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Il corto girato in un (magico) castello in Sicilia: ispirato al romanzo su una storia vera

Vi portiamo sul set del film girato su un tema che tiene banco oggi nell'opinione pubblica. L'intervista a una dei protagonisti in giro per una splendida cittadina

Jana Cardinale
Giornalista
  • 7 settembre 2022

Ha appena concluso, a Partanna, la città dei Grifeo ricca di storia e di tesori, le riprese di un cortometraggio liberamente ispirato al romanzo "Ci sono io", di Alessandro Savona, architetto, scrittore e scenografo palermitano.

Con il compagno, Massimo, ha ottenuto, otto anni fa - seconda coppia omosessuale in Italia in ordine di tempo - un minorenne in affido, devolvendo i proventi della vendita a una onlus palermitana, l’AFAP, che si occupa di campagne di sensibilizzazione sul tema.

L’attrice catanese Donatella Finocchiaro, già diretta da registi quali Roberto Andò, Giuseppe Tornatore, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Roberta Torre e Pupi Avati, tra gli altri, ha subito accolto l’invito dell’amica regista Luana Rondinelli, che ne ha scritto la sceneggiatura assieme a Francesco Teresi.

Un lavoro, dal titolo provvisorio di “Assunta”, sviluppato in una tre giorni vissuta all’interno del bellissimo Castello Grifeo e per le strade della città, grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale che ha ospitato il cast per la realizzazione del progetto.
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Del gruppo di attori fanno parte anche Antonio Pandolfo e Bruno Di Chiara, assieme al piccolo partannese Mattia Libeccio.

«Non ero mai stata a Partanna e ne sono rimasta piacevolmente colpita – dice Donatella Finocchiaro - . Questo Castello è molto rappresentativo del fascino dell’entroterra della Sicilia e cinematograficamente assai interessante.

Sono legata a Luana da un rapporto professionale iniziato ormai circa cinque anni fa e poi sfociato in una bellissima amicizia. E’ una ‘penna d’oro’, come io la definisco, una grande risorsa per il teatro e per il cinema.

Una scrittrice ironica e intelligente. Qui abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza dalla comunità locale guidata da un sindaco particolarmente attento alla cultura. Una cosa rara».

Il corto, oltre che dal Comune di Partanna, è sostenuto da alcuni sponsor privati quali l’Associazione a sostegno delle donne in difficoltà, che si pone l'obiettivo di dare accoglienza psicosociale e promuovere eventi culturali, ‘Palma Vitae’, l’Arci Al Circoletto di Pantelleria e GiuFè della designer siciliana Giusy Ferrara.

La direzione della fotografia è stata affidata a Daniele Savi (Alessandro Trettenero assistente alla fotografia) mentre i costumi sono di Dora Argento e il trucco è stato curato da Gaia Gaudesi.

Tre giornate, dunque, affidate al paesaggio limpido e panoramico della cittadina della Valle del Belice che vanta importanti testimonianze archeologiche e che conserva, anche grazie al prestigioso sito del Castello, un’aura affascinante del passato.

Donatella Finocchiaro non conosceva la città, ma aveva già lavorato in provincia di Trapani: due anni fa a Mazara del Vallo, per girare “Sorelle per sempre”, il film ispirato alla vera storia di Melissa Foderà e Caterina Alagna, le due ragazze mazaresi scambiate in culla in ospedale l’1 gennaio 1998, che tornarono alle rispettive famiglie tre anni dopo, mantenendo un fortissimo legame d'amicizia tanto da definirsi "sorelle gemelle".

E tornerà, ancora, per "I Leoni di Sicilia", tratto dal best seller di Stefania Auci che racconta le vicende della famiglia Florio, con la regia di Paolo Genovese.

«Interpreterò il personaggio di Giuseppina, madre di Vincenzo Florio – dice – per cui abbiamo già girato due pose a Licata, poi saremo a Roma e poi ancora qui, in provincia. Ho partecipato a una presentazione del libro a Milano, dove ho letto delle pagine, e da lì è nata l’idea del film. Mi hanno detto che è stata proprio Stefania Auci a pensare a me per questo personaggio».

Un ruolo importante che porterà di certo l’attrice a frequentare i luoghi dell’indimenticata famiglia tra le più ricche d’Italia, che comprendono anche le isole Egadi, e Favignana in particolare, che divenne la ‘regina’ delle tonnare.

Sincera, e proficua, l’amicizia con la marsalese Luana Rondinelli, per cui Donatella Finocchiaro ha recitato in teatro nello spettacolo “Taddrarite” (pipistrelli) e per cui firma una delle quattro prefazioni della raccolta di testi interamente al femminile dal titolo “Fimmine.

Disamina teatrale dell'essere donna”, le cui protagoniste sono anime irrequiete e vittime mai arrese al dolore, ma che, anzi, da quello trovano la forza di rinascere. Donne, "fimmine" per l'appunto, che la vita la stravolgono pur di non soccombere, pur di essere se stesse fino in fondo.

Donne straordinarie che si sono rialzate prima di cadere quando la vita ha provato a buttarle giù. E per questo libro d’esordio della Rondinelli, Donatella Finocchiaro firma proprio la prefazione di ‘Taddrarìte’: un testo contro la violenza sulle donne che riesce anche a far sorridere.

Per la realizzazione del corto, che sarà pronto quest’inverno, è stato creato un bel fermento a Partanna, dove nei giorni scorsi, al termine delle riprese, Donatella Finocchiaro, ha stretto la mano al primo cittadino in un simpatico incontro capitato proprio sotto casa sua.

«Siamo lieti di essere stati scelti come sede ideale di questo cortometraggio – dice il sindaco Nicolò Catania – e per tale motivo abbiano fornito il supporto necessario, affinché il lavoro della troupe potesse essere svolto al meglio. Valorizzare il nostro patrimonio culturale e il territorio ricco di bellezze naturalistiche è sempre stato uno dei nostri obiettivi prioritari».

L’organizzazione del progetto culturale realizzato a Partanna è di Michela Culmone e Ignazio Passalacqua.
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