Con i suoi agrumi portò la Sicilia nel mondo: addio a Enzo Corleone, aveva 88 anni
L'imprenditore amava ripetere che il successo nasce dal gioco di squadra e che ogni intuizione era frutto di un lavoro collettivo. La sua storia e il cordoglio di familiari

Enzo Corleone
Si è spento Enzo Corleone, presidente dell’Agrumaria Corleone S.p.A. Ci lascia a 88 anni, dopo una breve malattia. Fino all’ultimo è stato presente in azienda, accanto ai figli e ai nipoti – la nuova generazione (la quinta) che porta avanti il suo insegnamento.
La sua storia è legata a doppio filo a quella di questa azienda e inizia negli anni '50, quando tre giovani fratelli raccolsero il testimone dell’impresa a conduzione familiare fondata dal nonno Salvatore e guidata dal padre Gioacchino.
Il più piccolo, Vincenzo – per tutti Enzo – alternava la scuola al lavoro in fabbrica, imparando giorno dopo giorno l’arte della trasformazione agrumaria e l’impegno verso il territorio.
Erano anni di ricostruzione e di fermento, con la voglia di espandere all’estero i prodotti derivati dagli agrumi siciliani. Enzo, finiti gli studi, si dedicò interamente all’Agrumaria Corleone, imparando dai fratelli Salvatore e Piero e portando nuova energia.
«Con passione e competenza, in oltre quarant’anni da amministratore ha condotto l’azienda ai vertici internazionali del settore - ricorda la famiglia - innovando senza dimenticare la tradizione. Visionario e carismatico, conosceva in profondità l’intera filiera agrumicola e ha saputo intercettare e anticipare i cambiamenti dei mercati».
Sotto la sua guida l’azienda è cresciuta grazie a un gruppo unito di persone appassionate: tecnici, operai, collaboratori e famiglie che condividono valori e obiettivi.
«Per Enzo, l’azienda era una seconda casa - continua la nota -. Amava ripetere che il successo nasce dal gioco di squadra e che ogni intuizione era frutto di un lavoro collettivo. Fu tra i primi a credere nei mercati emergenti – Cina, Russia, Giappone – aprendo collaborazioni strategiche che hanno fatto conoscere al mondo gli agrumi di Sicilia».
La sua politica aziendale ha saputo unire tradizione e innovazione, facendo della qualità e della coesione del team i veri punti di forza. «Con la sua scomparsa perdiamo un uomo visionario e lungimirante - ricordano i familiari - esempio e guida per chi ha avuto il privilegio di condividere con lui, in questi lunghi anni, passione, impegno e visione. Un imprenditore appassionato che ha trasformato un’impresa familiare in un punto di riferimento internazionale».
La sua storia è legata a doppio filo a quella di questa azienda e inizia negli anni '50, quando tre giovani fratelli raccolsero il testimone dell’impresa a conduzione familiare fondata dal nonno Salvatore e guidata dal padre Gioacchino.
Il più piccolo, Vincenzo – per tutti Enzo – alternava la scuola al lavoro in fabbrica, imparando giorno dopo giorno l’arte della trasformazione agrumaria e l’impegno verso il territorio.
Erano anni di ricostruzione e di fermento, con la voglia di espandere all’estero i prodotti derivati dagli agrumi siciliani. Enzo, finiti gli studi, si dedicò interamente all’Agrumaria Corleone, imparando dai fratelli Salvatore e Piero e portando nuova energia.
«Con passione e competenza, in oltre quarant’anni da amministratore ha condotto l’azienda ai vertici internazionali del settore - ricorda la famiglia - innovando senza dimenticare la tradizione. Visionario e carismatico, conosceva in profondità l’intera filiera agrumicola e ha saputo intercettare e anticipare i cambiamenti dei mercati».
Sotto la sua guida l’azienda è cresciuta grazie a un gruppo unito di persone appassionate: tecnici, operai, collaboratori e famiglie che condividono valori e obiettivi.
«Per Enzo, l’azienda era una seconda casa - continua la nota -. Amava ripetere che il successo nasce dal gioco di squadra e che ogni intuizione era frutto di un lavoro collettivo. Fu tra i primi a credere nei mercati emergenti – Cina, Russia, Giappone – aprendo collaborazioni strategiche che hanno fatto conoscere al mondo gli agrumi di Sicilia».
La sua politica aziendale ha saputo unire tradizione e innovazione, facendo della qualità e della coesione del team i veri punti di forza. «Con la sua scomparsa perdiamo un uomo visionario e lungimirante - ricordano i familiari - esempio e guida per chi ha avuto il privilegio di condividere con lui, in questi lunghi anni, passione, impegno e visione. Un imprenditore appassionato che ha trasformato un’impresa familiare in un punto di riferimento internazionale».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
SCUOLA E UNIVERSITÀ
Studenti siciliani "asini", Crepet sulle prove Invalsi: "Ecco perché è colpa dei genitori"
-
MISTERI E LEGGENDE
L'hanno fatto i romani e c'entrano gli elefanti: la leggenda del Ponte sullo Stretto