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In Sicilia dove passato e presente si incontrano: qui c'è la storia di 100 Comuni

Non si tratta di una semplice esposizione archeologica, ma un luogo dove conoscere la storia del territorio, le sue radici e i suoi legami con il presente. Vi ci portiamo

Federica Puglisi
Giornalista
  • 22 settembre 2025

"L'Antiquarium" di Gioiosa Marea

Non una semplice esposizione archeologica, ma un luogo dove conoscere la storia del territorio, le sue radici e i suoi legami con il presente. Nel Comune di Gioiosa Marea, in provincia di Messina, esiste un Antiquarium, una delle più significative realtà culturali del territorio, un luogo in cui passato e presente si incontrano.

Situato in via Luigi Pirandello, accanto all’Auditorium comunale, conserva reperti che raccontano la lunga storia dell’area archeologica di Gioiosa Guardia o “Gioiosa Vecchia”.

Gli scavi, avviati negli anni Ottanta, sul Monte Meliuso, hanno portato alla luce i resti di un insediamento stratificato, che copre un vastissimo arco temporale: dall’Età del Bronzo finale, XII- X secolo a.C., Età del Ferro, circa IX - VII secolo a.C., con tracce di popolazioni indigene.

E ancora un abitato ellenizzato tra il VI e il IV secolo a.C., con elementi di cultura magno greca e siceliota. I reperti esposti all’Antiquarium comprendono vasellame di uso quotidiano, corredi tombali, contenitori per granaglie, utensili, oggetti da cucina, e una ricostruzione didattica di un telaio per la tessitura della lana.

Vi è anche una ricca documentazione relativa a Gioiosa Guardia, l’antico insediamento a monte, fondato nel XIV secolo, abbandonato nel tempo a causa di calamità naturali, problemi idrici e altri motivi, e sostituito dall’attuale centro abitato, affacciato sul mare.

Gioiosa Guardia (o Gioiosa Vecchia), infatti, venne fondata intorno al 1364 da Vinciguerra d'Aragona. Aveva una posizione strategica per difendere il territorio dalle invasioni dei pirati.

La zona venne abitata per molto tempo fino al violento terremoto nel 1763 e ad una successiva invasione di cavallette che distrusse tutti i raccolti.

Le condizioni di vita non ottimali portarono gli abitanti a trasferirsi in località “Ciappe di Tono”, l’attuale Gioiosa. L’Antiquarium, dunque, non è solo un deposito di reperti, ma un luogo di memoria, identità e formazione.

Serve a collegare le generazioni presenti con le radici storiche del territorio, a far emergere aspetti spesso poco conosciuti della storia locale, e a offrire spunti didattici: come la ricostruzione dei modi di vita e delle pratiche produttive antiche.

Il sito, inoltre, è parte integrante di una più ampia iniziativa regionale: la Rete dei musei comunali della Sicilia, promossa da ANCI Sicilia. Un progetto, con l’adesione di circa 100 Comuni e 200 musei, che punta alla valorizzazione del patrimonio culturale dei territori, in particolare nei piccoli comuni che spesso hanno risorse limitate ma un patrimonio ricco e diversificato.

Tra gli obiettivi della sinergia avviata ci sono la valorizzazione culturale per rendere visibili e fruibili musei spesso poco conosciuti, ma con reperti e storie importanti.

E ancora la promozione turistica e lo sviluppo locale per integrare musei comunali nei percorsi turistici, creare esperienze più ricche per il visitatore, generare flussi turistici culturali che possano sostenere l’economia locale.

Sostenibilità e rete condivisa, inoltre, per superare l’isolamento, mettere in rete competenze, buone pratiche, strumenti digitali, comunicazione, gestione museale.

«L’Antiquarium di Gioiosa Marea è molto più di un museo: è un ponte tra il nostro passato e il nostro futuro – sottolinea la sindaca Tindara La Galia -.

È il frutto di anni di ricerca e di scavi condotti con dedizione e competenza da Gabriella Decano e da Piero Coppolino nel sito archeologico di Gioiosa Guardia. Dal 2007, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina, l’Antiquarium custodisce reperti preziosi che raccontano la lunga e affascinante storia del nostro territorio, dalle origini preistoriche fino all’età ellenistica e medievale».

Il patrimonio archeologico che conserviamo — in particolare i raffinati manufatti ceramici a vernice nera provenienti da officine magno-greche e siceliote — è un tesoro di inestimabile valore culturale. «Ma un patrimonio culturale esiste pienamente solo quando viene riconosciuto, valorizzato e condiviso.

L’adesione alla Rete dei Musei Comunali della Sicilia rappresenta un’occasione straordinaria per valorizzare il nostro museo, accrescerne la visibilità e renderlo parte attiva del circuito culturale e turistico dell’Isola.

Questo non solo ci permetterà di attrarre un numero crescente di visitatori, ma anche di avviare collaborazioni, scambi culturali, progetti educativi e iniziative di valorizzazione condivisa».

In programma anche un percorso integrato: i visitatori diretti al sito di Gioiosa Guardia saranno accompagnati prima all’Antiquarium, dove potranno comprendere il valore storico, architettonico e culturale del sito, dalle sue origini preistoriche fino alla fase medievale.

«Conoscere la propria storia significa costruire consapevolezza, identità e orgoglio – ha aggiunto la sindaca -. L’Antiquarium è un presidio di memoria e cultura, uno strumento fondamentale per educare le nuove generazioni e per promuovere un turismo colto e sostenibile, che possa essere anche un volano per l’economia locale».
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