È piccola e maestra del travestimento: la nuova specie scoperta nel cuore della Sicilia
La sua scoperta è avvenuta durante una spedizione nella riserva della Valle dell’Anapo e Cava Grande, un luogo pieno di grotte, fiumi e natura incontaminata
Una nuova specie di Leptorchestes in Sicilia
Nella riserva naturale di Pantalica, nel cuore della Sicilia, un gruppo di scienziati dell’Università Roma Tre ha scoperto una nuova specie davvero sorprendente: si chiama Leptorchestes elisae ed è un piccolo ragno maestro del travestimento. Si tratta di una specie che simula la forma e il comportamento di una formica.
La sua scoperta è avvenuta durante una spedizione nella riserva di Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande, un luogo pieno di grotte, fiumi e natura incontaminata. Mentre esploravano il territorio, i ricercatori notato infatti qualcosa di strano: « Vedevamo dei minuscoli animaletti che sembravano formiche, ma si muovevano un po’... da ragni! Quando li abbiamo studiati in laboratorio, ci siamo accorti che erano qualcosa di completamente nuovo».
Il trucco di Leptorchestes elisae si chiama mirmecomorfia: un nome difficile che proviene dal greco che significa “imitazione delle formiche”. Questi ragni fingono di essere formiche per difendersi dai predatori. Uccelli e lucertole, infatti, preferiscono stare alla larga dalle formiche, famose per la loro aggressività e il loro sapore poco invitante. La scoperta è invece avvenuta nel 2022, grazie al lavoro dei ricercatori Andrea Di Giulio e Stefano Cantone, intenti a esplorare la biodiversità delle zone mediterranee.
Secondo loro, la riserva di Pantalica si è rivelata un luogo ricchissimo di vita, con specie ancora sconosciute e habitat perfettamente conservati. «Il primo passo per salvare la natura è conoscerla» affermano i ricercatori. Scoperte come questa o dell’ape Andrena culucciae, trovata dallo stesso gruppo di ricerca, mostrano quanto l’Italia sia piena di specie uniche. E ricordano anche quanto sia importante formare nuovi giovani scienziati curiosi, pronti a esplorare e difendere la biodiversità.
Pantalica si trova nella Sicilia sud-orientale, nel territorio di Sortino (provincia di Siracusa), all’interno di una spettacolare area naturale caratterizzata da profonde gole scavate dai fiumi Anapo e Calcinara. La riserva presenta canyon profondi fino a 250 metri, ricoperti di macchia mediterranea, ma anche sentieri naturalistici, che attraversano piccoli corsi d’acqua, siti archeologici e grotte naturali.
Il suo territorio è anche ricoperto da reperti archeologici di grande valore, visto che fu abitato tra il XIII e l’VIII secolo a.C., durante l’età del bronzo e la prima età del ferro, risultando così una delle più grandi necropoli rupestri d’Europa, con oltre 5.000 tombe scavate nella roccia. Esse sono disposte lungo le pareti delle gole e appartenevano alle popolazioni siculi, uno dei popoli preellenici dell’isola.
La sua scoperta è avvenuta durante una spedizione nella riserva di Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande, un luogo pieno di grotte, fiumi e natura incontaminata. Mentre esploravano il territorio, i ricercatori notato infatti qualcosa di strano: « Vedevamo dei minuscoli animaletti che sembravano formiche, ma si muovevano un po’... da ragni! Quando li abbiamo studiati in laboratorio, ci siamo accorti che erano qualcosa di completamente nuovo».
Il trucco di Leptorchestes elisae si chiama mirmecomorfia: un nome difficile che proviene dal greco che significa “imitazione delle formiche”. Questi ragni fingono di essere formiche per difendersi dai predatori. Uccelli e lucertole, infatti, preferiscono stare alla larga dalle formiche, famose per la loro aggressività e il loro sapore poco invitante. La scoperta è invece avvenuta nel 2022, grazie al lavoro dei ricercatori Andrea Di Giulio e Stefano Cantone, intenti a esplorare la biodiversità delle zone mediterranee.
Secondo loro, la riserva di Pantalica si è rivelata un luogo ricchissimo di vita, con specie ancora sconosciute e habitat perfettamente conservati. «Il primo passo per salvare la natura è conoscerla» affermano i ricercatori. Scoperte come questa o dell’ape Andrena culucciae, trovata dallo stesso gruppo di ricerca, mostrano quanto l’Italia sia piena di specie uniche. E ricordano anche quanto sia importante formare nuovi giovani scienziati curiosi, pronti a esplorare e difendere la biodiversità.
Pantalica si trova nella Sicilia sud-orientale, nel territorio di Sortino (provincia di Siracusa), all’interno di una spettacolare area naturale caratterizzata da profonde gole scavate dai fiumi Anapo e Calcinara. La riserva presenta canyon profondi fino a 250 metri, ricoperti di macchia mediterranea, ma anche sentieri naturalistici, che attraversano piccoli corsi d’acqua, siti archeologici e grotte naturali.
Il suo territorio è anche ricoperto da reperti archeologici di grande valore, visto che fu abitato tra il XIII e l’VIII secolo a.C., durante l’età del bronzo e la prima età del ferro, risultando così una delle più grandi necropoli rupestri d’Europa, con oltre 5.000 tombe scavate nella roccia. Esse sono disposte lungo le pareti delle gole e appartenevano alle popolazioni siculi, uno dei popoli preellenici dell’isola.
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