ITINERARI E LUOGHI
Il Parco di Segesta e il Pianto Romano: con un biglietto unico adesso li visiti entrambi
Un'occasione per immergersi in un pezzo di storia italiana, ripercorrendo i giorni in cui Garibaldi, alla testa dei Mille e con i picciotti siciliani, avanzò da Marsala verso Vita
Il sacrario Pianto Romano
Un solo territorio ma molteplici narrazioni al suo interno. E il primo passo sarà proprio leggerlo come declinazioni di un possibile, unico percorso, visitabile nella sua interezza.
È proprio in questa ottica di valorizzazione del territorio di Calatafimi Segesta che da febbraio il parco archeologico e il sacrario Pianto Romano – sul luogo dove si svolse la battaglia dei Mille a Calatafimi del 1860 – si possono visitare con un biglietto unico combinato (intero 8 euro).
Alla biglietteria del parco di Segesta e sul sito di CoopCulture il visitatore può scegliere di acquistare anche il biglietto combinato fra i due siti valido due giorni dalla data del primo utilizzo.
Il parco archeologico di Segesta è aperto dalle 9.00 alle 17.00 (fino al 28 febbraio), dalle 9.00 alle 18.30 (fino al 26 marzo) e dalle 9.00 alle 19.30 a partire dal 27 marzo.
Il sito di Pianto Romano invece è aperto dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 17.30 (fino al 31 marzo). A partire da aprile il sito rimane aperto fino alle 19.30.
Se il parco di Segesta è ovviamente conosciutissimo, il sito di Pianto Romano, gestito dall’associazione Segesta nel sogno su concessione del demanio regionale, sarà una piccola scoperta.
Qui Giuseppe Garibaldi rivolse a Nino Bixio, che suggeriva la ritirata, la famosa frase "Qui o si fa l'Italia o si muore"; il sacrario, nato da iniziativa popolare e visibile da lontano, fu progettato da Ernesto Basile in pietra calcare nel 1885 e racchiude i resti dei caduti (picciotti, garibaldini e borbonici) nella battaglia di Calatafimi.
Fu lo stesso architetto a sottolineare per l’ossario «gli effetti prospettici dal basso […] avevo a pochi passi da Calatafimi splendidissimo esempio, il tempio di Segesta».
L'obelisco è decorato, così come previsto dal Basile, da due altorilievi in bronzo di Giovanni Battista Tassara (uno dei Mille), che raffigurano lo sbarco a Marsala e la battaglia del 1860.
Visitarlo è un'occasione per immergersi in un pezzo di storia italiana, ripercorrendo i giorni in cui Garibaldi, alla testa dei Mille a cui si aggiunsero i picciotti siciliani, avanzò da Marsala verso Vita; i garibaldini affrontarono e vinsero le (più agguerrite e preparate) truppe borboniche proprio a Pianto Romano.
È proprio in questa ottica di valorizzazione del territorio di Calatafimi Segesta che da febbraio il parco archeologico e il sacrario Pianto Romano – sul luogo dove si svolse la battaglia dei Mille a Calatafimi del 1860 – si possono visitare con un biglietto unico combinato (intero 8 euro).
Alla biglietteria del parco di Segesta e sul sito di CoopCulture il visitatore può scegliere di acquistare anche il biglietto combinato fra i due siti valido due giorni dalla data del primo utilizzo.
Il parco archeologico di Segesta è aperto dalle 9.00 alle 17.00 (fino al 28 febbraio), dalle 9.00 alle 18.30 (fino al 26 marzo) e dalle 9.00 alle 19.30 a partire dal 27 marzo.
Il sito di Pianto Romano invece è aperto dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 17.30 (fino al 31 marzo). A partire da aprile il sito rimane aperto fino alle 19.30.
Se il parco di Segesta è ovviamente conosciutissimo, il sito di Pianto Romano, gestito dall’associazione Segesta nel sogno su concessione del demanio regionale, sarà una piccola scoperta.
Qui Giuseppe Garibaldi rivolse a Nino Bixio, che suggeriva la ritirata, la famosa frase "Qui o si fa l'Italia o si muore"; il sacrario, nato da iniziativa popolare e visibile da lontano, fu progettato da Ernesto Basile in pietra calcare nel 1885 e racchiude i resti dei caduti (picciotti, garibaldini e borbonici) nella battaglia di Calatafimi.
Fu lo stesso architetto a sottolineare per l’ossario «gli effetti prospettici dal basso […] avevo a pochi passi da Calatafimi splendidissimo esempio, il tempio di Segesta».
L'obelisco è decorato, così come previsto dal Basile, da due altorilievi in bronzo di Giovanni Battista Tassara (uno dei Mille), che raffigurano lo sbarco a Marsala e la battaglia del 1860.
Visitarlo è un'occasione per immergersi in un pezzo di storia italiana, ripercorrendo i giorni in cui Garibaldi, alla testa dei Mille a cui si aggiunsero i picciotti siciliani, avanzò da Marsala verso Vita; i garibaldini affrontarono e vinsero le (più agguerrite e preparate) truppe borboniche proprio a Pianto Romano.
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