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In Sicilia una delle prime scuole per donne: una storia secolare che parte dalle Madonie

La Sicilia, tra le sue tante meraviglie, ne può vantare alcune che non ti aspetteresti. Forse non sapete che la nostra Isola ha una delle istituzioni scolastiche più antiche

Sara Abello
Giornalista
  • 26 aprile 2023

Petralia Sottana sulle Madonie

La Sicilia, tra le sue tante meraviglie, ne può vantare alcune che non ti aspetteresti. Sapevate che la nostra Isola ha una delle istituzioni scolastiche più antiche?

Nel 1929 a Petralia Sottana vide la luce l’istituto magistrale che ha svolto da allora e fin quasi ai nostri giorni un ruolo fondamentale nella formazione delle giovani generazioni non solo di quelle alture.

Poi, già da qualche anno, è cambiato il sistema di formazione degli insegnanti, oltre alla tipologia dei nuovi licei, nati dai vecchi istituti magistrali che sono stati quindi sostituiti.

Il fatto che non esista più nella sua forma passata non può però farci dimenticare la storia lunga secoli dell’istituto d’istruzione superiore Pietro Domina di Petralia Sottana.

Antica la scuola così come lo è l’edificio che ne accoglie la sede odierna, o quasi.

Se da molti anni la scuola si trova in un convento imponente e dai tratti austeri, che ha ospitato per secoli il monastero femminile domenicano della S.S. Trinità, in passato non sempre è stato così.
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La storia ci insegna che di tessere del puzzle prima di arrivare a questo punto, ce ne sono tante.

Prima fra tutti è che la scuola, non come la si immagina oggi ovviamente, si trovava all’ex Collegio di Maria con il quale è indissolubilmente legata.

Adesso è il momento di fare un passo indietro e andare per gradi perchè questa storia è intricata assai e le protagoniste sono delle suore costantemente "sul piede guerra". Il monastero della Santissima Trinità è sorto nella prima metà del XVI secolo e ha mantenuto la sua funzione fino all'Ottocento, fondato dai Cardona, una delle più potenti famiglie dell’aristocrazia siciliana.

Vi dicevo però che l’attuale liceo può essere considerato discendente di un’altra istituzione religiosa petralese, il Collegio di Maria cui facevo riferimento prima, che era di tutt’altra natura rispetto a quello della S.S.Trinità.

I Collegi di Maria, la cui istituzione in Italia risale al 1729, erano appunto a carattere laicale e non religioso come i monasteri, ed avevano una gestione mista, controllata dallo Stato. In Sicilia si diffusero rapidamente perchè permettevano l’educazione anche di giovani delle classi meno agiate. Alle fanciulle veniva insegnato ciò che era considerato basilare all’epoca, quindi il catechismo, e le tecniche del ricamo e del cucito, così da inserirsi nel lavoro una volta lasciato il collegio, intorno ai vent’anni.

Il barone Domina, cui è stato intitolato l’istituto, rappresentando un’eccezione per l’epoca, promuoveva l’istruzione femminile e per questo stabilì nel suo testamento che parte delle rendite da lui assegnate agli eredi andassero proprio a vantaggio di quelle ragazze cui andavano insegnate «le arti e le manifatture...per riuscire così buone madri di famiglia e cittadine utili e profittevoli allo Stato» - altri tempi, vero?

La fondazione del Collegio di Maria di Petralia Sottana in realtà dovrebbe risalire al 24 giugno 1778 ad opera del sacerdote Ignazio Bellingreri, ma dal momento che il barone Domina fu il suo erede quando morì improv visamente, proseguendo di fatto tutto il progetto, è di lui che ci si ricorda.

Il barone si occupò di tutte le neces-sità del Collegio, e gli assegnò delle rendite annue per il suo mantenimento. I suoi eredi però non pagarono mai puntualmente e così, dal momento che il debito nei confronti delle suore cresceva, si finiva spesso in tribunale.

Bellingreri nelle sue ultime volontà aveva chiesto anche che venisse costruito un nuovo edificio per ospitare le suore, ma dal momento che ciò non era mai avvenuto, che potevano fare? Ovviamente intentare un’altra causa.

Vinsero il contenzioso, però nel frattempo dal 1809 si era arrivati al 1817, già all’epoca la burocrazia non era rapidissima, e ottenuta la somma necessaria si avviò la costruzione della struttura, ultimata poi intorno al 1840.

Un normalissimo cantiere odierno insomma, verrebbe da dire. Prima di cominciare i lavori, si cercò il luogo più adatto e alla fine si decise di acquistare dei fabbricati, per lo più decadenti, che si trovavano nella parte iniziale della strada principale del paese (corso Paolo Agliata), di abbatterli e di costruire ex novo la struttura del Collegio.

Qualche anno più tardi, con la soppressione delle corporazioni religiose e di molti ordini sia maschili che femminili, le suore si allontanarono sia dal Collegio che dal monastero della S.S. Trinità e divennero pensionate. La struttura del Collegio fu quindi acquisita dallo Stato e trasferita al Comune.

