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L'Antimafia va allo Zen e se lo riprende: "Non è zona franca, aiutiamoli a reagire"

L’invito lanciato dall’assemblea vuole essere quello di riconquistare gli spazi strappati ai cittadini dello Zen dalla criminalità, per restituirli al quartiere. Ve la raccontiamo

Ferdinando Lo Monaco
Studente di Scienze della Comunicazione
  • 30 ottobre 2025

La Chiesa di San Filippo Neri allo Zen

La serie di violenze a Palermo non sembra cessare. Non sembra essere bastata l’instaurazione delle tanto discusse "zone rosse" a seguito della tragedia che ha visto morire il giovane Paolo Taormina. Recentemente si è verificato un altro episodio di violenza, che ha visto accoltellato un uomo di 35 anni in via Chiavetteri.

A seguito di questa serie di episodi, che certamente trova radici ben più profonde della tragedia del 15 ottobre, la commissione regionale Antimafia ha deciso di organizzare una seduta aperta alla cittadinanza e alle istituzioni nel quartiere Zen di Palermo, nel tentativo di spingere i residenti a reagire rispetto agli accadimenti violenti che in molti casi vengono ricondotti alla “Zona Espansione Nord” del capoluogo siciliano.

«La seduta di oggi è aperta alla cittadinanza - ha dichiarato il presidente della commisione regionale Antimafia Antonello Cracolici - Abbiamo voluto invitare istituzioni e associazioni per aiutare il quartiere a reagire dopo gli ultimi episodi di violenza che hanno turbato la città. Lo Zen è Palermo, e dobbiamo aiutare lo Zen a reagire».

Presenti all’assemblea, infatti, diversi residenti del quartiere, insieme alle associazioni e le scuole del territorio, con alcuni esponenti di partito, sigle sindacali, autorità locali, e partecipate comunali, insieme al sindaco della città di Palermo Roberto Lagalla. «In questo quartiere - continua Cracolici - sono presenti delle forze del male, che in questi anni si sono rafforzate, che vedono in questo quartiere una zona franca, dove è concesso tutto. Quando vediamo che la strage di Monreale e quella del giovane Paolo Taormina vedono coinvolte persone provenienti da questo quartiere, dobbiamo interrogarci sul cosa sta succedendo».

Cracolici sottolinea anche la radice profonda del problema, ribadendo lo scopo dell’assemblea, ovvero quello di accendere una scintilla nella coscienza del quartiere: «Siamo davanti a qualcosa che forse è più grande della semplice criminalità. Malgrado i successi raggiunti in questi anni nella lotta alla mafia, sta crescendo una generazione attratta dai valori mafiosi, che vedono in questi ultimi una prospettiva futura. Non dobbiamo dimenticare l’importanza delle periferie, in quanto a Palermo sono maggioritarie rispetto a tutto il resto della città. Oggi noi vogliamo essere la scintilla che porti lo Zen a salvare Palermo, e che porti Palermo a salvare lo Zen».

Il presidente regionale Antimafia ha anche sottolineato l’importanza di smantellare la piazza di spaccio che da oltre vent’anni attanaglia lo Zen in maniera capillare, sottolineando l’enorme impegno che - in sinergia con tutte le istituzioni - si vuole impiegare per risanare il quartiere da questa piaga.

A prendere la parola all’assemblea anche il sindaco Roberto Lagalla: «Io non sono convinto che ci sia genericamente una generazione che fa di Totò Riina un proprio idolo. Sono invece convinto che ci sia una grande parte della gioventù che vive con dedizione ed impegno la vita sociale e politica. La stessa dedizione e impegno che le istituzioni devono mettere per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere, che si trova in una situazione di oggettiva marginalità rispetto al resto della città».

E poi aggiunge: «Dobbiamo lottare - continua il sindaco - per aumentare il livello di alfabetizzazione e diminuire quello di disoccupazione, che in questo quartiere tocca delle vette particolarmente significative. In questo quartiere, ad esempio, l’abbandono scolastico sfiora il 20%. Ciò significa che un ragazzo su cinque diserta la scuola. Ritengo sia dunque fondamentale il ruolo degli istituti e della formazione professionale, che rappresentano un importantissimo strumento per combattere questi due dati. Qualora non riuscissimo in questo intento, questo quartiere rischia di rimanere in mano a soggetti potenti e tracotanti».

Sono inoltre previsti, afferma il sindaco, 30 milioni di euro di interventi infrastrutturali, sintetizzati in 10 macro interventi: 3 in studio di fattibilità, 3 in progettazione e 4 in corso. È prevista anche la realizzazione di un campo sportivo grazie a un finanziamento che il comune di Palermo ha ricevuto a livello nazionale, che verrà gestito dall'assessorato Sport e Salute, che prevede la gestione diretta del campo per un periodo di 6 anni.

L’invito lanciato dall’assemblea vuole dunque essere quello di riconquistare gli spazi strappati ai cittadini dello Zen dalla criminalità, in modo da restituirli al proprio quartiere senza che chi lo abita debba aver paura di pretendere ciò che a ogni cittadino spetta di diritto.
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