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"DesCartes" in mostra a Palazzo dei Normanni

La mostra, curata da Aurelio Pes, è una drammaturgia della mostra stessa, ispirandosi al progetto urbanistico di Santo Stefano di Camastra

  • 9 luglio 2009

Un impianto urbanistico può avere un risvolto artistico? La terza mostra organizzata dalla Fondazione Federico II per la stagione 2009 e curata da Aurelio Pes, DesCartes, dell'artista Fulvio Franco, che sarà inaugurata a Palazzo dei Normanni (piazza Indipendenza 1) venerdì 10 luglio alle ore 19, lo dimostra. Venticinque tele ripropongono l'intersecarsi delle strade del paese messinese S.Stefano di Camastra, la città natale dell'artista, distrutto da una frana nel 1682 e poi ricostruito nel 1693, in una zona più costiera rispetto a quella precedente. In base ad uno studio approfondito, Franco sintetizza l'ordine perfetto del progetto viario ideato dal duca Giuseppe Lanza di Camastra, sul finire, appunto, del 1600.

«Le opere presentate traggono spunto - dichiara l’artista - dalla pianta del Comune di Santo Stefano di Camastra, un quadrato iscritto in un cubo attraversato da una croce. La città è una creatura sociale, che rappresenta anche il gioco della vita, per questo motivo ho rappresentato in 25 tele altrettante carte da gioco che riprendono la pianta del paese. Ognuna di queste tele è attraversata dal colore rosso, che simboleggia l’energia che anima la città ed allo stesso modo la voglia di giocare». L'energia, dunque, che la città spigiona. Il gioco della vita, che ci appartiene. Un concetto tanto semplice, ma di cui spesso, ci dimentichiamo.

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Il percorso espositivo, allestito nelle sale Duca di Montalto e nelle sottostati mura puniche, accompagnato da musiche che riproducono i suoni delle città antiche che si acordano a quelli delle città di oggi, è volto ad esaltare la drammaturgia della mostra stessa. «"Des Cartes" - spiega il curatore Aurelio Pes - ha un duplice significato indicando sia le carte che presiedono alla fondazione o meglio alla rifondazione della città di Santo Stefano di Camastra, sia alla filosofia di René Descartes, il maestro del razionalismo».

Gli innesti ortogonali squadrano un percorso bel delineato. Impossibile però, prescindere dal rosso emozionale, isitintivo ed improvviso. Così l'artista oltre misurare la città, interroga se stesso e ne riproduce i labirinti, come dei fil rouge esplosivi. Inoltre, come omaggio alla tradizione ceramista alla quale per formazione appartiene Fulvio Franco e per cui si contraddistingue S.Stefano di Camastra, ha realizzato grandi piatti, con diametro di circa un metro «nei quali - sottolinea - sono rappresentate le esplosioni che avvengono nello spazio, che sono poi le esplosioni che avvengono dentro ognuno di noi».

L’attività artistica di Fulvio Franco, pittore, scultore e ceramista, inizia intorno alla metà degli anni ’60. Risiede per diversi anni all’estero tra Ginevra, Berlino, Copenaghen e Parigi. Dal 1978 al 1992 opera a Milano. Attualmente ha lo studio a Santo Stefano di Camastra. L’opera dell’artista è stata ed è oggetto di attenzione e pubblicazioni da parte di esponenti del mondo accademico e della cultura, saggisti, scrittori e giornalisti, come tra gli altri: Gaetano Basile, Vincenzo Consolo, Roberto Di Liberti, Aldo Gerbino, Giusto Monaco, Bent Prodi di Belsito, Domenico Portera. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 6 settembre 2009, dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12 e dalle 14 alle 17; la domenica e i festivi dalle 8.30 alle 12.30 (accesso alla sola mostra 3 euro; accesso complesso monumentale e mostra 10 euro; accesso Cappella Palatina e mostra 9 euro).

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