In 8 (e un cane) trainati dal cavallo: perché non arriva lo stop alle carrozze a Palermo
L'ultima sanzione riguarda un vetturino che ha caricato a bordo 7 passeggeri. Ma non rischia solo la multa. Ferrandelli: "Sequestri e confische, i controlli funzionano"

Carrozze trainate dai cavalli a Palermo
Sette passeggeri, un vetturino e un cane sono troppi. Troppi per una carrozza trainata da un cavallo. L'ennesimo caso di violazione dell'ordinanza a Palermo riaccende i riflettori sullo stop ai mezzi a trazione animale e sulla loro riconversione. C'è una volontà politica trasversale, ma l'estate è ormai agli sgoccioli e non c'è ancora un provvedimento.
La delibera che dovrà modificare il regolamento per il servizio turistico di piazza con veicoli trainati da cavalli (da sostituire con mezzi elettrici) è ferma in Consiglio comunale per l'approvazione dopo aver già ricevuto l'ok della giunta. Ma l'iter è più complesso di quanto si pensi, soprattutto perché di mezzo ci sono le licenze e la riconversione delle attività.
«Il Consiglio potrebbe votarla anche ora - commenta l'assessore comunale al Benessere animale Fabrizio Ferrandelli -. Manca solo il voto, ma non la volontà di approvare la delibera. È molto positivo il fatto che il tema sia trasversale e non al centro di una partita politica».
Ma c'è da risolvere la questione della riconversione dei mezzi. E non è un passaggio automatico. «Nessuna ad oggi è omologata e la procedura ha sollevato difficoltà non trascurabili», spiega Ferrandelli.
Sul tema è in corso un confronto tra il Comune, la Motorizzazione e il Ministero dei trasporti per capire come fare a immatricolare carrozze elettriche e quali siano i requisiti da rispettare, dalle caratteristiche dei freni alle posizioni di fanali e luci, per fare solo alcuni esempi.
La strada dunque appare ancora tortuosa e lunga. Del resto, nessun altro Comune italiano è riuscito a vietare del tutto le carrozze e se ne trovano ancora in città come Roma, Napoli, Firenze, Pisa, Messina.
Sebbene il loro numero sia diminuito (anche perché molti vetturini sono andati in pensione e non sono stati sostituiti) i mezzi trainati dai cavalli sono ancora consentiti. E le proteste delle associazioni animaliste non sono bastate a far approvare una legge nazionale che le vietasse.
La strada sarebbe quella di modificare la legge numero 21 del 15 gennaio 1992 che permette appunto la circolazione delle carrozze. Ma al momento le uniche misure prese riguardano le limitazioni del servizio a livello locale, con le ordinanze dei singoli Comuni come quelle che vietano il trasporto nelle ore più calde.
Per i 34 vetturini di Palermo, salvo qualche eccezione, nulla osta a procedere, come ha assicurato l'assessore. Ma finché il tema della riconversione sarà solo un'ipotesi, l'obiettivo principale dell'amministrazione comunale sarà il benessere dei cavalli.
L'ultimo episodio critico risale a sabato 30 agosto, quando un cocchiere ha caricato a bordo per un giro turistico sette persone più un cane.
Tutti nella stessa carrozza, sebbene l'ordinanza in vigore preveda un massimo di cinque persone, o più in generale un carico non superiore al doppio del peso del cavallo (carrozza inclusa). Limite dunque nettamente superato, in questo caso. Ed ecco scattata la sanzione per il vetturino.
Ma l'assessore ritiene che possano esserci i presupposti per un'aggravante. «Si sta verificando se possano esserci gli estremi del reato di maltrattamento. Ho chiesto, infatti, alla nostra centrale operativa l’acquisizione di tutte le immagini delle telecamere della control-room, in modo che si possa ricostruire il percorso e la durata del servizio».
Si dovrà quindi valutare non solo se l'attività e la licenza fossero in regola, ma anche se il cavallo sia stato costretto a lavorare per più di otto ore in quella stessa giornata. Il rischio dunque è che si possa procedere anche a livello penale.
Intanto, l'assessore con soddisfazione traccia un bilancio dell'attività a vantaggio del benessere degli animali da quando è entrato in giunta. «Tredici carrozze sequestrate per irregolarità in 13 mesi, una al mese - dice Ferrandelli - a questo dato vanno aggiunte anche le 2 confische, che scattano quando il vetturino viene beccato per la seconda volta in flagranza».
E aggiunge: «Questi numeri dimostrano che i controlli hanno funzionato, che la macchina comunale è stata efficiente». In attesa che il Consiglio comunale approvi la delibera sulle carrozze, la vigilanza resta l'unico strumento per tutelare la salute dei cavalli.
L'attuale ordinanza, entrata in vigore a inizio estate scadrà il 30 settembre. Il provvedimento impone di rispettare la sosta obbligatoria di 15 minuti, ogni due ore, per una giornata di lavoro e l’obbligo di docciatura e spugnatura dei cavalli nei punti di ristoro idrico istituiti l’anno scorso dal Comune di Palermo.
