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Cyberzone 19, l'incidente ...spiegato agli adulti

Dopo il secolo dei lumi, dopo la rivoluzione industriale, dopo tutte le (liberazioni) fatte e immaginate ci troviamo nudi di fronte alla congiura dell’infantilismo

Balarm
La redazione
  • 6 settembre 2004

Noi abitiamo l'incidente. Ciò vuol dire: “io sono nelle tue mani”. Poichè “progredire”, oggi, non significa star meglio, ma affidarsi alla violenza e all’arroganza. Dopo il secolo dei lumi, dopo la rivoluzione industriale, dopo tutte le (liberazioni) fatte e immaginate e le (rivoluzioni) compiute e tradite e dopo, ancora, tutte le domande (in corso) di “liberazione” come quella di Berlusconi che aspira anche lui a liberarsi di qualcosa (il comunismo) prima che siano gli altri a liberarsi di lui, dopo tutto questo, ci troviamo nudi di fronte alla congiura dell’infantilismo, cioè a dire di fronte a un paesaggio umano densamente schiacciato da un gigantesco disturbo dimensionale: un’inversione del processo “evolutivo” della coscienza, il suo rifiuto di crescere,  la cui espressione politica a livello antropologico è come dice Virilio, nel saggio che apre questo numero, la “democrazia delle emozioni”.

Una specie di sindrome di “Peter Pan”, dove il futuro è abolito e le paure diventano gli attori principali delle relazioni sociali.... Un mondo testimone del passaggio dell’incidente come “destino” all’incidente come “produzione”. Perchè dalle guerre climatiche in atto ai disastri ambientali perpetrati con cura, dalle guerre per il petrolio e per il possesso delle energie della Terra, la nozione di incidente ha mutato significato. E in tal senso la poesia semantica di Balestrini ci aiuta a vedere il volto plurale di questo passaggio. Un volto di medusa avvolto da serpenti. Un volto che ha orrore del suo altro... l’uomo. Tutto questo nel nuovo numero di Cyberzone in tutte le librerie Feltrinelli d'Italia, da AltroQuando (corso Vittorio Emanuele 145 a Palermo) oppure potete ordinarlo su www.cyberzone.it

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