SANITÀ

HomeSanità

L'infermiere di famiglia arriva in Sicilia: svolta nell'assistenza (a domicilio) per tutti

Avviati i corsi di formazione, entro dicembre saranno pronti i primi 600 operatori. Ecco cosa faranno e cosa cambia per i pazienti. Tutti i punti della riforma sanitaria

Luca La Mantia
Giornalista
  • 2 settembre 2025

L'infermiere di famiglia arriva in Sicilia

L'assistenza sanitaria cambia forma. E si arricchisce di figure nuove, come nel caso dell'infermiere di famiglia o comunità, ancora poco presente in Italia ma che presto arriverà anche in Sicilia.

Di che si tratta? A differenza dell'infermiere ospedaliero, lavora a stretto contatto con il territorio e si occupa di promuovere il benessere e la salute dei pazienti a domicilio. In sostanza è un servizio pubblico che garantisce un supporto sanitario quotidiano.

Medicazioni, piccoli interventi, anche semplici consigli sono tra le sue attività principali. L'obiettivo oltre a garantire un'assistenza più diretta ai pazienti è anche quello di limitare gli accessi alle altre strutture sanitarie, soprattutto i pronto soccorso spesso affollati.

L’infermiere di famiglia, dunque, opera in stretto contatto con le famiglie, i medici di Medicina generale e gli altri professionisti dell’assistenza territoriale. E sarà operativo anche nelle case e negli ospedali di comunità.

In Italia, però, questa professione, stenta a decollare, mentre in altri Paesi come Regno Unito, Svezia e Spagna è integrata da tempo nel sistema sanitario. In Scozia, per esempio, dal 2000 il Family Nurse è una figura centrale, con formazione avanzata e capacità di prescrivere farmaci.

Quando sarà presente in Sicilia? L'assessore alla Salute Daniela Faraoni ha annunciato l'avvio di un ciclo formativo attraverso il Cefpas. «Il primo corso è partito a giugno e nelle prossime settimane ne saranno attivati altri che permetteranno, entro dicembre 2025, a circa 600 infermieri di completare la formazione specifica», ha chiarito.

Sull'introduzione della nuova figura professionale anche in Sicilia si era speso in passato Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia. «Ricordo che già nel marzo 2023 ho presentato un disegno di legge specifico per istituire formalmente questa figura, regolandone ruoli, competenze e funzioni. Su questo tema occorre maggiore energia e un atteggiamento più propositivo da parte di tutti».

La figura dell'infermiere di famiglia o comunità è stata istituita nell'ambito della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr per definire un nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario da realizzare entro il 2026.

Tra i punti chiave della riforma ci sono anche le Case di comunità e gli Ospedali di comunità (20 posti letto ogni 100.000 abitanti, che svolgono una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero); la Centrale operativa 116117 (servizio telefonico gratuito); la Centrale operativa territoriale (Cot); l'Unità di continuità assistenziale (équipe mobile per la presa in carico di individui che versano in condizioni complesse).

Ma non solo. La riforma prevede anche servizi di assistenza domiciliare, una rete delle cure palliative, servizi per la salute dei minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie, ma anche la telemedicina.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI