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Imbarazzanti, terapeutici o turistici: un elenco svela i "veri" nomi delle città siciliane

Sono moltissime le cittadine e le località più piccole della Sicilia che per diversi motivi hanno cambiato denominazione nel tempo in particolare dopo l’Unità d’Italia. L'elenco

Maria Oliveri
Storica, saggista e operatrice culturale
  • 17 settembre 2025

Sclafani Bagni (Palermo)

I casi più noti? Agrigento che fino al 1927 si chiamava Girgenti ed Enna che in passato era conosciuta con il nome di Castrogiovanni. Sono moltissime le cittadine e le località più piccole della Sicilia che per diversi motivi hanno cambiato denominazione nel tempo, in particolare dopo l’Unità d’Italia (1861).

Il cambio di nome, soprattutto dopo l’unificazione politica della Penisola, è stato deciso spesso per evitare ambiguità dovute a omonimie: molte località condividevano lo stesso nome, creando confusione amministrativa e rendendo difficile l'identificazione.

Per risolvere le omonimie si è allora spesso aggiunto un epiteto che indicasse l’appartenenza al territorio. Ad esempio ad Altavilla è stato aggiunto Milicia per distinguerla da Altavilla in Irpinia.

Altri comuni, invece per diversificarsi hanno aggiunto “di Sicilia” (es. Novara di Sicilia) o “Sicula” (es. Lucca Sicula). In altri casi ancora sono stati aggiunti nel nome alcuni riferimenti che indicassero l’appartenenza al territorio in cui sorgono (es. Santa Margherita Belice o San Giuseppe Jato).

A volte si è preferito cambiare un toponimo per decenza, abbandonando un nome imbarazzante in nome del decoro, e nella convinzione, soprattutto otto-novecentesca, che certi toponimi pur d’origine antica e ricchi di storia, potessero essere sconvenienti o sgradevoli ad esempio Malpasso è stato mutato in Belpasso oppure Spaccaforno in Ispica.

Talvolta il cambio di nome è da ricercare in motivi turistici e commerciali: ci sono toponimi che che sono stati assunti perché informavano ad esempio sulla presenza di acque termali nel proprio territorio; tali acque avevano in passato grande importante sociale, terapeutica e anche turistica. In Sicilia Alì Marina è diventata ad esempio Ali Terme; Sclafani, Sclafani Bagni.

Durante il periodo del ventennio fascista la toponomastica in Sicilia, così come me nel resto d'Italia, ha utilizzato nomi di vie, piazze e monumenti per celebrare il regime e la sua ideologia, sostituendo e talvolta affiancando denominazioni preesistenti.

Una delle iniziative del regime, è stata quella di intervenire sui nomi dei comuni italiani in modo da eliminare quelli che suonavano “stranieri”. Questo processo è avvenuto mediante l'adozione di eventi legati alla storia del regime , di termini che richiamassero nomi di origine classica (Biscari divenne Acate ad esempio o Adernò si chiamò Adrano), di nuovi nomi che si ispirassero all’antica latinità: si spiegano così i nomi come Mussolinia di Sicilia (progetto mai completato di città giardino in località Santo Pietro, frazione di Caltagirone ).

I primi comuni a cambiare nome nel 1862 furono Acquaviva, che divenne Acquaviva Platani; Altavilla trasformato in Altavilla Milicia; Capri mutato in Capri leone; Casalvecchio diventato Casalvecchio Siculo.

Mola si chiamò Castelmola; Castronovo assunse il nome di Castronovo di Sicilia; e Terranova di Terranova di Sicilia; Giojosa divenne Gioiosa Marea e Mazzarrà, Mazzarrà Sant’ Andrea. Mojo fu modificato in Mojo Alcantara e Montalbano in Montalbano di Elicona.

Novara divenne Novara di Sicilia; Piazza si chiamò Piazza Armerina; Santa Caterina divenne Santa Caterina Villermosa. San Marco prese prima il nome di San Marco d’Alfonsio, per diventare poi nel 1867 San Marco d’Alunzio.

Nel 1863 due comuni che avevano lo stesso nome, Militello, vennero diversificati con i nomi di Militello in Val di Catania e Militello Romarino. Molo fu cambiato in Porto Empedocle, Alessandria in Alessandria della Rocca; Camporotondo divenne Camporotondo Etneo; Castelluccio, Castel di Lucio, Castiglione, Castiglione di Sicilia.

