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Il "piccolo porto" delle meraviglie è in Sicilia: sei nel borgo dalle spiagge pazzesche

Qui ogni tappa è una scoperta. Grazie alla sua posizione ti consente di arrivare in varie parti da Messina ad Agrigento, tra riserve naturali e litorali da sogno

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 5 agosto 2025

Una delle spiagge di Marina di Ragusa

Il mare turchino la illumina, mentre la sabbia aurea scandisce un tempo che più sfugge più la rende eterna. Nota anni addietro come Mazzarelli, oggi si presenta come Marina di Ragusa. L’antico nome, sostituito dal nuovo in epoca fascista, deriva dall’arabo “piccolo porto” e racchiude l’identità di questa frazione del comune di Ragusa abitata da circa cinquemila residenti.

Tra i luoghi più a Sud dell’Isola si affaccia sul mare Mediterraneo e anche lei vanta una tradizione storica. Alla periferia di Marina di Ragusa infatti troviamo Fontana Nova, un riparo sotto la roccia che testimonia la presenza di antichi siciliani, forse i primi e la grotta di Taddarita con all’interno una piccola catacomba.

Le attività commerciali lungo il litorale, invece, venivano spesso prese di mira da corsari; mai del tutto temuti per la protezione della Torre Cabrera. Monumento del XVII secolo che svetta dal lato sud della piazza centrale di Marina di Ragusa - Piazza Duca degli Abruzzi - parte del Porto vecchio.

E proprio intorno a questa torre ebbe inizio la vita della frazione balneare in continua trasformazione.

Dal boom economico con l’esportazione di pietra pece, alla vita placida e semplice di borgo di mare con pescatori e contadini, ai quali si aggiunge a fine Ottocento e inizio Novecento, l’arrivo dell’aristocrazia ragusana. Iniziano a comparire le prime case di villeggiatura per lo svago.

Per poi diventare quello che conosciamo oggi: un luogo tranquillo d’inverno e vivace d’estate, con oltre cinquantamila presenze turistiche. Il clima mite, la presenza di locali e soprattutto le spiagge contribuiscono ad alimentare il suo fascino.

A est come ad ovest di Marina di Ragusa ci sono diverse spiagge apprezzate per le acque limpide, i servizi e la sicurezza. Infatti anche quest’anno Marina è Bandiera Blu riconosciuta dalla Fee (Foundation for environmental education) e Bandiera verde per la sicurezza garantita ai bambini.

Inoltre i due chilometri di spiaggia dal lungomare Andrea Doria al porto nuovo, con accesso anche a persone con disabilità, alternano lidi e spiaggia libera. Ma la bellezza panoramica non si esaurisce solo nel centro del borgo. In direzione ovest di Marina a circa otto chilometri si arriva al borgo di Punta Secca, famoso grazie alla fiction del Commissario Montalbano.

Mentre a sei chilometri da Punta Secca si può trovare una delle spiagge incontaminate di Ragusa, Spiaggia di Randello con dune e acqua cristallina.

A est di Marina di Ragusa, invece, superando il Lungomare Andrea Doria inizia la spiaggia della Riserva Naturale del Fiume Irminio, area protetta circondata dalla macchia mediterranea.

Questi sono alcuni dei luoghi che si possono raggiungere da Marina di Ragusa, e ciò è possibile grazie alla posizione del borgo che consente di arrivare ad altre parti di Sicilia da Messina ad Agrigento, fino a Taormina, Siracusa, Catania, Piazza Armerina, Enna, Caltagirone, Noto.

Ogni tappa una scoperta. E se si è abbastanza fortunati da raggiungere Marina di Ragusa ad agosto si potrà assistere alla festa di "Maria di Portosalvo”. Celebrazione religiosa dei pescatori nata dopo la grazia della Madonna a un peschereccio durante un naufragio.

Il 15 agosto dunque è dedicato alle preghiere nella chiesa di S. Maria di Portosalvo e poi ai giochi in acqua, tra cui il caratteristico “legno o palo a mare”. A bordo di un peschereccio si fa a gara per prendere una bandiera posta all’estremità di un legno cosparso di grasso.

Ai giochi, poi, segue la processione in mare della statua della Madonna. Trasportata su un peschereccio e seguita da centinaia di barche percorre tutta la costa del litorale nel Comune di Ragusa per benedire il mare e i naviganti.

La festa termina con i fuochi d’artificio riflessi su quello stesso specchio d’acqua che ha accolto traversate, presenze minacciose e svago generazionale.
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