CINEMA E TV

HomeCulturaCinema e Tv

È la Mares in Squadra Antimafia: Simona Cavallari ci racconta la "sua" Sicilia

L'attrice si racconta in un'intervista a Balarm. Le sue parole, semplici, tracciano il ritratto di un’artista dolce ma determinata, che adesso sogna un film romantico

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 30 agosto 2025

Simona Cavallari in Squadra Antimafia

Simona Cavallari è una di quelle attrici che non hanno bisogno di presentazioni: il suo volto è entrato nelle case degli italiani grazie a ruoli intensi e drammatici, che hanno segnato un’epoca della televisione.

Romana, classe 1971, debutta da bambina sul grande schermo in Pizza Connection (1985) di Damiano Damiani, accanto a Michele Placido, e poco dopo è tra i protagonisti de La piovra 4 (1989), serie culto che la consacra al grande pubblico.

Ma il ruolo che più di tutti ha segnato la sua carriera è quello del vicequestore Claudia Mares in Squadra antimafia – Palermo oggi, interpretato per quattro stagioni dal 2009 al 2012: un personaggio forte e combattivo che le ha regalato fama e affetto da parte del pubblico, specialmente in Sicilia, dove l’attrice è amatissima.

Non meno importante la sua esperienza teatrale, che la vede protagonista in spettacoli intensi come Nella città l’inferno e Dialogo di una prostituta con il suo cliente, di Dacia Maraini, regia di Guglielmo Ferro (2019).

In occasione del Trapani Film Festival, dove è stata ospite speciale, Simona Cavallari ha raccontato la sua carriera, i ruoli che più l’hanno segnata e il suo rapporto profondo con la Sicilia.

Le sue parole, semplici e dirette, restituiscono il ritratto di un’artista dolce ma determinata, attenta alla verità e alla preparazione, lontana da ogni superficialità.

Alla domanda su quale ruolo l’abbia cambiata come donna e come attrice, risponde senza esitazioni: «Vai a scoprire delle parti di te, quindi è sempre un regalo immenso per me interpretare dei ruoli.

Anche lontani da me, perché mi dà modo di riconoscermi… per me è quasi una terapia. Sicuramente tutti i ruoli mi hanno lasciato qualcosa, a partire da Pizza Connection, dove ero piccola, ma già lì un ruolo così forte mi ha lasciato delle cose, sia positive che a volte anche negative.

Quello a cui sono più affezionata è ovviamente la Mares, perché ancora adesso mi chiamano così, soprattutto qui in Sicilia. Quindi direi che sì, Claudia Mares mi ha cambiata profondamente».

Progetti futuri non mancano: in autunno uscirà nelle sale Even di Giulio Ancora, film tratto da una storia vera ambientata in Calabria. «Parla di questa ragazza uccisa mentre andava al mare col motorino. Io interpreto la madre, che dopo la tragedia ha fondato un’associazione contro la violenza sulle donne, tuttora attiva.

Nel film la vediamo anni dopo, quando ha già elaborato il dolore ma lo ha trasformato in impegno per aiutare gli altri. È una storia fortissima, che mi ha toccata nel profondo».

Eppure, nonostante le grandi prove drammatiche, Simona non nasconde il desiderio di esplorare altri registri: «Mi piacerebbe interpretare una commedia romantica, un ruolo leggero dove non devo sparare né dimostrare di essere dura, ma solo una donna semplice che crede ancora nell’amore.

Mi è capitato solo una volta, con "Amiche davvero" di Marcello Cesena, ed è stata un’esperienza bellissima. Forse in Italia si tende a incasellare gli attori sempre negli stessi ruoli, mentre altrove si osa di più. Io sarei felice di cimentarmi in qualcosa di diverso, magari anche un film romantico d’epoca».

Il rapporto con la Sicilia torna spesso nelle sue parole. Trapani l’ha conquistata per la sua bellezza sobria e accogliente: «Qui il turismo non è di massa, ma attento alla storia e alla cultura.

E poi c’è l’ospitalità delle persone, che mi commuove sempre. A Trapani mi è bastato chiedere un’indicazione: in pochi minuti avevo quattro persone intorno, una che mi regalava una mappa, un’altra che cercava di aiutarmi… sono cose che non capitano ovunque. Se penso alla Sicilia, direi tre aggettivi: calorosa, profumata e ricca.

Calorosa come le persone, profumata per la natura e la cucina, ricca per tutte le contaminazioni culturali che portano a una bellezza infinita». E parlando di cinema, Simona riflette sui cambiamenti di oggi: «Ho iniziato quando ancora si chiamavano sceneggiati, c’erano molte coproduzioni e più ricchezza artistica.

Poi sono arrivati i social e per tanti attori è diventato più difficile, perché ormai si guarda ai follower prima ancora che ai film fatti.

Io spero che si torni alla qualità, che arrivi il messaggio ai giovani: non si diventa famosi da un giorno all’altro, bisogna studiare e continuare a farlo sempre. Come un atleta che non smette di allenarsi, anche un attore deve prepararsi per tutta la vita».

Quella di Simona è una carriera costellata di ruoli femminili forti, ma sempre attraversati da fragilità: «Le donne forti non nascono così, lo diventano affrontando le proprie debolezze.

Anche Claudia Mares, che tutti vedono dura, io l’ho costruita partendo dalla sua solitudine e dalle ferite non dette. È questo che arriva al pubblico quando c’è un grande lavoro dietro».

E forse proprio questa capacità di trasformare la fragilità in forza è il segreto di Simona Cavallari: un’attrice che continua a emozionare, che ha saputo diventare simbolo di giustizia e resilienza ma che resta, dentro, una donna dolce, capace di stupirsi davanti alla gentilezza di chi le regala una mappa per strada.

In fondo, nelle parole di Simona Cavallari si riconosce il percorso di un’attrice che non si è mai adagiata, che continua a cercare nuove sfide, nuove storie, nuove emozioni da regalare al pubblico.

La Sicilia, con la sua forza arcaica e la sua dolcezza concreta, diventa lo specchio perfetto di questa tensione vitale: un’isola che sa accogliere e sorprendere, che lascia il segno in chi la incontra e che diventa, per chi la ama, una seconda casa.

E forse è proprio questo il senso del legame speciale tra Simona e la Sicilia: un rapporto di verità, in cui fragilità e coraggio si intrecciano, e che la spinge a tornare ogni volta con lo stesso entusiasmo di chi ritrova un luogo del cuore.

Perché crescere come artista significa anche lasciarsi attraversare dai luoghi, e qui, tra la luce di Trapani e il calore della sua gente, Simona Cavallari sembra avere trovato una scintilla nuova, pronta a illuminare il prossimo capitolo della sua carriera.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI