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La scuola (che non ce la fa) a Palermo: tra doppi turni, aule chiuse e plessi mai aperti

Quartiere che vai disagi che trovi negli edifici scolastici della città. Tra cantieri infiniti o mai iniziati, palestre inagibili e infiltrazioni, il ritorno tra i banchi è difficile

  • 11 settembre 2025

In Sicilia si torna a scuola il 15 settembre

A Palermo torna a suonare la campanella. Ma per alcuni istituti l’inizio non sembra essere dei migliori: aule fatiscenti, plessi mai aperti e, all’orizzonte, in alcuni casi, anche il rischio di doppi turni.

Accade alla scuola “Abba Alighieri", in via Calcedonio Giordano, nel quartiere Acquasanta, dove si paventa la possibilità dei doppi turni a causa di alcune problematiche al primo piano, dove hanno sede otto classi dell’istituto.

«Ho appreso con preoccupazione le segnalazioni di moltissimi genitori degli alunni della scuola – fa sapere il consigliere comunale, Natale Puma -. L’ipotesi dei doppi turni rappresenta un evidente disagio per le famiglie, soprattutto per i genitori che lavorano, già gravati da difficoltà organizzative nella gestione quotidiana.

Per questo motivo, ho sentito la dirigente dell'Istruzione e Politiche scolastiche, la dottoressa Sparacino e il geometra D'Amico, direttore dei lavori. Rivolgo un appello al sindaco, all’assessore Tamajo e agli uffici competenti dell’Edilizia scolastica affinché si intervenga tempestivamente, individuando soluzioni concrete che consentano di garantire la sicurezza degli alunni e al tempo stesso evitare i doppi turni».

La mappa delle scuole che presentano evidenti criticità, purtroppo, è lunga. La Flc Cgil Palermo, replicando all’assessore all’Istruzione, Aristide Tamajo, che ha dichiarato che sull’edilizia scolastica «siamo partiti da zero, da una situazione disastrosa e siamo arrivati a 100», ha stilato una lista sulla base delle segnalazioni arrivate dalla scuole.

All’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini, un intero plesso, il Borsellino, del quale si doveva abbattere solo una parte, è stato dichiarato non usufruibile dopo l’intervento, con lo spostamento di alunni. «12 classi in altro istituto – spiega il segretario della Flc Cgil Palermo, Fabio Cirino -. Servono quattro classi per l’infanzia e la scuola sta verificando con il Comune cosa fare. Ma la chiusura del plesso è un’emergenza».

All’Ics Principessa Elena di Napoli, invece, plesso “Letizia Battaglia” (ex plesso Baviera), la palestra risulta inagibile da parecchi anni, nonostante le innumerevoli segnalazioni, con conseguente impossibilità per alunni e docenti di svolgere regolarmente le attività motorie e sportive, previste dall’offerta formativa.

«Il Comune da almeno due anni ha garantito che la scuola è stata inserita nell’Accordo quadro, ma allo stato attuale non si ha nessuna notizia concreta – prosegue Cirino -. L’ascensore è guasto e non funzionante dal 2023, come segnalato più volte, e questo discrimina chi, temporaneamente o permanentemente, presenta condizioni di inabilità fisica.

Nel plesso centrale, il teatro dell’istituto risulta anch’esso inagibile da due anni, nonostante le segnalazioni e i sopralluoghi effettuati dallo stesso ente locale».

Al plesso Rosso di San Secondo della De Amicis-Da Vinci, nel Natale di due anni fa, a causa dell’allagamento dell’impianto di riscaldamento e dell’ammaloramento del tetto, è stato chiuso un padiglione. La scuola ha dovuto spostare due aule dell’infanzia e tre di primaria al plesso De Amicis e la segreteria in via Serradifalco.

«Per far fronte alla situazione – prosegue Cirino - la presidenza è in un corridoio, la vicepresidenza è in biblioteca e non c’è la sala professori, che viene condivisa con l’aula di strumenti musicali».

