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La nuova realtà in Sicilia, tra natura e storia: l'Archeoparco nel "Bosco delle troiane"

La città di Archimede conserva nelle sue fondamenta le ricchezze della sua storia greca. E come spesso accade proprio il sottosuolo restituisce qualcosa del passato

Federica Puglisi
Giornalista
  • 28 settembre 2025

Il Bosco delle Troiane

Immaginare di passeggiare in una città dove la natura, gli alberi, l’ambiente si sposano con la sua storia, la sua archeologia, la sua memoria. Un progetto indubbiamente ambizioso, ma che presto potrebbe non essere una semplice utopia bensì diventare realtà.

Siracusa, la città di Archimede, conserva nelle sue fondamenta le ricchezze della sua storia greca. E come spesso accade proprio il sottosuolo restituisce ancora qualcosa di quel tempo passato.

Dunque perché non ipotizzare la creazione di un Archeoparco che possa comprendere delle grandi aree a verde, alberate, ma anche archeologiche? Il progetto c’è e a breve potrebbe essere attuato. Il parco dovrebbe essere compreso tra il viale Scala Greca, via Augusta, viale Santa Panagia e viale Teracati.

E proprio su viale Scala Greca c’è già una grande area che grazie all’opera di numerosi volontari, di gente comune e di associazioni ambientaliste sta diventando un grande parco.

Stiamo parlando del "Bosco delle Troiane", la grande area nata nel 2019 con la piantumazione di un migliaio di alberi autoctoni.

Tutto partì quando l’architetto Stefano Boeri utilizzò per la scenografia dello spettacolo “Le Troiane” di Euripide, in scena al teatro Greco di Siracusa, gli abeti abbattuti dalla furia della tempesta Vaia nelle foreste della Carnia. Venne poi lanciata l’idea di far nascere un bosco anche a Siracusa, con la messa a dimora degli alberi. E così è avvenuto.

È nato il bosco delle Troiane, che in questi anni è cresciuto grazie all’impegno dei volontari e di tante associazioni, tra cui Natura Sicula. Fino al mese di novembre dello scorso anno. Poi lo stop agli interventi perché l’area è stata interessata da un cantiere per dei saggi archeologici che nei mesi hanno portato alla luce resti, probabilmente, di una necropoli greca.

«Dopo nove mesi di sospensione il Comune di Siracusa ha momentaneamente autorizzato i volontari di Natura Sicula ad accedere in maniera contingentata al giovane bosco delle Troiane, impiantato cinque anni fa in viale Scala Greca – raccontano i volontari -. Il provvedimento di sospensione nasceva dalla necessità di non intralciare il lavoro di un cantiere che nella stessa area sta eseguendo dei saggi archeologici».

Ma il bosco è comunque cresciuto. «Malgrado per tutta l’estate non sia stato possibile irrigare, gli alberi sono ulteriormente cresciuti e non manifestano alcun sintomo da stress idrico – aggiunge il presidente di Natura Sicula Fabio Morreale -. Il risultato è giunto dopo cinque anni di annaffiature, eseguite anche a mano, coi secchi, e grazie alla scelta di impiantare solo specie autoctone, massima espressione della climax e della macchia mediterranea, quindi della resistenza al clima temperato caldo tipico della zona».

L’opera dei volontari non si è fermata: infatti stanno eseguendo diversi lavori per accelerare i tempi di crescita del bosco e ripristinare il decoro, togliendo i rifiuti di plastica, eseguendo spollonature e potature di allevamento, per guidare la crescita in modo che i giovani alberi sviluppino una struttura robusta e un’architettura adeguata alla gestione del bosco.

E ancora stanno decespugliando il bosco per non sottrarre nutrienti agli alberi, pacciamare il suolo e poter accedere agevolmente in tutta l’area. «Gli alberi, che originariamente erano alti 20 cm – rileva Morreale -, hanno raggiunto un’altezza media di 2 metri.

Sono le specie autoctone che la Forestale riproduce e utilizza per fare i rimboschimenti: leccio, roverella, carrubo, bagolaro, olivastro. Il campo include alcuni esemplari di lentisco che, già presenti e opportunamente potati, stanno assumendo la forma di arbusto. Da sempre l’obiettivo è stato quello di ottenere una foresta urbana, un polmone verde capace di mitigare le temperature, promuovere la biodiversità locale, ridurre l’inquinamento atmosferico, assorbire l’acqua».

Morreale spiega che nei piani dell’amministrazione comunale il bosco diventerà parte di un progetto più ampio, l’Archeoparco Tiche, esteso oltre 7 ettari e finanziato con 7 milioni di euro del Pnrr, e i cui lavori sono già iniziati. Il parco sarà compreso tra il viale Scala Greca, via Augusta, viale Santa Panagia e viale Teracati.

I saggi archeologici preliminari infatti hanno lo scopo di verificare ove insistono depositi archeologici per consentire l’impianto dell’Archeoparco senza compromettere il patrimonio culturale.

E dai primi saggi sarebbero emersi i resti di una necropoli greca di un abitato sub urbano, con tombe a fossa per adulti e per bambini, e portelli litici di chiusura.

Per il momento, dunque, l’area non è accessibile. Solo alcuni volontari sono autorizzati, due volte a settimana, a raggiungere il bosco per questi interventi di manutenzione.

Ma non appena il cantiere terminerà potrà essere restituito alla fruizione. «Questo bosco – sottolinea Morreale – è concepito per diventare autonomo ed essere affidato alla città. Per adesso resta chiuso per difenderlo da possibili atti vandalici. Ma speriamo che presto si realizzi il progetto dell’Archeoparco che sarà una grande ricchezza per la città».
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