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I castelli più belli da vedere in Sicilia: tour fra storia, misteri e panorami mozzafiato

Un giro tra i castelli più affascinanti da vedere assolutamente. Luoghi ricchi di storie e leggende, sospese fra realtà e finzione, che li rendono ancora più intriganti

Balarm
La redazione
  • 6 gennaio 2023

Non solo spiagge e non solo d'estate, la Sicilia è bella da scoprire tutto l'anno. Tra i suoi paesaggi naturali, monumenti ricchi di storia e il clima comunque mite, anche in inverno è meta ideale per trascorrere qualche giorno di vacanza e relax.

Tra i luoghi da visitare assolutamente, soprattutto nella stagione più fredda ci sono castelli, fortezze e manieri. Impossibile vederli tutti, ma di certo avrete l'imbarazzo della scelta in qualsiasi angolo dell'isola vi troviate. In tutta la regione si contano infatti almeno 200 tra castelli e fortezze.

In questo articolo vi proponiamo quelli che, secondo noi, sono i castelli più belli e stuggestivi da non perdere. Un tour tra luoghi ricchi di storia, spesso teatro di leggende ed eventi avvolti ancora oggi nel mistero, caratterizzati da personaggi occulti, fantasmi e anime vaganti. Racconti e storie, sospesi fra realtà e finzione, che rendono questi monumenti ancora più affascinanti e intriganti.
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Castello di Caccamo
Annoverato tra i più belli e suggestivi non solo di Sicilia, ma addirittura d'Italia, quello di Caccamo, in provincia di Palermo, è il castello per eccellenza. Ha tutte le caratteristiche dell'antico castello delle fiabe: erge maestoso sulla cima di una grande rupe che domina la suggestiva vallata e si affaccia sul fiume San Leonardo; dalla sua posizione domina e sovrasta il borgo sottostante e - soprattutto - è ricco di leggende che lo rendono misterioso e ancora più affascinante.

Le prime notizie di questo castello si hanno attorno al 1160 con storia e leggenda che si intrecciano fino a divenire una cosa sola. Si narra infatti che al suo interno vaghi il fantasma irrequieto di tale Matteo Bonello. Un nobile, uno dei primi proprietari. Nemico acerrimo del Re Guglielmo I detto il "Il Malo", utilizzò il Castello di Caccamo, insieme ai suoi compagni, come rifugio, dopo il fallimento della famosa “congiura dei baroni”.

Una congiura fallita per mano del popolo che spaventato dai tumulti, liberò il sovrano costringendo Bonello a rifugiarsi dietro le mura inespugnabili del castello di Caccamo pensando così di riuscire a sfuggire alla vendetta del Re. Guglielmo Io invitò a corte, con la promessa del perdono. Ma Bonello cadde nella trappola, venne incarcerato e sottoposto a torture così terribili che lo portarono alla morte.

Castello di Carini
Gira attorno alla popolare leggenda di un fantasma anche il Castello La Grua Talamanca, noto a tutti come il Castello della Baronessa di Carini, in provincia di Palermo. Una fortezza medievale, fatta costruire nel XVI secolo dal feudatario normanno Rodolfo Bonello, che sorge su una rupe rocciosa che domina la cittadina dall'alto.

Fu dimora residenziale e dominio della casata La Grua Talamanca, che rimarrà in possesso della baronia di Carini fino al 1812 e a cui è legata la leggenda della bronessa Laura Lanza di Trabia, uccisa dal padre all’interno del castello per questioni di onore, insieme al presunto amante Ludovico Vernagallo.

Una leggenda narra che in occasione dell'anniversario del delitto comparirebbe, su un muro della stanza dove venne uccisa Laura, l'impronta della mano insanguinata lasciata dalla baronessa uccisa.

Castello della Zisa - Palermo
Il Castello della Zisa è il luogo per eccellenza dove i potenti e illuminati re normanni si rifugiavano nel periodo della calura estiva, tra riposo e sollazzi. Voluto da Guglielmo I e poi completato da Guglielmo II, ricadeva all'interno del Parco reale il “Genoardo”, che si estendeva a perdita d’occhio. Il giardino era un’oasi con alberi, piante, fiori, frutti, fontane zampillanti e animali esotici.

Benché chiamato dal popolo "Castello", la Zisa è in realtà il più fulgido esempio di palazzo alla siciliana ispirato ai modelli del Dongione, o torre mastra feudale, cioé la torre più alta di una costruzione a castello.

