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L'unica verità su Denise Pipitone a 21 anni dalla scomparsa: "Un ergastolo straziante"

Il grande mistero di Mazara del Vallo nel ricordo dei genitori: "Ci manchi in ogni risata e in ogni cosa che facciamo". Una zia fu l'ultima a vederla. Tutte le indagini

Balarm
La redazione
  • 1 settembre 2025

Denise Pipitone e la mamma Piera Maggio

«A 21 anni dal sequestro di nostra figlia il dolore non si affievolisce, anzi, ogni anno che passa si acuisce sempre di più». Il primo settembre del 2004 Denise Pipitone scomparve nel nulla e, come dicono i genitori Piera Maggio e Pietro Pulizzi, il tempo non ha lenito le loro sofferenze.

Il senso di ingiustizia riempie le loro vite ancora oggi, cosa è successo non è stato mai accertato. «La sensazione di ingiustizia per chi ha causato sofferenza, mentre noi ne portiamo il peso, è straziante. È difficile accettare che il male possa rimanere impunito, mentre le conseguenze ci perseguitano», scrivono su Facebook.

E ancora: «Stiamo pagando sulla nostra pelle gli insuccessi degli altri, un ergastolo del dolore a vita... Evviva la giustizia!». Denise Pipitone scomparve l'1 settembre del 2004. Stava giocando per strada, davanti alla sua casa in via Domenico La Bruna a Mazara del Vallo. Non aveva ancora compiuto 4 anni.

«Ci manchi in ogni risata, in ogni canzone, in ogni angolo della nostra vita - commentano i genitori -. Il tuo ricordo è un faro nella notte, e ancora ci manchi in ogni cosa che facciamo. Ogni giorno pensiamo a te, desiderando di poterti riabbracciare e colmare questa mancanza che ci opprime».

Ventuno anni sono un'eternità. Ma non sono bastati a far luce su uno dei più grandi misteri del nostro Paese. L'ultima a vedere la bimba fu una sua zia. Successivamente solo presunti avvistamenti, il primo dei quali un mese dopo la scomparsa, quando una guardia giurata filmò una bimba che le somigliava molto davanti a una banca, in compagnia di alcune persone di etnia rom.

Indagini su indagini, molte delle quali concentrate sull'ambito familiare, non hanno mai avuto un seguito. Nella lista dei sospettati sono finite Jessica Pulizzi, sorellastra della piccola, e sua madre, Anna Corona. Ma le inchieste non hanno portato alla verità.

Jessica Pulizzi, rinviata a giudizio nel gennaio del 2010 dal gup di Marsala, fu poi assolta definitivamente. L'accusa nei confronti di Anna Corona fu invece archiviata dal gip di Marsala nel dicembre 2013.

A maggio del 2021 la riapertura delle indagini, ma anche in questo caso si chiusero in un nulla di fatto con con l'archiviazione nel dicembre successivo da parte del gip di Marsala che accolse la richiesta della Procura.
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