Centorbi fu cambiato prima in Centorupi e poi in Centuripe; Chiusa diventò Chiusa Sclafani. Fiumefreddo si chiamò Fiumefreddo di Sicilia; Gagliano, Gagliano Castelferrato; Galati, Galati Mamertino; Geraci, Geraci Siculo. Gravina fu detta Gravina di Catania; Lucca, Lucca Sicula; Mazara, Mazara del Vallo. Mirabella divenne Mirabella Imbaccari; Monforte, Monforte San Giorgio; Montemaggiore, Montemaggiore Belsito; Monterosso, Monterosso Almo.

San Ferdinando si trasformò in Nizza di Sicilia. Palazzolo diventò Palazzolo Acreide; Palma, Palma di Montechiaro; Piedimonte, Piedimonte Etneo; Polizzi, Polizzi Generosa; Rocca, Rocca Valdina; Roccella, Roccella Valdemone, San Gregorio, San Gregorio di Catania; San Mauro, San Mauro Castelverde; San Michele, San Michele di Ganzaria; San Salvatore, San Salvatore di Fitalia; Santa Croce, Santa Croce Camerina; Santa Margherita, Santa Margherita di Belice; Santo Stefano, Santo Stefano di Quisquina. Scaletta fu detta prima Scaletta Zanglea e poi Scaletta Zanclea.

Termini si chiamò Termini Imerese; Ventimiglia, Ventimiglia di Sicilia; Villafranca, Villafranca Sicula; Belmonte, Belmonte Mezzagno; Nel 1864 San Biagio cambiò nome in San Biagio Platani; San Giuseppe in San Giuseppe Jato; Santa Cristina in Santa Cristina Gela; Santa Domenica in Santa Domenica Vittoria; Santa Teresa in Santa Teresa di Riva.

Il nome di Ogliastro nel 1864 venne modificato in Santa Maria d’Ogliastro, ma nel 1883 diventò Bolognetta. Nel 1865 Castania si trasformò in Castell’Umberto e Vallelunga diventò Vallelunga Pratameno. Nel 1873 Licodia fu detta Licodia Eubea e San Pier Monforte divenne San Pier Niceto. Nel 1874 Cattolica si chiamò Cattolica Eraclea;

Tremestieri, Tremestieri Etneo; Contessa, Contessa Entellina. Nel 1879 San Giovanni di Cammarata venne trasformato in San Giovanni Gemini e nel 1880 Solanto in Santa Flavia.Sempre nel 1880 Gallodoro diventava Gallodoro Letojanni, solo nel 1952 si sarebbe chiamata semplicemente Letojanni.

Nel 1881 Chiaramonte divenne Chiaramonte Gulfi.

Nel 1912 San Pietro sopra Patti mutava nome in San Piero Patti e nel 1921 Campofelice veniva detta Campofelice di Roccella. Durante il periodo fascista Sambuca (che nel 1863 era diventata Sambuca Labat e nel 1864 Sambuca Zabut) nel 1923 prendeva il nome di Sambuca di Sicilia.

Nel 1927: Terranova prendeva il nome di Gela; con "Decreto Legge n. 159 del 12 luglio 1927” il nome Girgenti veniva sostituito da Agrigento, ripristinando la denominazione dell’antica Akragas. Nel medesimo anno CastroGiovanni, staccandosi dalla provincia di Caltanissetta, diventava capoluogo di provincia con l’antico nome di Enna. Adernò nel 1929 diventò Adrano; nel 1930 Parco si trasformò in Altofonte e Buompietro in Bompietro.
Nel 1933 Milocca cambiò nome prima in Littoria Nissena e poi nel 1934 in Milena.Nel 1934 Monte San Giuliano riprendeva l’antico nome Erice.

Nel 1935 Spaccaforno diveniva Ispica e nel 1938 Biscari assumeva il nome di Acate. Nel 1941 il nome di Piana dei Greci veniva sostituito da Piana degli Albanesi. Dopo la guerra ci fu ancora qualche modifica: nel 1948 Rodi si chiamò Rodi Milici; nel 1954 Alì Marina diventò Alì Terme e Sclafani, Sclafani Bagni.

Nel 1958 Paparella San Marco assumeva il nome Valderice. Gli ultimi comuni che hanno cambiato nome sono stati nel 1978 Giardini Naxos (che prima era solo Giardini); nel 1988 Scaletta Zanglea che ha preso il nome di Scaletta Zanclea e infine Calatafimi che nel 1999 è diventata Calatafimi Segesta.
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