Club Philosophy, apre il Montefiori Cocktail
Sono i “barman acrobatici” del lounge “made in Italy”, i fratelli Montefiori da Forlì, meglio conosciuti come Montefiori Cocktail, ospiti ai Candelai di Palermo (via Candelai 65) sabato 19 febbraio (alle 23.30, ingresso 8/5 euro). Il dj-set sarà apripista della rassegna “Club Philosophy”, manifestazione che, giunta alla sua seconda edizione, organizzata in combutta da Horns Productions e i Candelai, abbraccia lo scenario electro-dance contaminato da un certo tipo di avanguardismo “colto”. Rapiti dalle sonorità “vintage”, tanto care al padre Germano, sassofonista d’assalto dei favolosi anni ’60, i due Montefiori, nel giro di pochi anni, hanno conquistato i più importanti club di genere, a partire dallo storico “Madame Jo-Jo” di Soho, Londra, fino ad arrivare al Montreaux Festival e a quel “club più alto del mondo”, in cima a una Twin tower, spazzato via da chi alla musica preferisce, purtroppo, ben altro.
Camaleontici nel loro genere, i Montefiori Cocktail hanno sigillato, composto e “demixato” qualsiasi forma sonora. E a proposito di demix, una nota di merito va all’intenso e riuscito recupero di un tormentone anni novanta, quella “Gipsy Woman” del 1991, riadattata in versione nuovo millennio, ma in chiave bossanova. Ed è sui “downtempo” attuali, mischiati ai più ortodossi intrecci sonori anni ’60/’70 che i Montefiori trovano un giusto equilibrio che gli varrà una fitta serie di collaborazioni, spaziando dal jazz di Nicola Conte a Claudio Coccoluto, passando per i Righeira, gli Skiantos, Roy Paci e la stesura di jingle pubblicitari e sigle tv (non ultima la sigla della trasmissione “Affari tuoi”). Sempre in bilico tra il jazz con il naso all’insù e il “vintage-trash” delle sigle televisive del tempo che fu, Chicco e Checco, a volte accompagnati da una guest singer, a volti in formazione “ulteriormente ampliata”, sono diventati un must del ballabile alternativo ai classici generi e sottogeneri più frequenti. I prissimi dj set sono fissati per il 19 marzo con i dj Alessio Bertallot e fiore, il 7 maggio con Enrico Silvestrin. I live set, invece, vedono la presenza, il 5 marzo, di Ana Flora Sextet, mentre il 30 aprile tocca a Irio De Paula con il suo “guitar recital”.
Camaleontici nel loro genere, i Montefiori Cocktail hanno sigillato, composto e “demixato” qualsiasi forma sonora. E a proposito di demix, una nota di merito va all’intenso e riuscito recupero di un tormentone anni novanta, quella “Gipsy Woman” del 1991, riadattata in versione nuovo millennio, ma in chiave bossanova. Ed è sui “downtempo” attuali, mischiati ai più ortodossi intrecci sonori anni ’60/’70 che i Montefiori trovano un giusto equilibrio che gli varrà una fitta serie di collaborazioni, spaziando dal jazz di Nicola Conte a Claudio Coccoluto, passando per i Righeira, gli Skiantos, Roy Paci e la stesura di jingle pubblicitari e sigle tv (non ultima la sigla della trasmissione “Affari tuoi”). Sempre in bilico tra il jazz con il naso all’insù e il “vintage-trash” delle sigle televisive del tempo che fu, Chicco e Checco, a volte accompagnati da una guest singer, a volti in formazione “ulteriormente ampliata”, sono diventati un must del ballabile alternativo ai classici generi e sottogeneri più frequenti. I prissimi dj set sono fissati per il 19 marzo con i dj Alessio Bertallot e fiore, il 7 maggio con Enrico Silvestrin. I live set, invece, vedono la presenza, il 5 marzo, di Ana Flora Sextet, mentre il 30 aprile tocca a Irio De Paula con il suo “guitar recital”.
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