SANITÀ

HomeNewsAttualitàSanità

Finché c'è vita c'è speranza: è stato trovato l'anticorpo che neutralizza il Coronavirus

Uno studio pubblicato su Nature Communications dona una concreta speranza alla realizzazione di farmaci utili a combattere il Covid-19: ecco di che si tratta

Balarm
La redazione
  • 4 maggio 2020

foto Pixbay

Forse c'è una nuova speranza che brucia i tempi della necessaria vincita globale contro il Coronavirus. Si tratta di un anticorpo monoclonale che sembra riesca a stanare il virus che ha causato la pandemia.

Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications, di cui potete leggere l'abstract, mette in luce le indagini di una ricerca che ha consentito di stanare la proteina "S" del Covid-19. Lo studio è stato condotto in Olanda, presso l'università di Utrecht.

Questo anticorpo ha anche un nome, scientifco ovviamente, 47D11 ed è stato ricavato da anticorpi definiti chimera, ovvero derivati da cellule umane e ratti. La ricerca sembra dare molte speranze, gli anticorpi sono infatti capaci di neutralizzare sia il Covid-19 che il virus della Sars.

La caccia agli anticorpi è iniziata da tempo a livello mondiale e diverse sono le collaborazioni e gli studi che si stanno facendo anche in italia.

Di recente abbiamo parlato della clonazione degli anticorpi migliori a sconfiggere il Coronavirus. Si tratta anche qui di una ricerca, ci stanno lavorando alacremente a New York, che consente di selezionare dal plasma delle persone guarite i migliori anticorpi per poterne trarre elementi utili alla creazione dei farmaci.

La comunità scientifica applaude a questo tipo di studi perché, a differenza dei vaccini, i tempi di sperimentazione dei farmaci sono più semplici e se vogliamo veloci. Quindi potremmo trovarci presto ad avere un farmaco efficace e poi successivamente pensare al vaccino, quando esso sarà definitivamente sicuro per l'uomo.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI