Dedicata a 2 miti di Palermo merita rispetto: piazzetta Franco e Ciccio nel degrado
Un luogo nato per celebrare due leggende palermitane, dopo 13 anni è oggi ridotto a spazio dimenticato, tra erbacce e sporcizia. L'appello per salvarla dall'abbandono
Piazzetta Franco e Ciccio a Palermo
Un atto d’amore verso due artisti che da Palermo hanno segnato un pezzo della cultura popolare nazionale.
Eppure, tredici anni dopo, quello che doveva essere un luogo della memoria assomiglia sempre di più a una zona abbandonata: giardinetti bruciati dal sole, spazi aridi, erbacce e rifiuti. E soprattutto gli immancabili "bisogni" dei cani, escrementi, lasciati come fossero arredo urbano.
«Mi fa male vedere la piazza commemorativa lasciata in questo modo – dichiara Li Causi - avevamo proposto una staccionata con delle piante per proteggerla, per farla crescere. Oggi è arida, senza fiori e senza verde: sembra un letamaio. Dal 2012 ad oggi sono passati 13 anni ma i problemi sono sempre gli stessi».
Sulla piazzetta spicca una targa che mette insieme tre pezzi di storia: Domenico Modugno, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia. Il perché è semplice: proprio Modugno li scoprì, quasi per caso, e li portò nel cinema. «Fu lui a notarli a Palermo - ricorda Li Causi - e a volerli sul set di "Appuntamento a Ischia" nel 1960».
Da lì iniziò il loro percorso artistico: oltre cento film, parodie irresistibili, risate popolari, critici spesso snob ma un pubblico innamorato. Negli anni ’60 e ’70 divennero la coppia d’oro del cinema italiano, fino alla morte di Franco Franchi il 9 dicembre 1992. E invece eccola trasformata in un pezzo di territorio abbandonato a se stesso: “La piazza è nata per celebrare, invece sembra dimenticata. Chiediamo solo decoro e rispetto».
Ma l’impegno di Li Causi non si è fermato alla piazza. Nel 2022 è arrivato perfino un francobollo celebrativo di Franco e Ciccio, emesso da Poste Italiane. Un riconoscimento nazionale, mentre pochi metri più in là una piazzetta che porta il suo nome sembra non interessare più nessuno.
«Una situazione che fa male soprattutto a chi quel luogo l’ha immaginato diverso: vissuto, curato e rispettato», conclude il cultore dei due attori palermitani.
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