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Cyann & Ben, il lato oscuro della Francia

Balarm
La redazione
  • 26 marzo 2007

Provengono da Charleville-Mezieres, piccola e piovosa cittadina della provincia francese al confine con il Belgio famosa per aver dato i natali ad Arthur Rimbaud e per essere stata anche teatro di alcuni delitti del serial killer conosciuto come l'Orco delle Ardenne, particolare, questo, che i Cyann & Ben tengono sempre a ricordare. Al di là di quello che il loro nome lascerebbe supporre, non sono un duo, ma un gruppo francese che, dopo il fortunato mini-tour dello scorso inverno ed il successo di pubblico e critica ottenuto dall’ultimo album, torna in Italia per una nuova serie di live. Martedì 3 aprile, alle 22,30 (ingresso euro 5), Cyann (voce e tastiere), Ben (voce e chitarra), Charlie (batteria, sampler, synth) e Loic (chitarra e tastiere) saliranno sul palco dei Candelai, in via Candelai 65, a Palermo, supportati dall’indierock dei palermitani Orchestra, band nata dalla fusione di membri di altri due gruppi molto attivi e apprezzati in città: Beppe Bruco Punk Band e Seximomo.
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I Cyann & Ben nascono nel 2001 sotto il segno di un rock sperimentale che fonde potenza e controllo, gettando le basi di quel carattere epico con cui più tardi la critica avrebbe definito la loro musica. Con l’album di esordio “Spring”, il pubblico di casa e dell’underground estero risponde in modo molto positivo alla nuova band: un successo che viene confermato nel 2004 dall’uscita di “Happy like an autumn tree”, l’album che dimostra ampiamente la rapida crescita artistica seguita dai quattro di Charleville-Mezieres e confermata dalla risonanza avvertita anche oltre oceano. Ma è nel terzo disco, “Sweet beliefs”, che la band sembra ridefinire il proprio suono e raggiungere la piena maturità artistica, con suggestioni che rimandano alle melodie trascinanti dei Low, alle atmosfere impalpabili dei Sigur R’os rielaborate con muri di chitarre e impetuosi cambi di tempo in stile Mogwai, alla psichedelica della tradizione Pinkfloydiana intrecciata ai suoni ascendenti alla Radiohead e al gusto per i dettagli indiepop tanto caro ai dEUS. Definirli indiepop sarebbe riduttivo, dato l’incastro di suoni a tratti epici, a tratti acustici e morbidi che tinge ogni loro brano di unicità e rende il loro sound caldo e nello stesso tempo freddo, vibrante e spaventoso, chiaro e oscuro.

Ogni brano consta di lunghe suite ben strutturate che preparano l’ascoltatore ad un crescendo che culmina in un muro del suono alternato ad un’atmosfera calma che ricorda i freddi paesaggi artici descritti dai loro colleghi scandinavi: è questo il filo conduttore che lega la traccia d’apertura “Words” alla successiva, “Sunny Morning” o “Guilty” a “Recurring” e che, passando per la quiete della title track “Sweet Beliefs”, “In Union With” e “Let it play”, culmina a tempo di climax in “Sparks of love”. Il tutto deliziosamente arricchito dalla voce femminile di Cyann e dal gusto bohemien di cui è impregnata l’atmosfera di ogni traccia. L’ultimo lavoro della band, coi suoi toni solenni e insieme intimi, racconta una Parigi che, lungi dall’immagine classica di città dell’amore, è sporca, notturna, depressa e proprio per questo irresistibile. Della dolce e romantica città di Amelie, i Cyann & Ben sono l’incarnazione dark, che rivela le immagini scure di chi la abita.

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