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Lo vedi in tv e non sai che il suo "rifugio" è in Sicilia: Spollon e l'amore per l'Isola

Veneto, famoso al grande pubblico per i suoi ruoli in fiction Rai come "Doc" e "L'Allieva", si è innamorato di un borgo siciliano sul mare: ecco quale

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 6 agosto 2025

Pierpaolo Spollon

Nato a Padova nel 1989, Pierpaolo Spollon, che il grande pubblico ha conosciuto e amato per i suoi ruoli in fiction di successo come "Doc – Nelle tue mani", "La Porta Rossa", "L’Allieva" e più di recente "Blanca" e "Che Dio ci aiuti", è uno di quegli attori capaci di entrare in punta di piedi nelle case degli italiani.

La sua caratterista che immediatamente colpisce è la leggerezza, ma con uno spessore profondo. Un talento che si muove tra ironia e introspezione, tra sorriso e riflessione.

Ma fuori dai set, Spollon è anche un papà, un uomo curioso e aperto, con una rara sensibilità che lo ha portato, per scelta, a trascorrere con i suoi affetti più cari un’estate intensa e semplice in Sicilia.

Il suo rifugio si chiama Menfi, un angolo silenzioso e affacciato sul mare Mediterraneo, dove i ritmi si rallentano e si riacquista il senso delle cose. È qui che ha deciso di tornare più volte, in compagnia della sua famiglia, inseguendo il valore dell’essenziale, della libertà e della bellezza non artefatta.

Da quest’isola – che non si lascia mai del tutto – Spollon ci regala il suo racconto, profumato di sale, di vento e di memorie in divenire. Gli pongo diverse domande e mi colpisce la sua serenità, forse il luogo dove si trova lo ispira!

«Ti rispondo innanzitutto mentre ho gli occhi chiusi, la pelle baciata dal sole, mio figlio che dice “Madonna santa” mentre sta nuotando… sono sotto l'ombrellone, e quindi già in una posizione pacifica: esattamente quello che ho provato in Sicilia. La cosa che mi ha colpito maggiormente è che c’è una dimensione ancora estremamente umana, familiare.

Il tempo sembra rallentare e riacquistare un po’ quello che è il suo originario valore, e questo per me vale sopra qualsiasi altra cosa. Poi fondamentalmente, per me non esiste amore senza cucina, quindi il fatto che qui si mangi divinamente è stato solo una conferma di quello che gli occhi avevano visto inizialmente».

È amore vero, dunque. Non solo per la bellezza della natura, ma per quella qualità del tempo che si respira tra i vicoli, lungo le spiagge, nelle cucine delle case. Pierpaolo ha trovato un angolo dell’anima, più che del mondo.

«Ho trovato un angolo segreto a Menfi. Ho capito che quell’angolo era un angolo che in qualche modo mi apparteneva in senso spirituale, quando mi sono reso conto che riuscivo a stare in silenzio, fermo, guardando il mare, sentendo semplicemente il vento, senza pensare.

A casa mia si dice che quando non si pensa si parla con gli angeli. E quell’angolo, adesso, fa parte di un posto segreto del mio cuore. È il motivo per il quale torno e ritorno in Sicilia».

Il legame si rafforza con la terra, letteralmente. Non solo ristoranti o piatti della tradizione, ma i sapori veri, quelli che si raccolgono e si condividono con semplicità.

Innamorato dei colori, dei profumi e ovviamente della cucina Siciliana, non ci stupisce che l’attore ci riveli il suo stupore nello scoprire la bontà dei frutti della nostra terra.

«A casa di un mio amico ho mangiato i prodotti e i frutti della sua terra. Hanno un sapore originale. Originale nel senso che è il sapore vero che dovrebbero avere le cose, e che purtroppo, troppo spesso, dimentichiamo. È stato anche questo a contribuire al mio amore per la Sicilia».

E i suoi figli? Anche loro, piccoli esploratori entusiasti, si sono innamorati di questa libertà estiva.

«I miei figli stanno benissimo in Sicilia. Mi chiedono spesso: “Torniamo in Sicilia?”, motivo per il quale, nel giro di un mese, è la seconda volta che siamo tornati. Adorano il fatto che ogni località abbia un tipo di spiaggia e di balneazione differente. Ci sono scogli, quindi pesci all’infinito; ci sono infinite spiagge pediatriche, con l'acqua bassa, dove noi non dobbiamo stare lì a dire “attenzione”, quindi li lasciamo più liberi.

A Menfi c’è una spiaggia di sabbia scura, non chiara, ma che a noi piace molto perché assorbe calore. C’è tutto. Questa eterogeneità la apprezzano, anche se sono molto piccoli. Mi chiedono: “Oggi andiamo sugli scogli? Domani andiamo sulla sabbia?” Ogni giorno è un’avventura. Viaggiamo in Sicilia con un’auto scoperta: per loro è come essere degli esploratori improvvisati».

Il viaggio è anche scoperta umana. Incontri, sorrisi, brindisi. Tra questi, una famiglia in particolare gli è rimasta nel cuore.

Alla fine, come ogni estate memorabile, rimangono colori, suoni, emozioni impresse in una playlist del cuore.

«Trovare una canzone è veramente difficile, perché la Sicilia è talmente eterogenea e variegata che sarebbe un’ingiustizia scegliere un solo brano. Posso dire che non c’è una canzone, ma c’è un mood: quello di Bruno Martino, di Togliani, di Buscaglione. Mentre giriamo con il nostro vecchio Defender, la musica che passa nelle nostre casse è questa».

E così, in quel mix perfetto di vento, silenzio, sapori e risate infantili, Pierpaolo Spollon ci consegna un frammento prezioso di bellezza.

Non quella costruita, ma quella che si posa sulle cose semplici. È bello sapere che c’è ancora chi, pur vivendo al Nord, sa custodire nel cuore il valore della nostra terra, e ne coglie l’essenza più pura. Perché l’amore per la Sicilia, quando è vero, diventa un ricordo che cresce insieme ai figli, e resta inciso nell’anima come il sale sulla pelle dopo un tuffo nel mare.

E forse è proprio questo il dono più grande della Sicilia: il saper restituire alle persone la misura esatta della felicità, fatta di tempo condiviso, silenzi abitati, bambini che ridono con la sabbia tra le dita e un cielo che non finisce mai. Nelle parole di Pierpaolo Spollon c’è l’eco di un’estate che non vuole essere dimenticata, perché si è impressa con forza gentile nei gesti quotidiani, nel sapore della frutta raccolta, nel vento che scuote i pensieri e li mette in ordine.

Menfi, con le sue spiagge mutevoli e la sua luce paziente, non è solo un luogo: è diventata una pagina di diario, una casa provvisoria che lascia segni duraturi. È il luogo dove la vita rallenta per tornare ad assomigliare a sé stessa. Dove un attore si fa padre, viaggiatore, uomo tra gli uomini.

La Sicilia, ancora una volta, accoglie senza chiedere, con la sua bellezza che non vuole stupire, ma restare.
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