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E il Grande Fratello diventa realtà: la Polizia di Palermo andrà "a caccia" con i droni

Per scovare discariche abusive e per controllare l'abusivismo edilizio a Palermo stanno arrivando i droni: stiamo privilegiando la sicurezza rispetto alla privacy?

Balarm
La redazione
  • 7 marzo 2019

La polizia municipale di Palermo sta lavorando per imparare a usare i droni e per poter così meglio scovare - guardando dall'alto - discariche abusive, abusi edilizi e fare i rilievi per gli incidenti stradali.

Tutto ciò a partire da aprile, quando tre droni entreranno in azione pilotati da terra dai dieci agenti che intanto stanno facendo un corso di formazione.

Oltre ai droni sono pronti anche duecento palmari che andranno a sostituire i blocchetti di carta per le multe: il palmare permette la verifica immediata delle informazioni sui mezzi in circolazione e di fare fotografie.

Gli "aeromobili a pilotaggio remoto" (droni) utilissimi per le forze dell’ordine e alla sicurezza, vanno però a toccare le sottili corde della privacy.

Se la legge vieta al privato che usa il drone di invadere spazi di proprietà privata e di spiare a distanza, è diverso invece il discorso le forze dellì'Ordine.

RIcordiamo intanto che per gli spazi pubblici, spazi in cui un drone si può usare per fare riprese e scattare foto ma solo per uso personale, c'è una regola fissa: se chi pensa di essere stato ripreso o fotografato chiede al pilota di cancellare tutto il pilota lo deve assecondare.
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Ma torniamo a noi: tra telecamere (sono parse ovunque, nemmeno le notiamo più) e droni le forze dell’ordine possono monitorare in diretta praticamente tutto ciò che avviene per le strade.

Si sta privilegiando la sicurezza rispetto alla privacy? Palermo e diversi altri Comuni hanno siglato con la Prefettura un Patto per la sicurezza urbana che consiste nell'installazione di sistemi di videosorveglianza grazie a dei fondi specifici.

Ma ci sono città che non hanno la possibilità di accedere a dei fondi, come Perugia, che lo scorso anno ha voluto censire obbligatoriamente tutte le telecamere private per mappare la città in modo che le forze dell'ordine possano sapere a chi rivolgersi per accedere alle immagini.

Il "Grande Fratello" è allora più reale che mai: il personaggio creato da George Orwell nel romanzo "1984" tiene sotto controllo ciascun individuo costantemente con delle telecamere che non sono nemmeno più nascoste, con la scusa della sicurezza.

Non che ci fosse bisogno di scomodare la letteratura per chiederci, siamo in equilibrio tra sicurezza e privacy?
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