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L'unione fa la forza: i gestori dei locali di Palermo si associano per una movida sana

Sono circa ottanta e l'obiettivo è quello di trovare la quadra tra: il proprio lavoro notturno, le esigenze dei residenti e le imposizioni dell'amministrazione comunale

  • 6 novembre 2019

Via Isidoro La Lumia a Palermo

Una buona parte dei gestori dei locali di Palermo si sta per costituire in associazione: sono circa ottanta quelli che si riuniscono già da qualche mese per riuscire a trovare "la quadra" tra il proprio lavoro (che perlopiù è notturno), le esigenze dei residenti e le imposizioni dell'Amministrazione comunale.

In questo momento sono in tanti quelli che hanno deciso di investire in città aprendo un'attività commerciale notturna per andare incontro alle proprie passioni ma anche per garantirsi un futuro lavorativo senza allontanarsi dalla propria terra.

«Abbiamo sentito la necessità di costituirci in associazione per provare ad autotutelarci - spiegano - perché ultimamente siamo terrorizzati e non sappiamo bene come muoversi. Il comune ci impone in continuazione regolamenti e leggi alle quali dobbiamo adeguardi in tempi celeri. Noi poi chiediamo suolo pubblico e licenze per pubblico spettacolo e stiamo mesi, a volte anche anni ad aspettare che arrivino. Così come con la raccolta differenziata, ci obbligano a farla e poi stiamo giornate sane con i sacconi di carta e plastica davanti il locale senza che nessuno venga a ritirarla. Ultimamente siamo strapieni di obblighi ma praticamente non abbiamo nessun diritto».
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Sono stanchi dei continui controlli e dalle multe che fioccano, sebbene loro provino ad essere sempre in regola con tutti i documenti. Questa associazione serve ad autoregolarsi, cioè chi fa e farà parte di questa associazione sa che dovrà rispettare alcune regole come ad esempio sulla musica, che a mezzanotte si dovrà spegnere, la raccolta differenziata, i dehors, il suolo pubblico e tante tantissime altre regole.

Ed è anche un mutuo aiuto, così chi fa parte della stessa categoria commerciale dà ai propri colleghi, dritte e consigli utili per raggiungere prima e più agevolmente dei risultati per poter svolgere il proprio lavoro in serenità.

«Ultimamente in questa città sempra che noi siamo responsabili di scippi e rapine durante la notte - continuano - o che per colpa nostra la gente non riesce a dormire. Con il nuovo regolamento sui Dehors (ecco qua, l'assurdità) se sarà approvato cambieranno completamente le regole e sarà uno stravolgimento anche assurdo, perché noi non possiamo smontare tavoli e ombrelloni a mezzanotte quando siamo in piena attività lavorativa, o diminuire lo spazio esterno che abbiamo in base alle nuove regole, forse l'assessore Pianpiano non considera che questo comporterà che saremo costretti a licenziare personale».

«Adeguare di nuovo tutti gli arredi quando li abbiamo adeguati al regolamento comunale solo due anni fa, per noi è un esborso di soldi continuo, un'emorragia di tasse, contributi, burocrazia, siamo davvero stanchi e terrorizzati di sbagliare».

In totale, facendo un breve calcolo, questi ottanta locali danno lavoro a circa 600 persone in città, un'industria, quella sulla quale Palermo ha deciso di investire che è il turismo.

«Vogliamo essere abbastanza forti da riuscire ad entrare all'interno del dibattito sulle scelte che ci riguardano in Comune - aggiungono - come il dibattito sui dehors o sulla Ztl notturna, sono tutte misure che ci riguardano ma sembra che la nostra opinione non interessi nessuno, noi veniamo solo usati per fare cassa con le multe e le tasse, ma non ci coinvolgono per sapere come la pensiamo su cose che ci riguardano da vicino».

«Ad esempio - aggiungono - la questione Ztl notturna, noi conosciamo perfettamente i benefici che la ztl e le pedonalizzazioni hanno portato all'economia del centro storico, tuttavia riteniamo eccessiva l'estensione della ztl nelle ore notturne in quanto disincentiva la fruizione dell'area del centro storico, non solo per quanti vengono per passare la serata ma anche per le famiglie che vogliono semplicemente fare una passeggiata o mangiare un gelato con i propri familiari».

«Un altro esempio è il regolamento proposto dal consigliere Giulio Cusumano che prevede la revoca di tutte le concessioni a chi evade la tari. Questo regolamento è chiaramente studiato "ad personam" - in conclusione - contro i gestori dei locali in quanto se un altro commerciante ad esempio un macellaio non paga la tari cosa gli tolgono?».
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