STORIE

HomeNewsCulturaStorie

"Collage" visivi di Palermo e altre metropoli: così Taravella mostra al mondo la Sicilia

La cittadinanza benemerita è il riconoscimento di un artista che ha saputo trasformare il caos delle città in emozioni fotografiche, incise nella materia

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 1 agosto 2025

L'Artista Croce Taravella

Nato a Polizzi Generosa, cuore delle Madonie nel 1964, Croce Taravella è un pittore e scultore attento esploratore dell’anima urbana. Laureato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha iniziato negli anni Ottanta ad affermarsi grazie al supporto del gallerista Lucio Amelio, che lo mise in contatto con figure chiave del panorama artistico internazionale come Beuys, Warhol e Rauschenberg.

Le sue opere sono una visione astratta e simbolica delle città: un collage visivo di Palermo, New York, Barcellona e altre metropoli, ricontestualizzate in paesaggi emotivi dove il movimento e il contrasto convivono come in un fermo immagine visionario tra Metropolis e Blade Runner.

«Negli ultimi dieci anni – racconta Taravella – ho iniziato a inglobare un rapporto sinergico tra figurazione e astrazione. Mi interessa l’arte come somma di elementi, una totalità che possa contenere stili e situazioni diverse: dalla citazione antica al contemporaneo, fino alla musica. Anche la dissonanza, anche il rumore può diventare parte di un’opera, come un suono visivo. La mia è un’arte portale: dentro una stessa cornice, tutto può convivere».

La sua è una vera e propria arte urbana in forme personali ed emozionali. Infatti, Taravella rende le città protagoniste attraverso tecniche miste che coinvolgono alluminio, incisioni, graffi, combustione e pittura.

L’alluminio riflettente crea un riverbero unico che amplifica la dinamica urbana: i mercati, i vicoli, i taxi e le insegne emergono dalla superficie come ricordi vividi, ma reinterpretati attraverso linee spezzate e tinte emotive.

Opere come Capo PA, New York 1 o il frammento di Via Vittorio Emanuele trasformano scorci reali in stati d’animo visivi: il colore, le incisioni e la materia si fondono per raccontare città dove tradizione e modernità si incontrano. «Ci sono delle opere in cui lavoro molto con l’incisione» – spiega – vado a scavare, a raschiare la materia.

È un gesto fisico, ma anche simbolico: distruggo ciò che ho appena realizzato per far emergere qualcos’altro. Come in un sogno dove la realtà si dissolve e si trasfigura. A volte affiorano figure, città, dettagli del passato che si sovrappongono, come strati di tempo compressi».

In Croce Taravella c’è la Sicilia nel cuore e il mondo nel suo sguardo attento, ecco perché i suoi quadri portano la sicilianità in ogni città da lui rappresentate e raffigurate. Malgrado il successo internazionale – esposizioni alla Biennale di Venezia (49ª, e alle Mostre d’Architettura del 2011 e 2014) e una retrospettiva alla Fondazione Sant’Elia di Palermo con sessanta opere dal 2008 al 2014 – Croce Taravella non ha mai rinunciato alla sua Sicilia.

Le sue radici affondano nelle pietre e nei mercati delle Madonie, nelle luminarie festose e nelle ombre delle piazze storiche, rappresentati nei suoi dipinti come simboli intrinsechi di identità e memoria. «Anche da lontano, la Sicilia è presente: a volte, da una certa distanza, si riescono a cogliere meglio i particolari.

Così avviene anche con i luoghi della memoria: si ricompongono nei miei lavori come tasselli di un mosaico interiore, dove la realtà viene reinventata».

Vive e lavora tra Castellana Sicula – dove ha il suo laboratorio – Palermo e Roma: la scelta di stabilire il suo studio a Castellana Sicula è espressione concreta dell’amore per la sua terra, da cui trae materia, energia e respiro creativo. Ha voluto che anche sua figlia crescesse in Sicilia, ricevendone nutrimento culturale e affettivo.

Il prossimo 2 agosto, il Palazzo della Cultura di Polizzi Generosa accoglierà la sua nuova mostra personale. Prima dell’inaugurazione, durante un consiglio comunale straordinario, gli sarà conferita la cittadinanza benemerita del suo paese: un onore per il borgo medievale ma ancor di più un riconoscimento formale di quanto il suo lavoro abbia elevato il nome di Polizzi nell’arte contemporanea.

«È una gioia grande – dice – essere inserito tra i cittadini benemeriti di Polizzi Generosa, accanto a personalità che hanno dato tanto alla città. Sento il valore simbolico e affettivo di questo gesto, che mi lega ancora di più al mio paese. Fa piacere pensare che la propria arte venga riconosciuta come qualcosa che appartiene anche alla comunità da cui si è partiti».

La sua arte è astrazione vera che parla di città di tutto il mondo. «Cerco di portare dentro l’opera tutto quello che ho vissuto – spiega Taravella – «sogni, ricordi, frammenti di luoghi e tempi diversi. È un lavoro continuo di costruzione e decostruzione. Non mi interessa la coerenza formale, ma la stratificazione emotiva. Ogni quadro è come una montagna da scalare, un paesaggio dell’anima».

Il suo è un racconto emozionale e di territorio, un’esperienza che non vorrebbe si esaurisca ma gli dia sempre la possibilità di esprimersi e di essere felice.

Durante la mostra retrospettiva Fermo Immagine, Taravella ha voluto parlare di una folla sonnambula, di strutture architettoniche fuori scala, di città che si guardano tra loro e si riconoscono nel contrasto e nella similitudine.

Le sue opere evocano contrasti e rumori cautici delle città metropolitane, amplificando lo sguardo sul contemporaneo tramite la sua memoria emotiva. «Anche fuori dall’orario di lavoro – confessa – continuo a pensare alla mia ricerca: come costruire, come evolvere. Il mio sogno è proprio questo: portare avanti il mio lavoro fino in fondo, anche se forse non finirà mai.

C’è una leggenda cinese che mi rappresenta: un pittore che a 140 anni desiderava ancora un mese di vita per ridipingere la stessa montagna. È questo, per me, l’arte: un desiderio infinito, che non si appaga mai del tutto».

Il significato della cittadinanza benemerita è molto profondo, radicato e significativo per l’artista. Infatti, la cerimonia a Polizzi Generosa sancisce il legame indissolubile tra l’artista e la sua terra: un uomo che ha dipinto il mondo senza mai rinunciare alla vocazione per le sue origini.

Il suo laboratorio a Castellana Sicula traduce in scelta di vita l’amore per la Sicilia, scegliendo di crescere la sua famiglia tra queste montagne generose nonostante le luci delle grandi metropoli.

Croce Taravella rappresenta, con i suoi colori, i segni e le visioni urbane, un ponte tra la passione per la Sicilia e l’esperienza cosmopolita.

La cittadinanza benemerita sarà l’ennesimo riconoscimento di un artista che ha saputo trasformare il caos delle città in emozioni fotografiche, incise nella materia, restituendo ai luoghi la loro voce pulsante, ma portando nel cuore sempre la sua terra: la Sicilia.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI