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Il maestoso castello in Sicilia, dono per una regina: "difende" ancora il borgo marinaro

La storia controversa della fortezza che "domina" la costa dell'isola. Un luogo dedicato alla difesa dai chi arrivava dal mare, teatro di una vecchia leggenda

Federica Puglisi
Giornalista
  • 12 novembre 2022

ll castello di Brucoli

I castelli si sa hanno un loro fascino ad ogni età. Sognare di viverci tra principesse, dame, cavalieri, ma anche duelli, guerriglie e personaggi fantastici è stato il sogno di ogni bambino. Se si tratta di castelli che sono stati costruiti nel Medioevo, poi, il fascino e il mistero crescono ancora di più.

Perché chissà come si viveva a corte tra il Trecento e il Quattrocento, tra giullari, menestrelli, e nobiltà. Ci piace pensare che si viveva anche così nell’antico Castello di Brucoli, la fortezza ancora visibile in tutta la sua imponenza nel borgo marinaro a pochi chilometri da Augusta, in provincia di Siracusa.

Ma c’è dell’altro. Si racconta infatti che attorno a questo castello si celi una leggenda legata a colei per cui questo fu fatto costruire: Giovanna d’Aragona, ai più nota come Giovanna “la pazza”, la regina che regnò in quel periodo. Secondo alcune testimonianze di studiosi e ricercatori dell’Ottocento, pare che nel castello ci fosse un’epigrafe a caratteri bizantineggianti.
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Essa si trovava sulla facciata meridionale del castello. La scritta è alquanto curiosa: è in prima persona, quasi come se a parlare fosse proprio il castello. “Sotto il regno della regina Giovanna sono stata costruita per custodire le messi di Brucoli sono chiamata Torre Cabastida perché Giovanni Cabastida mi fece costruire e da lui presi il nome”.

Il riferimento è a Giovanni Cabastida, il governatore della Camera reginale a cui fu commissionata la costruzione del castello. L’incarico, nel 1468, gli venne affidato direttamente dalla regina Giovanna, moglie del re Giovanni II di Aragona che glielo aveva donato. Ma facciamo un passo indietro. Perché venne costruito il castello, in questa zona soprattutto?

Secondo alcuni studi, intorno al quindicesimo secolo il borgo di Brucoli era già abitato da tanti pescatori. Aveva quindi un ruolo strategico per il mare Mediterraneo. Infatti era un cosiddetto "caricatore", cioè l’area del porto dove veniva raccolto il grano che poi veniva venduto.

La fortezza quindi aveva il compito di proteggere il commercio della zona e gli abitanti del borgo. E non solo. Infatti per re Giovanni la costruzione di un’opera fortificata in questa zona era fondamentale per difendersi da possibili invasioni turche e nei secoli successivi da quelle barbaresche.

Insieme al castello, con i suoi quatto torrioni, venne poi costruito il faro. Tra gli spazi interni i locali adibiti a foresteria, le cucine, la dimora del castellano, l’armeria. Recenti studi, poi, hanno portato a ricostruire gli anni di attività commerciale del borgo, intensa e notevole.

E sembra che il ruolo della regina Giovanna non fosse poi così veritiero. Tanto che qualcuno sospetta persino che la sovrana non sia stata mai a Brucoli e che si tratta di leggende tramandate nei secoli. E come ogni leggenda, che racconti una storia vera o inventata, ammanta di mistero questo luogo, che da molti è conosciuto proprio come il castello di Giovanna la pazza.

Attualmente la fortezza militare, però, non è visitabile al suo interno. Sono stati finanziati i lavori di recupero che però non sono finora partiti. Ma proprio per il suo fascino e per la sua storia controversa il Castello è meta di turisti e curiosi, che lo raggiungono per ammirare dalla zona lo splendido panorama.
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