ARTE E ARCHITETTURA

HomeNewsCulturaArte e architettura

Attilio Forgioli: sindone di memoria

  • 15 novembre 2004

Un frutto, una palma, un torrido agosto; insomma, soggetti che rientrano nei più tradizionali dei repertori. Ma questa è solo la prima impressione distratta, quella con cui spesso si va a vedere una mostra, che non ci permette, per esempio, di cogliere la secchezza e la severa pulizia di un professionista come il pittore Attilio Forgioli (Salò, 1933), protagonista della personale visitabile fino al 30 novembre a Palermo alla Galleria 37 di via Enrico Albanese 37 (aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13, e dalle 17 alle 20, tranne la domenica). Al contrario queste opere, oli e pastelli, invitano alla sosta, ad un’osservazione minuziosa e partecipe, al fine di apprezzare come il colore, puro alla maniera di Van Gogh, leggero e bagnato, si fonda totalmente nelle trame porose della tela grezza. La tela non è più soltanto supporto e il colore non è mai un accessorio, ma piuttosto la registrazione di un ricordo che fa parte della vita del pittore, una ‘sindone di memoria’. «Nulla qui è dalla parola vuota, mai è un aggettivo ridondante, ma sempre la squillante secchezza di un accadimento vero, che non lascia in disparte la vita», dice Marco Goldin nel catalogo dedicato a Forgioli, disponibile in galleria per la consultazione. Infatti è questa la sensazione, quella che si matura con l’attenzione che questi quadri meritano: cioè che qualcosa di intimamente personale, di malinconico, di profondamente “contemporaneo” è stato letteralmente “succhiato” in quelle tele.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI

Info sui cookie

Questo sito fa uso di cookie tecnici e di profilazione (info). Fai click su "Accetta" per dare il tuo consenso a tutti i cookie di profilazione, altrimenti vai su "Preferenze" per scegliere quali approvare. Clicca su "Continua senza accettare" per non prestare alcun consenso.