Che succederà da ottobre se il Consiglio comunale non avrà ancora approvato la delibera? «La salute dei cavalli continuerà ad essere tutelata - assicura Ferrandelli -. Nelle giornate di allerta per calore continueremo a prevedere il blocco totale del servizio come è già successo tre volte durante questa estate».
La delibera che dovrà modificare il regolamento per il servizio turistico di piazza con veicoli trainati da cavalli (da sostituire con mezzi elettrici) è ferma in Consiglio comunale per l'approvazione dopo aver già ricevuto l'ok della giunta. Ma l'iter è più complesso di quanto si pensi, soprattutto perché di mezzo ci sono le licenze e la riconversione delle attività.
«Il Consiglio potrebbe votarla anche ora - commenta l'assessore comunale al Benessere animale Fabrizio Ferrandelli -. Manca solo il voto, ma non la volontà di approvare la delibera. È molto positivo il fatto che il tema sia trasversale e non al centro di una partita politica».
Ma c'è da risolvere la questione della riconversione dei mezzi. E non è un passaggio automatico. «Nessuna ad oggi è omologata e la procedura ha sollevato difficoltà non trascurabili», spiega Ferrandelli.
Sul tema è in corso un confronto tra il Comune, la Motorizzazione e il Ministero dei trasporti per capire come fare a immatricolare carrozze elettriche e quali siano i requisiti da rispettare, dalle caratteristiche dei freni alle posizioni di fanali e luci, per fare solo alcuni esempi.
La strada dunque appare ancora tortuosa e lunga. Del resto, nessun altro Comune italiano è riuscito a vietare del tutto le carrozze e se ne trovano ancora in città come Roma, Napoli, Firenze, Pisa, Messina.
Sebbene il loro numero sia diminuito (anche perché molti vetturini sono andati in pensione e non sono stati sostituiti) i mezzi trainati dai cavalli sono ancora consentiti. E le proteste delle associazioni animaliste non sono bastate a far approvare una legge nazionale che le vietasse.
La strada sarebbe quella di modificare la legge numero 21 del 15 gennaio 1992 che permette appunto la circolazione delle carrozze. Ma al momento le uniche misure prese riguardano le limitazioni del servizio a livello locale, con le ordinanze dei singoli Comuni come quelle che vietano il trasporto nelle ore più calde.
Per i 34 vetturini di Palermo, salvo qualche eccezione, nulla osta a procedere, come ha assicurato l'assessore. Ma finché il tema della riconversione sarà solo un'ipotesi, l'obiettivo principale dell'amministrazione comunale sarà il benessere dei cavalli.
L'ultimo episodio critico risale a sabato 30 agosto, quando un cocchiere ha caricato a bordo per un giro turistico sette persone più un cane.
Tutti nella stessa carrozza, sebbene l'ordinanza in vigore preveda un massimo di cinque persone, o più in generale un carico non superiore al doppio del peso del cavallo (carrozza inclusa). Limite dunque nettamente superato, in questo caso. Ed ecco scattata la sanzione per il vetturino.
Ma l'assessore ritiene che possano esserci i presupposti per un'aggravante. «Si sta verificando se possano esserci gli estremi del reato di maltrattamento. Ho chiesto, infatti, alla nostra centrale operativa l’acquisizione di tutte le immagini delle telecamere della control-room, in modo che si possa ricostruire il percorso e la durata del servizio».
Si dovrà quindi valutare non solo se l'attività e la licenza fossero in regola, ma anche se il cavallo sia stato costretto a lavorare per più di otto ore in quella stessa giornata. Il rischio dunque è che si possa procedere anche a livello penale.
Intanto, l'assessore con soddisfazione traccia un bilancio dell'attività a vantaggio del benessere degli animali da quando è entrato in giunta. «Tredici carrozze sequestrate per irregolarità in 13 mesi, una al mese - dice Ferrandelli - a questo dato vanno aggiunte anche le 2 confische, che scattano quando il vetturino viene beccato per la seconda volta in flagranza».
E aggiunge: «Questi numeri dimostrano che i controlli hanno funzionato, che la macchina comunale è stata efficiente». In attesa che il Consiglio comunale approvi la delibera sulle carrozze, la vigilanza resta l'unico strumento per tutelare la salute dei cavalli.
L'attuale ordinanza, entrata in vigore a inizio estate scadrà il 30 settembre. Il provvedimento impone di rispettare la sosta obbligatoria di 15 minuti, ogni due ore, per una giornata di lavoro e l’obbligo di docciatura e spugnatura dei cavalli nei punti di ristoro idrico istituiti l’anno scorso dal Comune di Palermo.
Che succederà da ottobre se il Consiglio comunale non avrà ancora approvato la delibera? «La salute dei cavalli continuerà ad essere tutelata - assicura Ferrandelli -. Nelle giornate di allerta per calore continueremo a prevedere il blocco totale del servizio come è già successo tre volte durante questa estate».
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