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Donna, mondo fantastico

  • 3 luglio 2005

Si intitola “Eleonora e le altre. Immagini di donna nei musei siciliani” (Edizioni di Passaggio, pagg. 223 - euro 13,50) il libro che Joselita Ciaravino, giornalista e critico d’arte, pubblica in doppia veste di autrice ed editrice.
Inserito all’interno della collana Repertori, il testo tiene a battesimo un’idea al femminile – la nuova casa editrice “Edizioni di Passaggio” – progetto tanto giovane quanto dinamicamente proiettato a consegnare al lettore spazi di viaggio, immaginazione, curiosità e conoscenza sul variegato e ricco patrimonio artistico siciliano. Il libro, come primo tassello del progetto, ha tutte le carte in regola per affermare i propositi delle più promettenti iniziative: novità, facilità di linguaggio, equilibrio testo-immagine, selezione contenuti, semplicità di grafica, in una sola parola “personalità” per accattivarsi le simpatie anche dei non addetti ai lavori. La facilità di prodotto, comunque, non tragga in inganno. Nonostante il formato tascabile, infatti, sarebbe errore liquidare questo libro come guida o minicatalogo.

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“Eleonora e le altre” ha una forza che si concentra tutta nel minimalismo stilistico, grafico e linguistico, dove opere, autori, contesti, simbolismi vengono (è vero) delimitati, ma anche liberati e ampliati per dare spazio all’immagine, superare il contenuto, e dar sfondo all’immaginazione, al fantastico viaggio del lettore. In questo contesto il facile e l’essenziale si esprimono in un gioco di sezioni che si incastonano come un puzzle e sottolineano la trasversalità degli aspetti comuni ai diversi modelli di femminilità. Abbiamo così la donna mistica delle Sante e delle Madonne, poi quella altolocata delle Signore e, infine, quella lasciva e ammaliante delle Bambole, Dee e Femmes fatales.Un facile ed essenziale a tracciare le diverse sezioni, quindi, che si coniugano per attivare l’intento di conquista, la capacità di persuasione, la voglia di indagare e che mantengono intatto tutto il fascino di questi capolavori. Perché spesso vediamo e non sappiamo che creazioni (o anche particolari) – sempre più ad uso e consumo dei marketing e dei media – divenute icone, o anche loghi e cartoline cult, sono spesso a due passi da noi ed attendono di essere scoperte e riscoperte.

In questo si dipana anche la scommessa, il sottile filo di Arianna di Joselita Ciaravino (della stessa autrice la prima pubblicazione, non ancora tradotta in Italia, “Un art paradoxal. La notion de disegno en Italie” - L’Harmattan Edition, Paris 2004) , che abilmente sceglie – e scelta migliore non poteva maturarsi per un esordio – la “donna” come tema di primo argomento della collana Repertori, tracciando un percorso, questa la novità, ispirato dal senso pratico di conoscere un particolare e svilupparlo andando a caccia per musei. Un nuovo modo di leggere e conoscere che capovolge le prospettive e attraendo il lettore – disorientato Teseo nel labirinto delle proposte editoriali – lo conduce alla scoperta di quell’incredibile universo misterioso chiamato donna; sostanziosa effige del patrimonio artistico di cui l’isola non difetta. Si scopre così che la vecchia Sicilia maschilista è fortemente pervasa e dominata dal potere femminile, che esistono modi e stili di guardare e dipingere che s’avvicinano al nostro fotografare di oggi, che il sacro e il profano si mescolano costantemente e disorientano per rendere gli infiniti volti e sfaccettature di tutte le donne e, comunque, si scopre che nonostante sia l’uomo, per cultura dominante, ad avere immortalato la bellezza – Gustav Klimt osservava “…non esiste un mio autoritratto. Non mi interesso alla mia persona come oggetto di rappresentazione, ma agli altri esseri, soprattutto femminili” – le donne offrono a chi le ritrae, e a chi le ammira, l’illusoria soluzione del proprio misterioso mondo, la conquista finale del fantastico femminile sempre più avvicinato e sempre meno raggiunto.

Insomma, le chiavi di lettura per questo libro possono essere tante e tutte conducenti a nuove personali selezioni, nuove temi, nuovi confini, nuove vie da esplorare, in attesa di una conferma del proprio gusto e senso di bellezza.

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