Zisa, come suggerisce l’etimologia araba, era proprio “la splendida”. Ancor oggi esercita un grande fascino. Dentro occhio alle nicchie, alle semicupole con decorazioni “ad alveare” e alla canaletta sul pavimento dove un tempo scorreva l’acqua refrigerante. Tutto da visitare, ascoltando anche le accattivanti leggende. Fuori non c’è più il “Genoardo”, ma il parco è sempre un gradevole polmone verde.

Castello di Venere - Erice
Ci spostiamo in provincia di Trapani, in uno dei borghi medievali più belli di sempre: Erice. Qui sorge il maestoso "Castello di Venere" a Erice: nasce nel Tredicesimo secolo come fortezza difensiva come si vede ancora oggi dal piobatoio (buchi nelle mura attraverso cui si combattevano i nemici). Dal belvedere si osserva un panorama meraviglioso: da Trapani con le isole Egadi fino al monte Cofano e, quando non c'è nebbia, perfino Ustica.

Lo hanno voluto i normanni, che hanno edificato sul monte San Giuliano sui resti di un santuario già esitente dedicato alla dea Venere (da cui appunto prende il nome), era considerato uno dei punti più sicuri del paese e i regnanti lo hanno scelto come dimora successore dopo successore per via della estrema inaccesibilità delle mura e delle alte torri (Torri del Balio) che oggi sono visibili solo in parte.

Il castello è stato di recente anche protagonista di una serie tv di successo, "Makari 2", in onda su Raiuno. All'interno del maestoso maniero sono state girate diverse scene della fortunata fiction legata alle imprese del giornalista-scrittore Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè.

Castello di Mussomeli
In provincia di Caltanissetta, sorge uno dei castelli più spettacolari della Sicilia, il Castello Manfredonico di Mussomeli. In cima a una rupe, dall'architettura sembra un prolungamento della roccia che lo sostiene. Costruita per volere del Conte di Modica Manfredi III di Chiaromonte nella seconda metà del 1300, la fortezza è nota, oltre che per la sua rara bellezza architettonica, anche per le leggende e i misteri che lo caratterizzano, tra storie di fantasmi che vi albergano in una curiosa convivenza e spettri che hanno subito ingiustizie.

La leggenda più famosa, di cui c’è persino un testimone che ne ha dichiarata la fondatezza, è quella del fantasma di Don Guiscardo de la Portes. Era il 1975, e al custode del Castello Pasquale Messina, che stava fumando una sigaretta dopo l’ultima visita di alcuni turisti, apparve in una lesta folata di vento lo spettro di un uomo che gli raccontò la sua storia, trascritta e riportata dallo stesso custode.

Castello di Montalbano Elicona
Un altro "gioiello" da non perdere è il Castello Federico II di Montalbano Elicona, borgo della provincia di Messina proclamato più bello d'Italia nel 2015. Più che di un centro fortificato, sarebbe più corretto parlare di una residenza reale estiva giacché mancano le torri di difesa e le finestre a protezione di eventuali assalti.

Una piccola curiosità è che un primo tentativo di costruire questo castello avvenne in contrada Castellazzo a qualche chilometro di distanza, che però poi venne subito abbandonato a causa dell’inospitalità del luogo. Inoltre nonostante spesso si attribuisca il merito della sua costruzione a Federico II, stando ad alcune fonti storiche sarebbe invece da riconoscerlo a Federico III d’Aragona.

Di grande interesse, la Cappella della Santissima Trinità la quale ospita in un sarcofago monolitico le spoglie del medico catalano Arnaldo da Villanova, medico di grande fama e personaggio influente nelle corti europee del XIV secolo, ricordato per aver somministrato medicine a sovrani e papi .

Castello di Donnafugata - Ragusa
A 15 chilometri da Ragusa, c'è una delle dimore storiche più sorprendenti della Sicilia orientale: il Castello di Donnafugata. Non è un vero e proprio castello ma una casa privata dell'Ottocento. Dietro il nome una leggenda, anzi due: quella della regina Bianca di Navarra che scappa dal matrimonio di interesse con Bernardo Cabrera (donna fugata, scappata) e quella del nome arabo "Ayn as Jafat" (fonte della salute).

