CINEMA E TV
La vedi in tv ma il suo "Paradiso" è in Sicilia: per Vanessa Gravina l'isola è "una necessità"
Volto amatissimo della tv, l'attrice racconta a Balarm il suo legame speciale con la Sicilia: "Un mix di bellezza che non esiste da nessun’altra parte del mondo"

Vanessa Gravina (foto da Facebook)
Volto amatissimo della televisione italiana, Vanessa Gravina ha attraversato con grazia e intensità cinema, teatro e fiction.
Dal debutto in "Colpo di fulmine", "Abbronzatissimi 2", "La ragazza di Cortina", "Il Patto", alle fiction di successo come "La Piovra" 4 e 5, "Incantesimo", "CentoVetrine" e "l Paradiso delle Signore", ha brillato anche in teatro con "Il piacere dell’onestà", "Sei personaggi in cerca d’autore" e "Il padre" al fianco di Alessandro Haber.
A Marettimo, isola intatta e autentica, la più selvaggia delle Egadi, Vanessa è arrivata, in occasione del Marettimo Italian Film Fest, come si torna in un luogo familiare e segreto.
«Allora… è un po’ difficile da descrivere, ma appena atterri, lo senti: sei in Sicilia. C’è un profumo, un segnale che riconosci. È come accade anche in Sardegna — un’altra terra meravigliosa — ma qui è diverso, perché la Sicilia ha tutta la storia, la cultura, la memoria», racconta con voce accesa da una vibrazione profonda.
Le sue parole scorrono come un racconto vissuto. Non c’è narrazione costruita, ma la forza genuina di chi ama profondamente ciò che osserva. «Ti imbatti nell’amabilità della gente, in questi volti che ti accolgono e ti sorridono. Ed è uno choc emotivo, perché veniamo da realtà ormai anti-umane, come le grandi capitali: Roma, Palermo... Dove il ritmo della vita ti allontana dall’altro, dal senso del vivere. Qui no. Qui c’è un calore che ti abbraccia. È come se ti dicessero: “Puoi tornare a respirare”».
Il suo racconto si fa visivo, cinematografico, mentre rievoca l’arrivo notturno da Trapani, l’ultimo volo, il tragitto lento lungo la costa.
«Le luci si riflettevano sul mare. L’aria era pulita. E tutto sembrava magia, incanto puro. Ti accoglie questo barocco, questa città sul mare che ti prepara a ciò che sarà: il mare stesso. Come oggi. E mentre ti parlo, ho la pelle d’oca. È un mix di bellezza che non esiste da nessun’altra parte del mondo. Hai la cultura, la natura, la gente, l’evoluzione, la Magna Grecia, la storia. Hai tutto. Ogni istante ti insegna a vivere, davvero.»
Vanessa Gravina non è solo un’attrice. È una voce che attraversa epoche, una presenza scenica che vibra in ogni parola, e che proprio in Sicilia ha trovato molte delle sue incarnazioni artistiche.
«Sono stata in scena al Teatro Antico di Tindari, a Segesta, a Taormina... Ho calcato palchi meravigliosi, oltre ai grandi teatri come il Bellini di Catania. E ogni volta è come se quei luoghi mi donassero una dimensione altra».
Alla domanda se ci sia un’epoca o un’atmosfera siciliana che la affascinerebbe esplorare in un ruolo futuro, la risposta è immediata e ricca di suggestioni: «Tantissime. Quando stai bene, la mente viaggia, si apre a mille possibilità. Io sono legata alla grande tradizione del teatro classico: Sofocle, Euripide… Ma anche alla commedia, alla leggerezza profonda che nasconde una verità antica. Pensa all’Elena di Euripide: ironia e riflessione in un equilibrio perfetto. Quelle storie parlano ancora oggi. Sono la chiave per affrontare il futuro, per non perdere l’anima».
E proprio l’anima, oggi, sembra essere il bene più raro e prezioso. La Sicilia, e Marettimo in particolare, diventano allora non solo luoghi fisici, ma spazi interiori, rifugi per l’essere.
«Credo che luoghi così essenziali e silenziosi aiutino davvero a ritrovare autenticità. Io lo cerco, lo invoco questo silenzio, perché vivo immersa in un mondo dove tutto è immagine, estetica, perfezione, sacrificio. Sveglie all’alba, calze di nylon con 40 gradi, tacchi dodici… È il mio lavoro, lo amo. Ma ho bisogno dell’opposto per non perdermi.»
Questa ricerca profonda ha radici lontane, nel suo vissuto familiare, in un’infanzia trascorsa in contatto con la natura. «Fin da piccola ho vissuto in luoghi remoti, grazie al lavoro di mio padre. E lì ho capito che il “nulla” per me è fondamentale. Io sono un animale. Un’orca di mare, uno stambecco… sono Capricorno: capra e pesce insieme. Ho bisogno della montagna e del mare. Della solitudine e del silenzio. Solo così torno alla vita, solo così posso creare».
In un mondo che corre, che consuma emozioni e immagini in tempo reale, Vanessa invita a rallentare. A guardare con gli occhi e non attraverso uno schermo. «Quando arriviamo in un luogo, la prima cosa che facciamo è cercare il cellulare, immortalare tutto. Ma perché? Prima vivilo dentro di te. Fotografalo con l’anima. Perché se non lo hai vissuto, non potrai mai trasmetterlo.»
E forse, questa è la lezione più grande che la Sicilia offre a chi la sa ascoltare. Non è solo la terra della Magna Grecia, del barocco, del teatro antico. È la culla di una sapienza emotiva, di un modo di essere che è al tempo stesso arcaico e futuribile.
È una scuola di lentezza e verità. E Marettimo, nella sua essenzialità, è il simbolo perfetto di questa filosofia: il nulla apparente che custodisce il tutto.
Per Vanessa Gravina, artista dell’anima e della parola, la Sicilia non è solo ispirazione: è una necessità. È il respiro che rigenera, la memoria che guida, la bellezza che consola. È ciò che permette all’arte di non diventare solo mestiere, ma rivelazione. E in un tempo che sembra dimenticare il valore profondo delle cose, c’è qualcosa di rivoluzionario nel fermarsi a Marettimo e lasciare che il silenzio parli.
E con occhi capaci ancora di stupirsi e sorprendersi, guardandomi aggiunge: «La Sicilia è un’emozione che ti abbraccia. A Marettimo ritrovo la mia verità»
A luglio Vanessa Gravina è stata ospite del Marettimo Italia Film Festival, un evento che celebra il cinema e la cultura in uno dei luoghi più incontaminati del Mediterraneo, e poi ha fatto tappa a Taormina, dove ha ricevuto il prestigioso Premio Taormina Gold 2025 alla carriera: un riconoscimento importante al suo straordinario percorso artistico e alla sua eleganza interpretativa.
Subito dopo, è tornata a Marettimo ma non come ospite del festival, bensì come semplice turista, mossa da un amore autentico per l’isola. Vanessa desidera viverla con altri occhi, assaporarla senza impegni lavorativi, lasciandosi attraversare dalla sua essenza più pura.
Perché, come lei stessa ci ha ricordato, «abbiamo bisogno di tornare a capire cosa conta davvero. E in Sicilia, questo si impara ogni giorno, senza bisogno di parole».
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