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Che battaglia con gli americani!

  • 18 giugno 2006

Italia-Stati Uniti 1-1 (primo tempo 1-1)
Reti: 22' Gilardino, 28' aut. Zaccardo
Italia (4-3-1-2): Buffon; Zaccardo (9' st Del Piero), Nesta, Cannavaro, Zambrotta; Perrotta, Pirlo, De Rossi; Totti (35' Gattuso); Toni (16' st Iaquinta), Gilardino. All. Lippi
Stati Uniti (4-4-1-1): Keller; Cherundolo, Pope, Onyewu, Bocanegra; Dempsey (17' st Beasley), Reyna, Mastroeni, Convey (6' st Conrad); Donovan; McBride. All. Arena
Arbitro: Larrionda (Uruguay)
Ammoniti: Totti, Pope, Zambrotta
Espulsi: De Rossi, Maestroni e Pope

Dopo il brillante esordio contro il Ghana e la pesante sconfitta rimediata dagli U.S.A. contro la Repubblica Ceca, l’unico rischio che potevano correre gli azzurri in questa gara era quello di sottovalutare l’avversario e dare per scontata la vittoria facile. Rischio che è stato puntualmente centrato in pieno perché gli azzurri hanno nettamente sbagliato l’approccio con la gara, soffrendo più di quanto ci si potesse aspettare. E pensare che Johnson aveva annunciato che sarebbe stato come andare in guerra e, almeno agonisticamente parlando, non ha sbagliato più di tanto.
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Gli Stati Uniti, consapevoli di non avere nulla da perdere, scendono in campo con determinazione e grinta, aggressivi su ogni pallone, spesso anche troppo fallosi, ma determinati a giocarsi il tutto per tutto. Gli azzurri, presi in contropiede dal pressing asfissiante a centrocampo, sembrano la lontana controfigura della squadra vista all’esordio. E pensare che, a parte il rientro di Zambrotta che ha preso il posto di Grosso, Lippi conferma la stessa formazione. Durante i primi 20 minuti si assiste ad un vero e proprio assalto statunitense che per due volte rischia di concretizzarsi in gol. Poi al 22’ arriva il gol dell’Italia che sembra riequilibrare la gara: calcio di punizione dal vertice destro dell’area battuto magistralmente da Pirlo; dalla mischia esce Giardino che anticipa tutti e di testa mette la palla in rete. L’attaccante del Milan festeggia con una sviolinata prima di essere abbracciato dai compagni.

Ma il vantaggio è solo un’illusione perché nel giro di pochi minuti la sicurezza si trasforma in una disfatta. Al 27’ Zaccardo devia malamente una palla vagante in area di rigore ed infila il proprio portiere. Una deviazione molto sfortunata per il difensore del Palermo che si era meritata la riconferma in campo dopo la buona gara con il Ghana. Un minuto dopo De Rossi colpisce con una vistosa gomitata McBride proprio sotto gli occhi dell’arbitro che lo butta fuori. Un’ingenuità che costerà molto cara. Sembra una beffa ma è solo la realtà. A questo punto Lippi è costretto a riequilibrare il centrocampo e fa uscire uno spento Totti per Gattuso che entra subito nel vivo della gara. Nonostante l’uomo in meno l’Italia sembra non soffrire più di tanto e sfiora il raddoppio con Toni che però tira malamente a lato da buona posizione. Poi al 45’ si ristabilisce la parità numerica con l’espulsione di Mastroeni, uno dei migliori dei suoi, che entra in modo violento sulle gambe di Pirlo. Non si può certo dire che la partita sia stata priva di emozioni.

Nella ripresa gli Stati Uniti restano in nove perché Pope, già ammonito, rimedia un altro cartellino e l’arbitro lo butta fuori. In superiorità numerica gli Stati Uniti accusano il colpo e perdono la brillantezza del primo tempo mente Lippi tenta il tutto per tutto gettando nella mischia anche Del Piero al posto di Zaccardo. Ma è una superiorità numerica ancora sterile perché nonostante la lucidità di Pirlo, migliore in campo, i nostri attaccanti sembrano non riuscire ad approfittarne. Anzi sono proprio i nostri avversari che vanno vicini al gol in un paio di pericolose occasioni. Negli ultimi dieci minuti assistiamo ad un vero e proprio forcing degli azzurri che però finiscono solo per esaltare la bravura del portiere statunitense.

L’occasione più clamorosa capita sui piedi di Del Piero, imbeccato da uno splendido pallonetto di Pirlo, ma il capitano bianconero si vede respingere la palla da un volo di Keller. Finisce così 1-1, un risultato che proietta gli azzurri in testa al girone, ma lascia completamente aperto il discorso qualificazione. Nel pomeriggio infatti il Ghana massacra la Repubblica Ceca e con questo risultato praticamente la qualificazione si giocherà nell’ultima gara del girone. In teoria agli azzurri potrebbe bastare un pareggio, però fare calcoli è sempre assai rischioso. Senza contare che arrivare secondi nel girone significherebbe affrontare la prima del gruppo F, il girone del Brasile.

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