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Chiare, fresche, dolci acque... gelate

  • 15 maggio 2006

Peccherò di campanilismo: ogni regione ha le proprie specialità, ma la Sicilia, non me ne vogliano gli extraisolani, offre una tale varietà che appaga chiunque, in qualsiasi momento della giornata. Hai poco tempo? Un panino con panelle e cazzilli, rosticceria, pasta col forno, spincione. Hai voglia di frutti di mare? U purpu, rizzi, patedde e granci. Vuoi passare il tempo? Calia e simienza. Sei deboluccio? Pani ca' meusa. Vorresti qualcosa di buono? I stigghiole. Qualcosa di fresco? Le fette di mellone. Hai bisogno di energia? Arancine, pollanche. Hai un calo glicemico? Un cannolo.

Da noi trovi sempre qualcuno che ti accoglie: alle due di notte, la domenica, nei giorni di festa. Basta capire cosa si desidera. Stai squarando e vuoi stare leggero con gusto? Anche in questo caso abbiamo la soluzione: un bel gelato. Cono, coppetta o la meravigliosa broscia, da tanti “stranieri” imitata, ma da nessuno eguagliata. La broscia, soffice, tenera, con quel cocuzzolo, che irrompe, come simbolo materno, tra i tovagliolini inzaccherati. Prodotto di alta ingegneria culinaria. La pasta compatta contiene il gelato, assorbe i liquidi e insaporendosi, smorza la sua natura a volte affucusella. È una sposa versatile, conciliante, esalta le creme, rinvigorisce la frutta, smorza la panna. Deve avere caratteristiche imprescindibili: non essere bruciata, essere, come dicevamo prima, morbida. Vi potete accorgere della freschezza attraverso la lex talionis: se sotto la lama si sgretola lasciando cadere briciole, desistete, optando per la cialda; altrimenti se si sforma un po' sotto la mano del gelataio, non esimetevi, abbandonatevi al lusso.
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Quando mi chiedono quale sia la migliore gelateria, sorrido. È come chiedere a un bambino “A chi vuoi più bene? A mamma o a papà?” La vera, sincera risposta sarà: “A papà quando m'accatta Baibreid e a mamma quando prepara il grattò.” Così la migliore gelateria è una per il gelato di pistacchio poco dolce, molto aromatico, di colore verde scuro; un'altra incanta con i gelati di frutta, in cui trovi i noccioli degli agrumi spremuti, o i pezzi di gelsi; un'altra eccelle per le creme o per il caffè granuloso, capace di tenervi svegli per una notte. In linea di massima Palermo è la patria dei pezzi duri: anguria, giardinetto, l'ormai introvabile riso e chantilly, le charlotte, una cialda con dentro il gelato, le bombe con il cuore di panna e pan di Spagna. Messina patria delle granite di limone e caffè. Palazzolo Acreide, Noto, Modica con le granite di pistacchio, mandorla, arancia, fragoline di bosco, gelsi attraggono i golosi per la consistenza di queste specialità.

D'inverno, d'estate, a metà pasto per aiutare la digestione, al gelato non si può rinunciare, né a suoi parenti, granite, sorbetti, è una pausa di riflessione, costringe alla lentezza, bisogna sorbirlo, altrimenti ti s'aggiacciano i cannarozza. Apre un'ampolla temporale che devia qualsiasi intromissione esterna. Quindi se volete concedervi un gelato, gustatelo fino all'ultimo boccone, con l'augurio di ripetere il piacere ora e per sempre!

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