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Alessandro Bergonzoni, ovvero delle Parole come Grandine

  • 18 aprile 2006

Alessandro Bergonzoni è, a parole sue, “un nome, un cognome, una chioma di capelli, un quarantasei e mezzo di piede ed uno "slang" inimitabile” e basta. Comico, forse? Definire Alessandro Bergonzoni “comico” sarebbe estremamente riduttivo, e lui stesso probabilmente comincerebbe una serie di assonanze e di calembour per distruggere ogni definizione possibile che gli si attagli, fino a definirsi tutto ed il contrario di tutto. Qualunque tentativo offerto dalle lettere di una tastiera, e dal cervello del povero redattore che si ritrova confinato in 3000 battute, comporta il rischio di essere castrante, inefficace. L’unico modo per conoscerlo è vederlo alle prese con il palcoscenico e farsi così una propria idea, ed una buona occasione è lo spettacolo “Predisporsi al Micidiale”, in scena al Metropolitan di Palermo il 19 aprile con inizio alle 21 (biglietto 22 euro intero, 18 ridotto Metropolitan Card). Uno spettacolo che risulta essere unico, per stessa ammissione dell’artista bolognese, figlio però della stessa drammaturgia di altri suoi spettacoli precedenti.

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Un uragano di parole si abbatte sullo spettatore, con nonsense sparati ad altezza cervello seguendo la logica (e l’illogica…) della concatenazione di concetti e suoni, fino alla decostruzione totale del discorso e alla fragorosità di associazioni di suoni che hanno significato solo grazie alla particolarità del suo accento emiliano, suadente nelle S e dissacrante nelle vocali.
Un esempio? «Cosa mi aspetto da chi vedrà per la prima volta "Predisporsi al micidiale"? Che quando introdurrò temi come la reazione dei chiodi claustrofobici, i rapporti tra agonia e agonismo, compasso e compassione, o come la rapidità delle colle o anche la solitudine dei lobi negli spettatori esploda l'idea dell'altro e dell'oltre, dato che ho voluto scrivere di un argomento che è proprio l'inaudito immediato, attraverso il mai detto e il mai pensato estemporaneo esternato a ciò che, e scusami se dico a ciò che, nessuno si possa riconoscere in quello che c'è di rassicurante, vicino e affettuosamente condiviso da loro».

In “Predisporsi al Micidiale”, dunque, è la mente del comico (o affabulatore? o enigmista? o venditore di sillabe?) ad aprirsi davanti al pubblico, compiendo quasi un'autopsia comica in cui le parole servono a definire l’impossibile, soprattutto in quest'epoca dove sembra che tutto debba essere denuncia o spiegazione, ponendo l’accento sulla forza delle parole e sulla definizione dei meccanismi illogici che stanno alla base della Ars Comica del bolognese. In questo processo di autointimidazione, e conseguente confessione, le uniche "certezze" assolute diventano quindi la scena di Mauro Bellei, la regia dello stesso Bergonzoni e di Riccardo Rodolfi e l'orario di inizio, perché sull’orario di conclusione dello spettacolo non si hanno notizie, risultato esclusivo del percorso autoptico del comico (o narratore? o one-man-show? o giocoliere?).

“Predisporsi al micidiale" si presta così a diverse chiavi di lettura, dal divertissement fine a se stesso delle innumerevoli associazioni vulcaniche e sintattiche al cambiamento di prospettiva che avviene nella mente dello spettatore grazie al filo il-logico di Arianna dato da parole e concetti tra loro in contrasto ma che suscitano, alla fine, la completa immedesimazione del pubblico, al quale si chiede solo di sciogliere i legacci della mente, unico modo per seguire scrupolosamente la narrazione e partecipare alla "trance" comica che parte in palcoscenico. Per avere maggiori informazioni sullo spettacolo basta collegarsi al sito www.alessandrobergonzoni.it o contattare il Teatro Metropolitan al numero 0916889024 (sito internet www.teatrometropolitan.it).

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