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Bandita la movida dei locali in via Chiavettieri

Sanzionati i pub per disturbo della quiete pubblica ed occupazione abusiva del suolo pubblico. Calandrino: aspettiamo da anni le autorizzazioni

  • 6 ottobre 2011

Stop alla movida palermitana? È un dato di fatto: i locali di via dei Chiavettieri, a seguito dei controlli dei vigili urbani in virtù dell'applicazione dell'articolo 659 comma 1 (mai applicato prima a Palermo), che permette alle forze dell'ordine di assumere provvedimenti amministrativi in maniera collettiva per i locali pubblici, sono stati sanzionati. Questi ultimi si sarebbero resi colpevoli per disturbo della quiete pubblica e mancato pagamento del suolo pubblico. Venerdì 30 settembre sono infatti state sequestrate 125 sedie, 4 ombrelloni, 40 tavoli, 6 poltrone, 12 fioriere, 4 impianti musicali e 2 pedane.

La segnalazione era arrivata dagli abitanti della zona, infastiditi dal chiasso che si veniva a creare nelle zone antistanti ai locali, specie nel fine settimana. L'infrazione sembrerebbe essere stata confermata dall'Arpa, che ha effettuato delle rilevazioni dei decibel per due settimane, accertando il superamento dei limiti previsti. Questa è la prima sanzione di questo genere, poiché fino ad ora non era mai stato possibile determinare chi superasse i limiti consentiti. In questo caso la Procura ha sanzionato in concorso i locali, rei di avere infranto, tutti insieme, la legge. Dopo il blitz con la sanzione collettiva in via dei Chiavettieri il comandante della Polizia municipale, Serafino Di Peri, annuncia:«Palermo è una città dove le persone vogliono pure riposare».

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Dopo il sequestro e la multa elevata dai vigili urbani, Gabriele Calandrino, proprietario del locale "I Chiavettieri" spiega la sua versione dei fatti: «Veniamo sanzionati per un fatto per il quale non abbiamo colpe. Chiediamo l'autorizzazione da cinque anni e non abbiamo mai avuto risposte. In questi anni abbiamo fatto rivalutare l'immagine della zona, prima frequentata da spacciatori e prostitute. Nei primi anni - continua Calandrino - chiedevamo costantemente al vicinato se fossero infastiditi dal chiasso e abbiamo ricevuto sempre risposta negativa. Poi sono sorti altri locali, che per attirare più clienti alzavano il volume. Adesso abbiamo l'autorizzazione dal "centro storico", ma la trafila burocratica non è mai andata in porto e non abbiamo ricevuto risposta». L'assessore alle Attività Produttive, Felice Bruscia, contattato da noi telefonicamente, non è aggiornato sulla quesitone e rimanda gli aggiornamenti a domani.

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