Anche stavolta si avviò un procedemento legale perchè l’unica certezza di questa storia è che nessuno come le suore dell’epoca di Petralia Sottana è mai stato così incline a finire in tribunale. Alla fine fu stabilito che le “collegine” potessero tornare al loro posto ma preferirono mantenere la loro pensione.

Contemporaneamente l’amministrazione del Collegio, che continuava a svolgere la sua attività educativa con maestre esterne, visto che le suore si erano allontanate, era stata affidata alla locale Congregazione di Carità, è proprio all’opera del suo presidente Giulio Carapezza che si deve la rapida crescita dell’Educatorio di Petralia, come venne da allora definito l’istituto.

Contrastando il comune pensiero dell’epoca che non vedeva di buon occhio l’istruzione femminile, ne fece invece il suo cavallo di battaglia, proseguendo ciò che era stato iniziato dal barone Domina.

Nell’anno scolastico 1874/75 fu aperto un corso elementare femminile completo, che arrivava alla quarta classe. Le prime insegnanti inviate dal Ministero giunsero da lontano, così, oltre allo stipendio mensile, veniva loro assicurato anche il vitto e l’alloggio.

Negli anni successivi poi si iniziarono a vedere maestre palermitane che si andavano formando nel frattempo. Licenziate le prime alunne della quarta classe, il presidente Carapezza pensò di istituire una scuola unica detta "perfettiva".

Così il 27 gennaio del 1877 fu inaugurata la Scuola magistrale femminile con annesso convitto, una tra le prime in Sicilia, che iniziò a funzionare a partire dall’anno scolastico 1878/79.

Per decreto ministeriale questo tipo di scuola prevedeva un percorso di due anni, preceduti da un corso complementare o preparatorio di altri due anni, poi aumentati a tre anni, per essere poi sostituita nel 1897 dalla Regia Scuola Normale Femminile Superiore, che divenne promiscua nel 1911 e che consentì finalmente a chi la frequentava di conseguire un titolo che abilitava all’insegnamento nelle scuole elementari.

Pian piano le maestre forestiere furono sostituite da quelle locali che avevano già frequentato la scuola di Petralia.

Fondamentale importanza ebbe la nascita del convitto perchè permise di allargare il bacino d’utenza degli studenti anche ai paesi più lontani, dal momento che gli spostamenti all’interno dell’isola già all’epoca erano difficoltosi.

Oltre ai corsi obbligatori ne vennero introdotti altri facoltativi come quello di lingua francese, di pianoforte e di disegno, che prevedevano una ulteriore tassa a carico delle studentesse. Vi erano anche borse di studio per giovani meritevoli e per le famiglie numerose.

Ad un certo punto, nel 1916, si arrivò ad avere 82 alunne che frequentavano il convitto. Si fece sentire quindi l’esigenza di disporre di spazi più ampi e luminosi rispetto a quelli dell’ex Collegio di Maria.

Così il presidente Carapezza propose uno scambio di sedi al Comune di Petralia: le scuole sarebbero state spostate nell’ex monastero della S.S. Trinità, che era stato inglobato dallo Stato nel 1866 e poi trasferito al Comune, che proprio allora era alla ricerca di nuovi locali, avrebbe preso la struttura dell’ex Collegio.

In questo scambio ci fu reciproco vantaggio perchè la scuola go deva di spazio e luce nel nuovo/vecchio edificio, abbastanza in disparte ma facile da raggiungere, e il Comune invece giungeva lungo la strada principale del paese.

Così, l’Educatorio che pochi anni dopo fu intitolato al barone Domina, si trasferì in quell’edificio al quale si legò poi indissolubilmente la sua storia, mentre in parte dei locali dell’ex Collegio furono sistemate le classi elementari maschili.

L’Istituto Domina continuò la sua opera fino al 1923, quando il ministero ne decretò la soppressione immediata. Così, in un colpo, chiusero i battenti la scuola normale, l’asilo sorto nel frattempo e il convitto, che non fu mai più riaperto, nonostante le forti pressioni. Proseguirono solo le classi elementari femminili.

Non molti anni dopo, lo stesso governo fascista che aveva decretato la soppressione del vecchio Educatorio, ritornò su quelle decisioni, proprio come aveva chiesto la comunità locale, privata improvvisamente di una risorsa fondamentale per l’educazione delle giovani generazioni.

Così, sul finire degli anni Venti, le porte del vecchio monastero, rimasto quasi immutato nel tempo, tornarono ad aprirsi per accogliere stavolta gli studenti del nuovo Istituto Magistrale Maschile, divenuto promiscuo nel 1931 e che di lì a poco riprese il nome del barone Domina. Da allora la scuola ha formato svariate generazioni di maestri elementari.

Oggi il liceo Domina offre una grande varietà di percorsi formativi mantenendo proprio il suo ruolo essenziale nella formazione di ogni nuova generazione madonita come ha fatto sin dalla sua fondazione.

Però quanti cambiamenti e che storia da mal di testa per un paese come Petralia Sottana, che dite?!
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