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Fuori dal carcere per riqualificare Palermo: Monte Pellegrino e Oreto puliti dai detenuti

Un gruppo di detenuti del carcere Ucciardone di Palermo farà lavori di pubblica utilità: dalla bonifica di Monte Pellegrino alla foce del fiume Oreto grazie a un accordo

Balarm
La redazione
  • 16 novembre 2018

Il carcere dell'Ucciardone

«L'Ucciardone è Palermo, Pagliarelli è Palermo. Come Palermo è il Malaspina - dice Leoluca Orlando, sindaco della città - Coloro che vivono nelle carceri sono cittadini che stanno scontando una pena che vogliamo sia riabilitativa, sia parte di un percorso di vita che porta al pieno reinserimento nella società».

Così nasce l'accordo grazie al quale un gruppo di detenuti del carcere Ucciardone svolgerà lavori di pubblica utilità: si inizia con la bonifica di Monte Pellegrino e successivamente si passerà alla foce del fiume Oreto.

La firma del protocollo d'intesa è stata alla presenza del ministro Alfonso Bonafede e della direttrice del carcere Rita Barbera.

I detenuti che potranno svolgere questi lavori all'esterno del carcere saranno poco più di una decina e individuati da una squadra di esperti.

«La loro individuazione è attenta, pensata e valutata con molto approfondimento, da psicologi, dalla polizia penitenziaria - dice Barbera - che in una casa di reclusione come questa, dove ci sono condannati definitivi, sono conosciuti e vengono valutati attentamente».

«A Palermo davvero si è messo in moto un circuito virtuoso per l'attuazione. Una vitalità - ha detto ancora Orlando - che con gli organizzatori de "Le Vie dei Tesori" vogliamo sottolineare svolgendo proprio all'Ucciardone la conferenza stampa finale della manifestazione, anche per annunciare nuove iniziative di tipo imprenditoriale e sociale».
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