Inserito tra i luoghi resi celebri dalla fiction "Il Commissario Montalbano", in cui il maniero era residenza blindatissima di un vecchio e potente boss della mafia.

ll Castello, diviso su tre piani, conta oltre 120 stanze di cui una ventina sono oggi fruibili ai visitatori, contenenti ancora gli arredi ed i mobili originali dell'epoca, ognuna con uno stile diverso. Tra tutte ricordiamo la Stanza della Musica con i dipinti a trompe-l'oeil, la grande Sala degli Stemmi con i blasoni di tutte le famiglie nobili siciliane e due antiche armature, il Salone degli Specchi e la Pinacoteca con quadri neoclassici della scuola di Luca Giordano.

Castello Chiaramontano - Naro
Edificato nel Trecento dai Chiaramonte e per questo noto anche con il nome di “Castello Chiaramontano”, Il castello di Naro è stato dichiarato monumento nazionale nel 1912.

A ovest della torre è stato murato uno scudo aragonese e sul lato est si possono ancora ammirare due bifore gotiche che danno luce alla “Sala del Principe” del primo piano. La cinta muraria è imponente ed è intervallata da due torri cilindriche e due quadrangolari: all’interno c'è una grande corte interna con pure un pozzo la cui cisterna è stata anche usata come prigione. Parte del castello è stato trasformato in museo e un'ala in un laboratorio di restauro.

Castello Ursino - Catania
Uno dei tesori da vedere assolutamente a Catania, è Castello Ursino, che peraltro è anche sede del Museo Civico, che ospita le raccolte civiche in cui sono presenti le sezioni archeologiche Medievale, Rinascimentale e Moderna.

Costruito, per volere dell’imperatore Federico II di Svevia, fu uno dei diversi castelli che vennero edificati per realizzare un'efficiente copertura difensiva sul versante della Sicilia orientale. Come vi abbiamo raccontato in un nostro articolo, originariamente era collocato su un promontorio che si affacciava sul mare, ma, dopo la devastante colata del 1669, l’edificio perse l’originaria vocazione militare.

Dal sedicesimo secolo fino al 1838, il maniero divenne luogo di detenzione per i prigionieri, confinati in celle buie. Sono ancora visibili dentro le varie prigioni alcuni graffiti che riproducono navi, cannoni e mura merlate, illustrando tutto ciò che i reclusi riuscivano a vedere del mondo esterno.

Anche su esso, non mancano leggende e storie che parlano di presenze misteriose e fenomeni occulti, che si manifesterebbero soprattutto di notte. I custodi parlano di porte che si chiudono all’improvviso, strani rumori, bisbigli, urla di bambini ed inquietanti figure che prendono forma nell’ombra. Racconti che restano sospesi tra realtà e finzione, alimentati dalle dicerie e credenze popolari.

Castello di Sperlinga
Ci spostiamo in provincia di Enna, dove sorge una delle fortezze più sorprendenti e suggestive d'Italia (non solo della Sicilia): siamo nel Castello di Sperlinga. Un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4 mila anni fa.

Il basamento rupestre del castello (dal greco "Spelaìon" poi latinizzato in "Spelunca" ovvero grotta) fu strutturato dalle popolazioni indigene sicule, in cui le grotte scavate nella roccia, venivano utilizzate come sepolcri. Ancora oggi all'interno del castello, vi sono escavazioni progettate per funzioni astronomiche, tra cui la gestione della penetrazione del sole nel solstizio di inverno e d'estate e un silos dalle 12 nicchie con funzione di orologio solare.

Castello Maniace - Siracusa
Nella punta più estrema dell’isola di Ortigia, a Siracusa, sorge il castello Maniace, un'imponente struttura di 51 metri risalente al periodo svevo. Si tratta di un baluardo difensivo e la tradizione narra che fu fatto edificare nel 1038 come fortino dal generale bizantino Giorgio Maniace, da cui prende il nome, e che poi fu trasformato nel 1239 per volere di Federico II di Svevia in un vero e proprio castello.

Oggi è sede di mostre e incontri culturali e si presenta come un salone unico con dei camini agli angoli. Anche questo luogo fu teatro eventi cruenti avvolti nel mistero. Storie di tradimenti e conflitti sfociati in tragedia, come quando nel 1448 il generale Giovanni Ventimiglia, inviato da re Alfonso il Magnanimo, fece uccidere nelle stanze del castello tutti i convitati, accusati di tradimento.
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