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Era il "signore dei sigari" di Palermo: addio al titolare della storica tabaccheria Riggio

Si è spento il titolare di una delle tabaccherie più antiche del capoluogo siciliano, per anni è stato un punto di riferimento per gli amanti di pipe e sigari

Balarm
La redazione
  • 11 marzo 2024

Carlo Riggio

Che si tratti di pipe raffinate o sigari pregiati, chi fuma a Palermo è passato, almeno una volta, dalla sua tabaccheria.

È morto a 63 anni Carlo Riggio, titolare di una delle tabaccherie più antiche del capoluogo siciliano.

Sita al numero 81 di via Dante, è aperta dal 1870. Fondata dal nonno, che rilevò la già allora antica tabaccheria, l'attività dell'intera famiglia venne improntata sugli articoli per fumatori fino alla terza generazione con il nipote Carlo.

«Si è spento un grand'uomo di straordinaria generosità - scrive l'assessore comunale Maurizio Carta - un prezioso amico che mi guidava con passione nel suo mondo del fumo lento. Ci mancherai moltissimo. Un abbraccio di commosse condoglianze alla famiglia».

Tanti i messaggi sui social per omaggiare Riggio: «Se ne va via un pezzo importante dell'imprenditoria - scrive chi lo conosceva - Una persona seria, perbene, solida della nostra città. Un'istituzione a Palermo».
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«Ciao Carlo Amico, ricorderò con nostalgia i grandi sigari fumati assieme».

E ancora: «È morto un galantuomo e cultore nel mondo del fumo d'eccellenza, della gestualità, della filosofia del sigaro e della pipa».

Dal 1920, grazie all'aiuto dei figli Enrico e Giuseppe, la tabaccheria Riggio si specializzò a tal punto da divenire una delle attività più importanti del settore, raggiungendo ben 135 anni di storia.

Nel 2005 è stata premiata dalla Camera di Commercio di Palermo con la targa d'oro. "Specialista Habanos", possiede un vasto assortimento di marche e vitolas dei migliori sigari cubani.

«Ci mancherai "un sacco", mi mancherà anche quel piacere unico, che per me era divenuto raro, di scegliere insieme qualche "vitola", che poi avrei assaporato, come sempre, porgendo lo sguardo al mare.

Carlo Riggio mi ha fatto amare quei sigari che solevo condividere con ed immerso negli elementi. Un interminabile simbolico abbraccio a quest'uomo dal fascino discreto, che si è fatto volere bene».
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