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In Sicilia c'è un paesino incastonato nella roccia: in giro nel borgo che punta alle stelle

Un luogo abitato fin dalla preistoria che intreccia la sua vicenda millenaria con quella di un territorio ricco di natura, buon cibo e paesaggi mozzafiato

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 18 novembre 2022

Isnello

Da un piccolo borgo incastonato nella roccia delle Madonie al cielo stellato che lo sovrasta, tra i più belli riconosciuti nel Mediterraneo: passa per questi due punti lontanissimi nello spazio il piano di sviluppo PNRR di Isnello.

E, se vogliamo romanticamente interpretare la cosa, le stelle sembrano aver premiato chi ha puntato da tempo lo sguardo verso loro unendole al territorio e alle sue risorse, all’identità e alla ricchezza di un patrimonio socio antropologico e culturale a rischio, sottoposto al flusso dello spopolamento e del depaupaperamento culturale che affligge buona parte dei piccoli centri urbani italiani.

Un premio ad una idea che partendo dal basso arriva fino in alto, arriva dove gli obiettivi sono come stelle da raggiungere volando in uno spazio ben preciso, viaggiando non alla ricerca di mondi sconosciuti da scoprire ma all’interno di uno da riscoprire e rimettere in luce ed in evidenza, che ritorni ad essere vivibile per chi lo abita, innanzitutto, e per chi lo viene a visitare.
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Siamo alle pendici delle Madonie sul versante nord e sulle sponde dell’antico fiume Hassin – dal quale prende il nome il vicino osservatorio astronomico famoso polo scientifico e didattico - luogo abitato fin dalla preistoria che intreccia la sua vicenda millenaria con quella di un territorio incastonato tra natura e paesaggi mozzafiato, identificato con il Parco delle Madonie.

Turismo si ma non soltanto e non soltanto l’interpretazione di una piccola Stonehenge che sembra avere catalizzato tutta l’attenzione del progetto vincitore del bando, come unico fattore di sviluppo. prima di tutto bisogna assicurare la vivibilità attraverso la ripresa e la riorganizzazione degli spazi e delle infrastrutture interne al paese, obiettivo centrale del PNRRm come tiene a precisare l’assessore alla cultura Luciana Cusimano, espressione di una idea di gestione delle risorse culturali in linea con un concetto congruo e aderente ai luoghi sposata con il Sindaco Marcello Catanzaro.

«Innovazione e cultura, rivalutazione dei luoghi e riorganizzazione delle infrastrutture, degli spazi verdi come di quelli urbani sono gli asset sui quali abbiamo lavorato e dentro i quali abbiamo contestualizzato il segmento turistico come completamento della fruizione del borgo dall’esterno, una fonte imprescindibile per rivitalizzare quella economia di scala di cui abbiamo bisogno per mantenere vitale e attivo il nostro borgo passando per il suo patrimonio - inteso anche in senso umano -, realizzando un’offerta integrata con quest’ultimo innestando su ciò custodiamo nuove visioni, connessioni tra passato e presente, tra natura e arte, artigianato e ruralità».

In questo frangente la collaborazione con Jacopo Fo è stata davvero illuminante e la Stonehenge di cui tanto si parla è l’espressione di quella resilienza da cui parte tutto il progetto, la restituzione di un luogo che da isola ecologica si trasforma in simbolo di rigenerazione. Infatti le pietre non saranno autentiche ma costruite utilizzando un assemblaggio di materiali di risulta rivestiti da resina che ne simulerà il materiale pietroso.

Un’idea che prende forma dalla necessità di trovare un elemento di raccordo e congiunzione tra le dinamiche del progetto, un punto di raccolta e di partenza delle attività sociali e turistiche: percorsi urbani, naturalistici, intrattenimento. Isnello detiene due patrimoni di natura diversa che uniti insieme rappresentano un importante polo culturale: il museo trame di filo che celebra la preziosità secolare del sapere dell’arte del tessuto, del ricamo e del merletto, il polo scientifico dell’ Osservatorio astronomico Gal Hassin, la cui attività di ricerca e didattica è un fiore all’occhiello per tutta la regione.

«Assorbendo le esigenze della comunità il progetto riorganizza il territorio per offrire ai residenti ed ai visitatori non soltanto un paese migliore dal punto di vista urbano ma nella sua piena fruibilità di servizi al cittadino per arrivare successivamente a quell’offerta turistica moderna attrattore per chi arriva, ritorna e probabilmente decide anche di restare trasformandosi in un nuovo abitante.

Un progetto che in ambito turistico spazia dagli eventi stagionali e destagionalizzati alle ristrutturazioni urbane per avere luoghi di accoglienza e di ospitalità integrata, case per artisti e itinerari tematici, polo museale e attività di educazione e didattica».

Tutto configurato senza sconvolgere il contesto urbano che punta ad avere numeri constanti mantenendo la caratteristica di nicchia e non di massa, in armonia con gli spazi del luogo che non consentono e, al contrario, stonerebbero con la dimensione del paese che vuole restare un punto di rigenerazione e vivibilità d’eccellenza qualitativa dove regnano le condizioni per trascorrere sia una vacanza, che stabilire una residenza.

Considerato che il costo della vita davvero lontanissimo da quello delle grandi realtà urbane consente di vivere in maniera sostenibile senza risorse economiche ingenti, unito ad una qualità ottimale che passa per il cibo e l’aria pulita, il paesaggio, la reperibilità di risorse e la cornice di una natura straordinaria, i pochi chilometri che ci separano dalla costa, Isnello è un punto strategico per chiunque sia alla ricerca di un luogo dove trascorrere qualche giorno o cambiare vita, vivere una esperienza di rigenerazione.
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