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Dopo 25 anni di abbandono, ora rinasce: un nuovo campo di calcio restituito a Palermo

Un luogo di trionfi del calcio palermitano dopo 25 anni di degrado rinasce: il capoluogo si prepara ad accogliere un nuovo campo, vi sveliamo dove si trova

Balarm
La redazione
  • 27 maggio 2025

Campo di calcio "Emanuele Palermo" restituito alla città

Per 25 anni è stato il simbolo del calcio palermitano e adesso finalmente dopo l'abbandono rinasce: il capoluogo si prepara ad accogliere il campo di calcio in via Ernesto Basile "Emanuele Palermo".

Nato tra il 1977 e il 1978 per iniziativa di Salvatore Calamia, si trattava di uno spazio omologato per settore giovanile con gli spogliatoi.

È stato centro di partite, trionfi, talenti e squadre storiche che si sono incontrate (e sfidate) in questo spazio.

Qui hanno giocato la Juve Palermo, la Juve Maddaloni, quella del Policlinico, il Villaggio Santa Rosalia e anche la Rappresentativa UniPa negli anni ’80, prima della nascita del Centro Universitario Sportivo di via Altofonte.

Alcuni dei giocatori sono approdati in Serie C e si disputavano tornei universitari.

Il campo è stato protagonista di momenti gloriosi e indelebili che hanno scritto la storia e ancora oggi c'è chi non dimentica.

Una realtà che ha vissuto fino ai primi anni 2000 e che è andata spegnendosi sempre più.

Ma adesso è pronta a tornare grazie al protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Palermo e l’Università degli Studi di Palermo segna un passo concreto verso il rilancio di alcune aree strategiche della città.

Tra gli interventi previsti figurano due progetti. Il primo è la pedonalizzazione di via Archirafi, zona frequentata ogni giorno da centinaia di studenti, l'altro è il recupero dell’ex Collegio San Rocco, destinato a nuove funzioni universitarie e culturali, e dell’ex Hotel Patria, che diventerà uno spazio polivalente aperto alla cittadinanza.

Tra questi si colloca anche il campo sportivo "Emanuele Palermo".

«Con il protocollo d’intesa abbiamo formalizzato quanto negli ultimi anni abbiamo portato avanti insieme al Rettore Midiri e alla comunità accademica - commenta il sindaco di Palermo Roberto Lagalla -.

In un percorso di innovazione e di rigenerazione urbana della città il Comune non può fare a meno della partecipazione di un partner come l’Università e questo riguarda anche il tema degli spazi sportivi.

Il CUS, con le sue strutture e le sue attività, rappresenta un asset strategico fondamentale per l’università e lo sport in città.

Ecco perché siamo convinti che affidargli una nuova area a esclusiva destinazione sportiva sia un passaggio che non poteva mancare all’interno dell’accordo».

«Il progetto di riqualificazione dell’area prospiciente via Basile – ha dichiarato il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – destinata alle attività sportive del nostro Centro Universitario Sportivo (CUS), rappresenta un passo fondamentale nell’ambito dell’impegno siglato tra il nostro Ateneo e il Comune di Palermo, volto a valorizzare e rigenerare gli spazi urbani.

L’obiettivo è creare un ambiente più vivibile, sostenibile e funzionale per tutta la comunità accademica e cittadina.

Questo intervento, insieme ad altre iniziative di recupero e valorizzazione degli spazi urbani, costituisce un esempio concreto di come la sinergia tra le istituzioni pubbliche e il nostro Ateneo possa generare benefici duraturi per la città.

Siamo convinti che investire in spazi dedicati allo sport e al tempo libero sia essenziale per una città attenta alle sfide della
contemporaneità».

A pronunciarsi a riguardo anche il presidente del CUS Palermo Giovanni Randisi: «Si tratta di un accordo molto importante per la città, quello sottoscritto dal Sindaco Lagalla e dal Magnifico Rettore Midiri.

Mira a rendere più fruibili gli spazi per i cittadini, come nel caso dell’Hotel Patria o della pedonalizzazione di via Archirafi.

Ma ciò che ci rende particolarmente felici è l’inserimento di un punto dedicato all’impiantistica sportiva, un aspetto fondamentale considerata la carenza di campi da calcio a Palermo.

È un accordo che fa ben sperare: se c’è la volontà, nel giro di poco tempo si può realizzare uno spazio moderno e funzionale dove i giovani possano tornare a praticare sport in condizioni adeguate».
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