Dai tornelli a Mondello all'accesso a Capo Gallo: la lotta per "il mare libero" a Palermo
Dopo la battaglia dei tornelli a Mondello, il deputato regionale Ismaele La Vardera si "sposta" nella Riserva naturale di Capo Gallo: ecco che succede, i dettagli

Riserva naturale di Capo Gallo
«La vicenda di Capo Gallo è nota a tutti - racconta a Balarm Ismaele La Vardera -. C'è una famiglia che legittimamente fa pagare una somma per il passaggio perché sua proprietà privata.
Ma se c'è un utilizzo della proprietà privata e anche un chiaro interesse pubblico visto che parliamo di una riserva frequentata dai palermitani, la Regione deve procedere all'esproprio affinché non si paghi più il pedaggio.
Il tariffario cambia in base al mezzo con cui percorri quella strada: un euro a piedi, 5 in scooter, 10 in macchina».
Una battaglia che è iniziata a inizio agosto, quando il deputato ha fatto un blitz a Mondello denunciando la presenza di recinzioni e tornelli per ribadire è la spiaggia è di tutti.
«Quest'estate abbiamo provato a ristabilire la legalità - continua Ismaele La Vardera -. Nessuno si era accorto negli ultimi 20 anni che l'Italo Balga ha staccionate e tornelli abusivi che hanno ridotto lo spazio disponibile in spiaggia.
Se dovesse capitare a un normale cittadino di costruire qualcosa anche piccola, ma abusiva, avrebbe da rispondere alla legge.
Mentre loro alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti, hanno commesso degli abusi e mai nessuno ha mai fatto qualcosa.
Al di là delle staccionate e dei tornelli, il vero tema è la liberazione della spiaggia da una società che ha un monopolio da ormai 100 anni e che certamente ha pagato.
Inoltre, la battigia deve essere ampliata, perché devono essere garantiti almeno 5 metri dal mare. In alcune parti di Mondello, specie vicino al Charleston i 5 metri non sono garantiti».
Ma ovviamente la problematica sollevata non è solo legata alle recinzioni in sé, ma quello di rendere più accessibile ai cittadini la spiaggia: «L'obiettivo finale della battaglia non sono tanto i tornelli o le staccionate - precisa Ismaele La Vardera - ma è ridare la spiaggia dei palermitani ai palermitani.
Quel tratto di mare non può essere soltanto per oltre l'80% della Italo Belga, ma deve essere 50% libero e 50% attrezzato.
Non sono per rimuovere totalmente i lidi privati che danno un servizio, ma sono anche per dare la spiaggia libera. Lì però devono esserci controlli perché se non ci sono si sporca.
Per tale ragione abbiamo pensato di fare il Daspo del mare (provvedimento amministrativo, ndr).
È un disegno di legge che stiamo preparando e che prevede anche l'ausilio di guardie che si occupano di guardare il mare, i cosiddetti guardiani del mare, un po' come avviene in Sardegna.
Lì nella costa - conclude Ismaele La Vardera - è essenziale che ci siano dei soggetti che controllano se tu sporchi, perché se lo fai, il Daspo non ti permette di andare più al mare».
Abbiamo provato a contattare l'Italo Belga, ma attualmente non c'è nessuna replica.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
SCUOLA E UNIVERSITÀ
Studenti siciliani "asini", Crepet sulle prove Invalsi: "Ecco perché è colpa dei genitori"