I dolci più buoni del mondo sono siciliani: il Los Angeles Times ci mette la firma così
Il noto quotidiano californiano elogia le prelibatezze della pasticceria siciliana e il paragone che inserisce nell'articolo è una vera e propria magia di cui andare fieri

Un cannolo siciliano (foto Cristian Nobile Pixbay)
“Tanto belli da vedere quanto dolci da mangiare”: queste le parole con cui l’inviata del celebre quotidiano statunitense Los Angeles Times, Susan Spano, ha recensito e decantato (naturalmente dopo averle assaggiate in prima persona) le prelibatezze dolciarie siciliane, durante un reportage in quel di Erice, in provincia di Trapani.
I cannoli ripieni di ricotta fresca, la cassata verde fatta di mandorle, zucchero, vaniglia, latticello e frutta candita; i fichi d'india e i pomodori di marzapane, i buccellati (biscotti duri, cotti al forno) attorcigliati attorno a fichi, cannella e chiodi di garofano: delle dolci godurie tipiche della Sicilia che l’inviata americana ha definito dei “tesori degni di una banca svizzera”.
L'articolo pubblicato sulla nota testata californiana, a firma della giornalista Spano, titolava così: “Sicilian pastry shop: sweet meets holy in Erice” (La pasticceria siciliana: il dolce incontra il santo ad Erice); e al suo interno si legge: “In via Guarnotti, ho trovato la Chiesa di San Carlo con il suo bellissimo pavimento in maiolica, ora centro culturale”.
Soffermatasi davanti la vetrina di una nota pasticceria locale nella città collinare di Erice, ad un tratto, “l’odore della cottura mi ha portato alla pasticceria del Convento, dove ho avuto difficoltà a decidere cosa comprare. Fuori dal negozio di Piazza San Domenico ho aperto la mia borsetta e ho assaggiato il mio primo bocconcino, un'epifania orfana fatta di zucchero, mandorle e limone”.
I cannoli ripieni di ricotta fresca, la cassata verde fatta di mandorle, zucchero, vaniglia, latticello e frutta candita; i fichi d'india e i pomodori di marzapane, i buccellati (biscotti duri, cotti al forno) attorcigliati attorno a fichi, cannella e chiodi di garofano: delle dolci godurie tipiche della Sicilia che l’inviata americana ha definito dei “tesori degni di una banca svizzera”.
L'articolo pubblicato sulla nota testata californiana, a firma della giornalista Spano, titolava così: “Sicilian pastry shop: sweet meets holy in Erice” (La pasticceria siciliana: il dolce incontra il santo ad Erice); e al suo interno si legge: “In via Guarnotti, ho trovato la Chiesa di San Carlo con il suo bellissimo pavimento in maiolica, ora centro culturale”.
Soffermatasi davanti la vetrina di una nota pasticceria locale nella città collinare di Erice, ad un tratto, “l’odore della cottura mi ha portato alla pasticceria del Convento, dove ho avuto difficoltà a decidere cosa comprare. Fuori dal negozio di Piazza San Domenico ho aperto la mia borsetta e ho assaggiato il mio primo bocconcino, un'epifania orfana fatta di zucchero, mandorle e limone”.
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