliere di ammirare non solo le meraviglie del barocco che la città custodisce, il suo mare, ma anche siti archeologici preziosi e ricchi di storia come questo.

Un piccolo viaggio nel tempo alla scoperta delle radici delle civiltà antiche. Una piccolissima Pantalica in questa parte a Sud della Sicilia orientale.
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