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La chiamavano "lady di ferro": Elda Pucci, il primo (e unico) sindaco donna di Palermo

In questi giorni l’attuale consiglio comunale ha approvato all’unanimità, la proposta di deliberazione per la collocazione, nella Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, di un’iscrizione marmorea in suo onore

Balarm
La redazione
  • 24 ottobre 2021

Elda Pucci

A cavallo tra il 1983 e il 1984 la città di Palermo segnò la storia con la presenza del primo sindaco donna in città: Elda Pucci, professionista che ha lasciato il segno, già consigliera comunale dal luglio 1980 ad agosto 1990. In questi giorni l’attuale consiglio comunale ha approvato all’unanimità, la proposta di deliberazione per la collocazione, nella Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, di un’iscrizione marmorea in suo onore.

Ma ripercorriamo le tappe più importanti della vita, professionale e privata, di questa donna che veniva chiamata la “lady di ferro”. Nacque a Trapani il 21 febbraio 1928, dopo il diploma al liceo scelse la facoltà di Medicina dell’Università di Palermo, laureandosi con specializzazione in clinica pediatrica e mostrando, sin da subito, un piglio forte e sicuro.

Non avendo, infatti, riconosciuto il giusto merito insieme ad altre colleghe si impuntò a non rispondere a tutti coloro che le chiamavano “signorine” al posto di “dottoresse”, così come meritavano.
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Svolse la professione di pediatra e docente all’ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo, conquistando numerosi e importanti primati. È stata la prima donna in assoluto a presiedere un ordine provinciale dei medici, a Palermo, oltre all’essere la prima donna sindaco, come dicevamo.

Si dedicò moltissimo ai bambini poverissimi, ai figli di politici famosi e dei boss mafiosi, di tutti insomma, portando avanti la propria missione sanitaria anche attraverso un’intensa attività di volontariato.
Prestava servizio, infatti, nel Centro di Previdenza per l’Infanzia dell’Oratorio di Santa Chiara, dove era in contatto con la realtà dei piccoli della Vucciria.

Al mondo della politica, però, è legato uno dei suoi grandi rimpianti, “la scarsa presenza delle donne nelle istituzioni; una presenza che col tempo diminuisce invece che aumentare. E ciò rende più povera la politica perché più donne ne migliorerebbero la qualità”, riportano le cronache dell’epoca.

Ma quali furono le tappe che la portarono in politica?
Nel 1980 si candida, per la prima volta al consiglio comunale di Palermo, carica ricoperta più volte, sempre tra le file della Democrazia Cristiana, per poi ottenere il ruolo di sindaco nell’aprile 1983, occupando il posto che era stato di Salvo Lima e Vito Ciancimino.

I giornali scrissero, all’epoca, che sembrava evidente che la sua elezione voleva essere “una mano di vernice sopra una facciata sporca”. Ma evidentemente chi disse ciò non aveva letto tra le pieghe del carattere di Elda Pucci.

Da subito si mostrò intenzionata a onorare il suo ruolo, nonostante attacchi e intimidazioni. Appena un anno dopo l’elezione, infatti, venne sfiduciata nonostante i 12 mesi precedenti avesse conquistato l’appellativo di “lady di ferro” per la risolutezza e la fermezza con la quale aveva lottato contro la mafia. Ricordiamo che, grazie a lei, durante il suo mandato per la prima volta il Comune si era costituito parte civile in un processo contro Cosa nostra.

Così l’ha descritta il presidente Mattarella: “La sua era una personalità forte e indipendente, attenta alla legalità e contemporaneamente a una efficiente amministrazione”.

Non ultima la battaglia contro gli appalti gestiti dalla pubblica amministrazione, nei mesi precedenti, che lei stessa provò a dipanare e smascherare.

Subì anche un attentato la sera del 20 aprile del 1983: la sua villa di Piana degli Albanesi venne fatta saltare in aria con 25 chili di esplosivo, un messaggio chiaro mandato dai boss Bernardo Brusca e Totò Riina.

Anni dopo, un collaboratore di giustizia considerato attendibile ha rivelato che la mafia era intenzionata ad ucciderla, a salvarla, per ammissione del pentito, furono i meriti professionali che le sono stati riconosciuti in quanto dottoressa.

Dopo la parentesi di sindaco di Palermo Elda Pucci divenne deputata al Parlamento Europeo, membro della commissione per i bilanci e della delegazione per le relazioni con le Repubbliche di Jugoslavia. Al termine di questa esperienza si allontanò dal mondo politico, dedicandosi esclusivamente ai suoi piccoli pazienti.

Elda Pucci è deceduta ne 2005 per una malattia ma di lei rimane imperituro il ricordo come donna e professionista.
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