Il passato è ancora lì: da una buca in via Roma spuntano gli antichi sanpietrini
Quindi non sono mai stati rimossi ma semplicemente coperti con l'asfalto: i sanpietrini (o sampietrini) davano alle strade di Palermo tutto un altro (elegante) aspetto

I sampietrini vengono fuori in via Roma
Un pavimento che ha caratterizzato le strade delle più belle città d'Italia e che per quanto fosse comodo per il passaggio dei carri lo era meno per le auto (e le biclette) e sicuramente produceva un elevato inquinamento acustico, di netto superiore rispetto a quello prodotto dal passaggio delle ruote sull'asfalto.
Sta di fatto che è più bello da vedere: è innegabile che una bella pavimentazione contribuisce all'estetica dell'ambiente urbano e di tale impatto visivo ne risentirebbero economia e turismo.
In ogni caso, i sanpietrini (o sampietrini) di via Roma e delle sue traverse sono stati in parte rimossi e in parte solo coperti con una colata di asfalto, siamo intorno al 1999 o duemila.
Ma non c'erano solo loro, c'erano anche le basole: le strade lastricate erano quelle principali - comprese le piazze - sulle quali versavano i monumenti, i palazzi di pregio e luoghi di interesse.
È nel dopoguerra che questo investimento sicuramente impegnativo è stato mandato progessivamente in fumo: l'amministrazione Comunale di allora ha iniziato ad asfaltare gli assi principali della città, gli stessi quindi che con grandi sforzi economici erano stati resi più belli con le pavimentazioni.
Più volte si è parlato di ripristinare quello che a tutti gli effetti è un decoro urbano, come è stato fatto a Catania sulla via Etnea dopo la pedonalizzazione: l'ultima volta per esempio è stata nel 2017.
Il Comune ha anche stanziato 5 milioni di euro (dal Patto per Palermo) per sostituire l'asfalto con le basole in un punto preciso del centro storico: nel tratto di via Maqueda che va da piazza Verdi ai Quattro Canti.
Una gara d'appalto che non sappiamo come è andata a finire anche se in effetti lavori su via Maqueda non ne vediamo.
Una pavimentazione di gusto antico ed elegante avrebbe completato il processo di pedonalizzazione dando alla strada un'immagine diversa: sarebbe una vera isola pedonale.
Ma torniamo al sampietrino, quell'amato-odiato quadratino di leucitite che accomuna via Roma a piazza Navona.
È stato inventato durante il papato di Sisto V e viene chiamato sampietrino nel 1725, quando monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro, decise usare questo materiale per lastricare la piazza.
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