La Sicilia scommette sulle terme: rinascono due perle dimenticate, quando riapriranno
La Regione proroga i termini per i progetti di rilancio delle strutture di Sciacca e Acireale, chiuse da 10 anni. Saranno poli d’eccellenza per il turismo termale

Le terme di Sciacca
Il presidente Renato Schifani aveva già annunciato nei mesi scorsi l'intenzione di rilanciare i due complessi, chiusi da ormai dieci anni a causa delle perdite economiche. La speranza è che con la riapertura possano trainare il turismo termale nell'Isola.
L'ultima iniziativa del governo regionale sono due decreti con cui vengono prorogati di 4 mesi i termini per la presentazione di proposte di partenariato pubblico-privato.
La scadenza è ora fissata per le 12 del prossimo 30 settembre. Per aderire è possibile consultare il portale del dipartimento regionale tecnico (a questo link) inserendo lo Spid.
Per la rinascita e la riapertura dei due complessi, che dovranno diventare poli d’eccellenza per il turismo termale e rigenerativo, sarà, dunque, necessario attendere almeno il prossimo anno.
Ma l'avviso destinato ai privati è comunque un primo passo per ridare nuova vita ad un patrimonio per troppo tempo dimenticato.
Intanto, sul portale del dipartimento regionale tecnico, sono disponibili anche le nuove risposte alle domande più frequenti sul partenariato pubblico-privato per rilanciare le strutture termali. Nei documenti vengono fornite informazioni dettagliate su aspetti relativi agli avvisi esplorativi voluti dal governo Schifani e rivolti alle aziende.
Nelle "Faq", viene inoltre chiarito che le spese saranno sostenute dalla Regione con risorse finanziarie aggiuntive. L'opera prevede un investimento complessivo di 184 milioni di euro, di cui 90 milioni di cofinanziamento della Regione attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Il rinvio della scadenza è «considerato necessario dall'amministrazione regionale, tenendo conto della complessità degli adempimenti richiesti dall'avviso rivolto agli operatori economici», si legge in una nota della Regione.
Il presidente Schifani chiarisce: «Dai dati in nostro possesso sappiamo che gli operatori economici, attraverso le modalità previste dall'avviso pubblico, hanno manifestato notevole attenzione a questo settore per troppi anni trascurato, fondamentale per attrarre nuovi flussi turistici e contribuire alla destagionalizzazione».
Il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione delle Terme Santa Venera e Santa Caterina di Acireale e il complesso delle Nuove Terme di Sciacca è stato presentato nei mesi scorso alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano.
La storia delle terme di Sciacca risale all'epoca greca e romana, quando la città era conosciuta come "Thermae Selinuntinae".
Dalle prime cure all'aperto alle strutture termali ottocentesche o a quelle realizzate negli anni Trenta, la città in provincia di Agrigento ha saputo valorizzare le acque ricche di zolfo, calcio e magnesio.
Il progetto di riqualificazione ha l'obiettivo di trasformare il complesso in un polo turistico integrato, con percorsi naturalistici esclusivi, spazi per eventi culturali e aree dedicate alla promozione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali locali.
Le terme di Acireale, invece, secondo la leggenda, furono i Greci a scoprirle, mentre i Romani ne fecero un simbolo di salute e progresso. Il complesso è l'unione di edifici ottocenteschi con giardini secolari, arricchiti da piante esotiche e laghetti.
Il progetto di riqualificazione mira a trasformare la struttura in un polo per il turismo termale, con centri moderni dedicati alla balneoterapia, ai fanghi e ai percorsi benessere.
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