E, ancora, proprio di qualche giorno fa, la notizia del crollo di un solaio all’Ic Nazario Sauro Franchetti, in viale dei Picciotti, per fortuna avvenuto quando la scuola era chiusa, che potrebbe causare il rischio concreto dell’avvio dell’anno scolastico con il ricorso ai doppi turni.

Per non parlare della storia dell’altra sede dell'istituto Franchetti-Sauro, la scuola “mai consegnata”, in via Amedeo D’Aosta, dove le famiglie sono persino arrivate a sorvegliare la scuola media mai aperta dai balconi delle loro case: un cantiere abbandonato e una comunità scolastica costretta a fare i conti con doppi turni e spazi inadeguati.

A lanciare l’allarme è il presidente della II Circoscrizione, Giuseppe Federico: «Un istituto che, un tempo, rappresentava un’eccellenza educativa nel nostro quartiere, oggi è ostaggio di ritardi e silenzi. Cinque anni di attesa, di disagi per studenti, famiglie e personale scolastico. È tempo che si trovino soluzioni concrete e immediate per sbloccare questa assurda vicenda. Chiediamo con forza che il Comune intervenga con urgenza, che si individuino nuovi strumenti per completare i lavori e restituire alla comunità scolastica ciò che le spetta: una scuola degna della sua storia e del nome che porterà».

Lunedì 22 settembre è previsto l’intervento dell’assessore, Aristide Tamajo, in II Circoscrizione, dove il presidente e i consiglierei chiederanno notizie in merito alla riapertura della Franchetti e sulla condizione degli altri plessi dell’area.

Sono tanti altri gli istituti palermitani che non se la passano bene: come riporta il report della Cgil, alla Pecoraro De Gasperi, ci sono infiltrazioni in un tetto: il Comune ha rassicurato che risolveranno in breve tempo il problema. C’è anche un muretto esterno in cattive condizioni e le radici di un albero hanno sollevato la pavimentazione all’ingresso.

Lavori in corso, invece, all’Iti Vittorio Emanuele III, dove la Città Metropolitana sta svolgendo un adeguamento sismico dell'edificio tramite un progetto del Pnrr. «Al momento – conclude il segretario Cirino - le palestre coperte sono inagibili, ma sarà però riaperta al termine dei lavori la palestra coperta grande, chiusa da oltre vent'anni.

La scuola dovrebbe riuscire a scongiurare i doppi turni tranne che per le prime settimane. A dicembre saranno consegnati gli ultimi locali, comprese le aule magne. La fine prevista dei lavori è per aprile-maggio 2026».

«Stiamo lavorando con determinazione per recuperare ritardi storici su edilizia scolastica e servizi essenziali - ha detto il sindaco Roberto Lagalla in un report del Comune sull'edilizia scolastica - In questi ultimi anni abbiamo investito risorse straordinarie per rendere le scuole più sicure, accessibili e accoglienti, con un’attenzione particolare ai più piccoli e ai più fragili. È un impegno che guarda al futuro della città: più tempo a scuola significa più opportunità per tutti».

«Abbiamo rafforzato i servizi scolastici fondamentali - dice l'assessore all'Istruzione Aristide Tamajo -, come la mensa, l’assistenza specialistica per gli studenti con disabilità è stata garantita massivamente, con l’obiettivo di garantire pari diritti e più tempo di qualità a scuola. Il tempo pieno non è un lusso, ma una necessità educativa e sociale, e il Comune ha scelto di sostenerlo concretamente, ampliando il servizio e contenendo i costi per le famiglie.

Le risorse destinate al servizio di scuolabus sono state raddoppiate, consentendo di soddisfare integralmente tutte le richieste pervenute dalle scuole. Grazie a tale potenziamento, anche gli studenti frequentanti plessi privi di palestra avranno la possibilità di raggiungere agevolmente le strutture sportive individuate. L’ampliamento del servizio di trasporto scolastico consente, pertanto, di azzerare i disagi logistici e di garantire pari opportunità di accesso alle attività didattiche e formative».
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