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La casa di Sciascia diventa un museo: un mecenate la compra e la apre a tutti gratis

A 30 anni dalla morte dello scrittore siciliano, nasce la casa-museo di Leonardo Sciascia a Racalmuto (Ag) che diventa una nuova tappa della "Strada degli Scrittori"

  • 19 luglio 2019

Leonardo Sciascia

Con ogni probabilità sarebbe diventata un bed and breakfast come tanti. Se fosse finita in mano a proprietari poco visionari ne avremmo perso il valore culturale di luogo in cui un piccolo Leonardo Sciascia, quello che sarebbe diventato uno dei più grandi scrittori del Novecento, leggeva i suoi primi libri. E invece un mecenate ne ha salvato le sorti.

Siamo nel cuore del centro storico di Racalmuto, in provincia di Agrigento, il paese in cui Leonardo Sciascia nasce e avvia la sua formazione che lo porta a essere un intellettuale impegnato dall’enorme acutezza critica, prima ancora che un grande scrittore.

Nella casa delle sue zie, a pochi passi dalla chiesa di Santa Maria del Monte e alle spalle del Teatro Regina Margherita – il teatro che amava e di cui per alcuni anni è stato direttore Andrea Camilleri – Sciascia vive da ragazzino, circondato dalle storie di paese che costruiranno la sua personalità tanto quanto i libri che legge.

È qui che lo scrittore torna a vivere fino al 1958 per lavorare al Consorzio dell’Ammasso del grano, prima, e a scuola, poi, come maestro. In quella casa, al numero 39 della via che oggi porta il suo nome, arrivano, sin dagli anni quaranta, le lettere inviate da Pasolini, Calvino e altri grandi intellettuali dell’epoca che oggi sono conservate alla Fondazione Sciascia.
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Ed è quella la casa raccontata dallo scrittore in diverse opere, tra cui “Le parrocchie di Regalpetra”, “Gli zii di Sicilia” e “La Sicilia come metafora”. Simbolo letterario, iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia, corteggiata dall’ex sindaco Emilio Messana che l’avrebbe voluta bene culturale dello Stato, insieme agli altri luoghi di Sciascia - case, circoli, scuola, teatro – la casa rimane in vendita per anni, finché, a 30 anni dalla morte dello scrittore, viene salvata dall’oblio grazie all’iniziativa di un privato.

Pippo di Falco, che Sciascia lo ha conosciuto e che ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Fondazione, un intellettuale racalmutese con una grande passione per i libri, la acquista per farne una casa- museo.

Il suo progetto è di costruire un grande archivio di autori e intellettuali legati alla Sicilia, scrittori, giornalisti, poeti, drammaturghi. Intanto si possono osservare al suo interno gli arredi originali, un patrimonio di oggetti inediti, riviste e libri appartenuti a Sciascia a cui si aggiungono circa 80 mila titoli di proprietà dello stesso di Falco.

La casa-museo si inserisce come nuova tappa della "Strada degli scrittori", il percorso turistico- culturale che, lungo la SS 640, unisce i luoghi vissuti e narrati da grandi autori siciliani, da Pirandello a Camilleri, da Tomasi Di Lampedusa a Sciascia.

Altre due tappe di nuovo inserimento sono la miniera di sale di Racalmuto, di cui Sciascia raccontò sempre in "Le parrocchie di Regalpetra", che verrà trasformata in un museo della storia del sale con il recupero di una vecchia galleria inutilizzata, e la "Scalinata della memoria" di Castrofilippo.

A darne la notizia è stato il direttore della Strada degli Scrittori, Felice Cavallaro, al termine del master che nelle settimane scorse ha visto avvicendarsi come docenti la finalista del Premio Strega

Nadia Terranova, Luigi Lo Cascio, Andrea Purgatori, Pierluigi Battista, Christian Raimo, Salvo Toscano e molti altri nomi notevoli, e che per l’edizione del 2020 promette una trasformazione ambiziosa: far nascere la prima scuola estiva di scrittura in provincia. La casa-museo è oggi un progetto in itinere. Per il momento è visitabile gratuitamente, chiamando Pippo Di Falco al numero 3246893501.
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