"Edipo" conquista e regala grandi emozioni: il ritorno di Sartori e Carsen a Siracusa
Un'interpretazione di Sartori carica di pathos ma anche di una sottile introspezione: lo spettatore è invitato, così, a riflettere sulla condizione umana

Una scena di "Edipo a Colono" (foto di Michele Pantano)
Nonostante l’età anagrafica sia diversa rispetto al suo personaggio, Sartori interpreta magistralmente l’Edipo di Sofocle, regalando al pubblico di queste sere grandi emozioni e riflessioni.
E per Sartori come per il regista di questa tragedia, Robert Carsen, è un ritorno al teatro di Siracusa, con lo stesso personaggio.
Infatti nel 2022 Sartori aveva interpretato "Edipo re", per la regia di Carsen, con grande bravura. Adesso è tornato per chiudere il ciclo dell’esistenza di questo personaggio della grecità, mostrando ancora una volta la potenza di un dramma attuale.
Infatti “Edipo a Colono” di Robert Carsen, interpretato magistralmente da Giuseppe Sartori, lascia il segno, portando in scena un classico senza tempo con grande profondità e sensibilità.
La produzione coniuga la potenza del testo con una regia raffinata e un’interpretazione intensa, non solo di Sartori ma anche degli altri protagonisti. Edipo-Sartori si distingue per la sua capacità di trasmettere la complessità emotiva del personaggio.
La sua interpretazione è carica di pathos, ma anche di una sottile introspezione: lo spettatore è invitato, tra le righe, a riflettere sulla condizione umana, sul destino e sulla ricerca della verità.
Sartori riesce a rendere Edipo un personaggio umano, vulnerabile e allo stesso tempo forte, catturando l’attenzione fin dai primi istanti. La scena, minimalista ed essenziale è allo stesso tempo evocativa, permettendo di concentrare l’attenzione sui personaggi e sui loro conflitti interiori.
La scelta di un allestimento sobrio e simbolico aiuta a sottolineare i temi universali dell’opera, come il fato, la colpa e la redenzione. La storia è il continuo della tragedia sofoclea “Edipo re”: il protagonista dopo aver scoperto di aver ucciso, senza saperlo, il proprio padre Laio e di aver poi sposato, senza riconoscerla, la madre, si acceca e inizia un viaggio di esilio che lo porterà a vivere un’intensa esperienza interiore verso la propria morte.
Di grande impatto poi la scenografia, rappresentata da una scalinata verde con alti cipressi, che simboleggia il bosco sacro delle Eumenidi, che accoglierà Edipo alla fine delle sue vicende.
Attuali, dunque, i temi centrali: la fragilità della vecchiaia, il senso di colpa di Edipo accompagnato dal desiderio di ottenere perdono, la devozione della figlia Antigone, il rapporto con i figli Creonte e Polinice.
Un Edipo, dunque, stanco, affaticato, vecchio, cieco, che troverà nella morte quella rinascita, liberazione, che gli daranno la dignità perduta.
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