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Le Orestiadi (della memoria) a Gibellina, da Pasolini alle stragi del 1992: il programma

La storia unica di Gibellina guida le scelte di questa edizione. Un mese di spettacoli anche nel segno di Sciascia: "Se la memoria ha un futuro" è il titolo scelto per il festival

Balarm
La redazione
  • 12 giugno 2022

Il Rigoletto di Marco Baliani (foto di Guido Mencari)

Custodire e ricordare ciò che è stato per guardare al futuro. Un processo senza sosta che spesso subisce battute d’arresto, regressioni. Altre volte invece sfreccia in avanti senza lasciare il tempo alla mente di elaborare, di capire e leggere il presente.

Le Orestiadi 2022 tornano per la 41sima edizione, dall’8 luglio al 6 agosto a Gibellina, con il titolo "Se la memoria ha un futuro": uno sguardo al passato per non dimenticare, un impegno verso il futuro per rinnovarsi.

Anche quest’anno la manifestazione è diretta da Alfio Scuderi e realizzata dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’assessorato al Turismo della Regione Siciliana e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Siciliana.

La memoria, il ricordo, il racconto, la storia unica di Gibellina e delle sue Orestiadi continuano a guidare i progetti e le scelte anche di questa nuova edizione, attraverso un mese di spettacoli che prenderanno il via con un grande omaggio a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita.
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Il grande scrittore viene ricordato attraverso un progetto originale, inedito per le Orestiadi, e chiuderanno al Cretto di Burri con l’orazione civile di Salvo Licata scritta per Gibellina proprio trent’anni fa in quel tragico 1992 che ha cambiato e segnato la nostra storia.

«Abbiamo preso in prestito, non a caso, questa frase , “se la memoria ha un futuro”, da Leonardo Sciascia come titolo di questa edizione del Festival - spiega Alfio Scuderi - perché in queste Orestiadi vogliamo partire proprio dalla memoria viva per rinnovarla: vogliamo ricordare un grande autore scomparso troppo presto come Pier Paolo Pasolini, regista, scrittore, autore teatrale, ed in primo luogo vero intellettuale, pensiero critico di un paese in crisi perenne.

Ma vogliamo anche marcare il ricordo, attraverso il teatro, di due avvenimenti tragici che hanno cambiato la nostra storia contemporanea, le terribili stragi del 1992».

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL

A Gibellina si continueranno a raccontare i diversi aspetti della contemporaneità, come linguaggio vivo ed in divenire, attraverso performance originali, costruiti per gli spazi unici che Gibellina ha, dal Museo delle Trame del Mediterraneo al Cretto di Burri, che costituiscono l’anima del Festival.

Uno sguardo verso gli autori consacrati della nostra isola si mischierà, con un’attenzione sempre molto alta verso la nuova drammaturgia e i giovani artisti.

«La storia del contemporaneo in Sicilia attraversa e abita Gibellina in modo stabile e il Grande Cretto ne è l’emblema più significativo. L’arte ricuce le ferite e ne sublima il dolore in una visione e in un’idea di futuro.

Ecco perché – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – ancora una volta la Regione Siciliana affianca le Orestiadi, che da 41 edizioni raccontano la possibilità, a partire dalla memoria di luoghi e persone, di vivere una dimensione contemporanea attraverso i molteplici linguaggi dell’arte e del teatro».

A trent’anni dalle stragi del 1992, ripercorre ancora l’assessore, l’impegno si intreccia «al ricordo e alla volontà, ferma, di voltare per sempre pagina rispetto alla cappa asfittica della mafia e alle sue dinamiche che hanno, per troppo tempo, inquinato la Sicilia. Impegno civile e dimensione creativa si uniscono nel riproporre qui un testo di Salvo Licata concepito all’indomani delle stragi mafiose.

Un atto di accusa contro la Palermo del tempo, imbarbarita da molteplici connivenze e colpevoli distrazioni; un filo rosso per non dimenticare, per esserci e per far vincere definitivamente la bellezza e la cultura».

MOSTRA FRIDA KAHLO AL MAC DI GIBELLINA
Dall’8 giugno al 30 settembre il Museo d’Arte Contemporanea "Ludovico Corrao", Mac di Gibellina, ospita "Frida Kahlo, ritratto di una vita", una mostra realizzata con 150 fotografie originali che racconta la vita, l’arte, le amicizie, gli amori e le vicende storiche di Frida Kahlo, una delle più importanti artiste dell’arte del ‘900.

Tenute Orestiadi è main sponsor, a chi acquista il biglietto della mostra verrà dato un ticket con cui visitare gratuitamente la cantina e degustare un vino (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 19.00, ed il sabato dalle 9.00 alle 13.00).

ORESTIADI DI GIBELLINA
A chi partecipa agli spettacoli del Festival delle Orestiadi viene offerto, in Fondazione, un bicchiere di vino Tenute Orestiadi. All'interno del baglio della Fondazione c'è una sala dedicata al vino Ludovico che, prima degli spettacoli, è visitabile gratuitamente.
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